“Improvvisamente l’inverno scorso” della coppia gay Gustav Hofer e Luca Ragazzi è il nostro “Milk”. E’ stato un evento quando lo scorso anno, a sorpresa, venne selezionato per la Berlinale 2008 e ancora di più quando gli venne assegnata una Menzione Speciale dalla Giuria della Panoramica. Con questo meritato “biglietto da visita”, il film è stato invitato nel corso dell’anno appena trascorso da più di 80 Festival cinematografici internazionali, accumulando premi in tutto il mondo, perfino a Seoul (Premio Speciale della Giuria), a Tel Aviv (vincitore del TLVFEST), a Buenos Aires (Premio del Pubblico a DIVERSA), ecc. ecc.
Eppure in Italia non è riuscito a trovare una distribuzione, nemmeno dalla tanto osannata Sacher di Nanni Moretti (nonostante che il film, a detta di alcuni critici berlinesi, possedesse una “ironia morettiana”).
Tutto questo non ha però impedito al film, grazie al passaparola, alla pubblicità di alcuni quotidiani e ad internet, di girare in moltissime città italiane, chiamato direttamente da esercenti progressisti, associazioni culturali e sociali, circoli Arcigay e altri, ecc. trasformando ogni volta la proiezione in un evento pubblico di grande richiamo, con centinaia di persone che spesso non riuscivano a trovare posto in sala. E dopo ogni proiezione si potevano ascoltare commossi e partecipati interventi di solidarietà e ringraziamento da parte degli spettatori.
Ora “Improvvisamente l’inverno scorso” ci lascia ancora più stupiti con una eclatante uscita in dvd che allega al film in disco, ricco di 60 minuti di extra, anche un libro che a nostro giudizio vale tanto oro quanto pesa.
Negli extra del dvd troviamo una intervista con i registi a Berlino, e durante il tour italiano; scene dalla proiezione in Parlamento con gli interventi di Barbara pollastrini e Paola Concia; scene tagliate; intervista all’avvocato Antonio Rotelli e un’ampia galleria fotografica delle plateee in Italia e nel mondo. Praticamente un’altro film. Ma quello che ancora di più ci ha estasiati è la cura e la ricchezza di contenuti che hanno riversato nel libro, di ben 144 pgg, che accompagna il dvd. Un vero e proprio diario di bordo, avventuroso e sorprendente, che ci racconta la genesi, la produzione, e il tour in Italia e nel mondo, del film, con aggiunte di informazioni e dati concernenti le tematiche dei matrimoni e delle unioni civili gay, che rendono anche il libro, nello stile del film, una romantica testimonianza d’impegno civile, come raramente ci è capitato di trovare nel nostro Paese.
Ma andiamo con ordine e presentiamo un breve indice del volume, sicuri che meglio di qualsiasi lode potrà sollecitare il vostro interesse. Premettiamo che questa non è pubblicità (anche il dvd l’abbiamo acquistato ieri dopo aver girato tre grandi negozi che l’avevano già esaurito) ma il dovuto richiamo ad un’iniziativa di grande valore qualitativo e d’impegno sociale.
Riportiamo dalla premessa degli autori posta all’inizio del volume:
“Questo libro costituisce una sorta di completamento al documentario, il tentativo di dare più attenzione a tutte quelle cose che non hanno trovato spazio all’interno del film e che necessitavano di un approfondimento. Non solo raccoglie testi di legge, dati statistici e documenti atti a testimoniare la situazione delle coppie di fatto in Italia e negli altri Paesi, ma è anche, e soprattutto, una sorta di diario di lavorazione di “Improvvisamente l’inverno scroso”, che ricostruisce le peripezie di un film a basso costo, i suoi retroscena e l’inaspettato successo che lo ha accompagnato nel suo giro intorno al mondo, ospite di molteplici festival. All’interno del libro trovano spazio anche alcune tra le centinaia di mail che abbiamo ricevuto dopo ogni proiezione, a riprova del fatto che l’argomento scuote gli animi e rappresenta una ferita ancora aperta. Il tutto è corredato di foto in bianco e nero, a testimoniare che quanto si leggerà non è frutto di fervida fantasia ma semplice riproduzione di fatti avvenuti.”
Per darvi un’idea dello stile del libro, intimo e impegnato nello stesso tempo, come il film, riportiamo anche la pagina iniziale:
Comincia l’odissea in Senato.
Luca sta ancora dormendo. Non oso svegliarlo, fuori piove e io sono già in ritardo. Non potrò prendere la bicicletta e dovrò affidarmi agli autobus. Non è la prima volta che vado in Senato per seguire la Commissione giustizia riunita per discutere il progetto di legge sui DiCo. Mi sono fatto accreditare come giornalista e così, armato della mia telecamera ad alta definizione, posso aspettare dietro la porta che la Commissione esca e rilasci qualche dichiarazione. Il regolamento prevede che per entrare a Palazzo Madama si indossi la cravatta. lo ne ho trovata una in fondo a un cassetto, deve essere del papà di Luca, però noi il nodo non lo sappiamo fare, così ho chiesto aiuto a Enzo, il nostro vicino di casa. Ora che la cravatta è annodata, resterà così a vita. Ho deciso di documentare questo momento storico per il nostro paese, quando finalmente, stando alle direttive europee che invitano gli stati membri a legiferare sulla questione coppie di fatto, anche l’Italia avrà una legge al riguardo. La ministra per la Famiglia Rosy Bindi (che insieme a Barbara Pollastrini è firmataria dei DiCo), alla presentazione del disegno di legge lo scorso 8 febbraio, ha tenuto a precisare che non si tratta dei Pacs francesi, ma di « una via italiana », o ‘all’italiana’ mi verrebbe da dire. Non so ancora se ne uscirà fuori un reportage per la televisione o addirittura un documentario per il cinema. Vorrei convincere Luca a far parte dei progetto. Sono sicuro che insieme potremmo fare un buon lavoro. Ma lui è scettico e pigro, non ne vuole sapere e come sempre sarà dura convincerlo (anche se poi mi ringrazierà, finisce sempre così). Presidente della commissione è il senatore Cesare Salvi, dell’Ulivo. La cosa che più mi impressiona è l’età dei senatori, e guardandoli penso che sono loro ad avere il potere di decidere se il nostro amore esisterà ufficialmente in questo paese o meno.
Sono otto anni che io e Luca stiamo insieme. Siamo andati a vivere sotto lo stesso tetto dopo due giorni che ci siamo conosciuti qui a Roma, al teatro Argentina. Fortuna che lo spettacolo durava cinque ore e che aveva tre intervalli, così abbiamo avuto modo di discutere della pièce, di parlare di noi e scambiarci i numeri di telefono. Non abbiamo mai pensato di sposarci, semplicemente perché nessuno ci ha mai fatto notare che non possiamo. Poi, come spesso accade quando qualcuno arriva a dirti che non puoi fare una data cosa, di colpo ci siamo resi conto che volevamo farlo. Non ci importa di sposarci altrove (Francia, Spagna etc … ), se poi in Italia questo vincolo non viene legalmente riconosciuto. Non è un capriccio, ma vorremmo tutelare il nostro rapporto, vorremmo esistere per lo stato, non solo come anonimi cittadini che pagano le tasse, ma come coppia…
Segue poi la cronaca, sempre partecipata e riflessiva, del Gay Pride romano con il trenino delle “Famiglie Arcobaleno” che lancia i due autori in una invettiva a favore della genitorialità gay, l’unica che “non può capitare per errore”.
Il capitolo relativo al montaggio delle 35 ore di materiale girato, fatto insieme a Desideria (montatrice professionista), è anche l’occasione per discutere della differenza tra fiction e documentario, con Luca che preferisce il cinema di finzione e Gustav quello documentaristico perchè “è lo strumento migliore per raccontare la realtà, che spesso supera la finzione”. Interessante quando spiegano che “il documentario non è un film con una sceneggiatura, non puoi sapere dove ti porterà, puoi intuirlo o sperarlo, ma è nella fase di montaggio che crei il racconto, dandogli una struttura solida”
Per completare la lavorazione del film altre tre “fantastiche” donne amorevolmente descritte nel capitolo successivo: Jaqueline Lustig (attrice e protagonista di “Alambrado”) che dopo aver visto una preview chiede di entrare nella produzione; Maria Teresa Tringali, producer che, tra l’altro, convince il discount DICO a fare da sponsor al film; Veronica Pivetti, “quando ha accettato coraggiosamente di legare il suo nome a un film come il nostro, eravamo al settimo cielo”.
“Colazione con sorpresa” è il capitolo che ci racconta la reazione degli autori davanti alla pagina che il Corriere della Sera dedica al film il 7 febbraio 2008, con una loro foto a letto che prende mezza pagina e i loro nomi a titoli cubitali.
L’avventura alla Berlinale 2008 (dove l’organizzazione del Festival domando loro di quante limousine abbiano bisogno per andare dall’Hotel alla sala del Festival, che dista neanche cento metri) è un capitolo lungo e veramente entusiasmante. Oltre alla lettera dal Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità di Barbara Pollastrini che si dichiara orgogliosa del loro successo, anche quella (che ci ha fatto lacrimare) della mamma e delle sorelle di Gustav che, arrivate al Festival dall’Alto Adige, regalano agli autori le spese per il party (quasi obbligatorio) che segue la proiezione del film. Interessantissima l’intervisa esclusiva al sindaco di Berlino Klaus Wowereit.
Arriva anche il capitolo non proprio edificante, purtroppo, sulla ricerca di una distribuzione italiana. Le illusioni di berlino affondano. “Non ha nessun potenziale commerciale… aspettiamo che passino le elezioni… è un film scomodo che non aiuta il Partito Democratico in questo momento…” alcune delle tante giustificazioni per dire di no al film di Gustav e Luca.
Imperdibili e sorprendenti le pagine dedicate alla “riscossa” con il tour che gli autori organizzano per tutto il Paese. Cronache delle serate di proiezione, sorprese dagli spettatori, spesso famosi come Sabina Guzzanti che vede il film in piedi a Roma, altre volte perplessi o timidi come a Lecco, ospiti dell’associazione gay “Renzo e Lucio”, e patria di personaggi come l’ex minstro leghista Castelli o il governatore della Lombardia Formigoni.
Seguono utilissime tabelle sulla situazione delle coppie di fatto in Europa, sui diritti omosessuali nel mondo e sulla situazione delle coppie di fatto negli USA. Più avanti un dettagliato abecedario della situazione legislativa nel mondo sulle unioni civili, seguito da una completa cronologia.
Il racconto della proiezione a Rimini il 17 maggio 2008, giornata mondiale contro l’omofobia, con scontri verbali in sala (dopo l’intervento di un difensore del Family Day, interviene un signore che dice “Il Family Day cercava di escludere, questi ragazzi invece vogliono una società che include! Capite perchè il PD ha perso le elezioni?”) è l’occasione per inserire nel libro una dettagliata cronologia degli episodi di omofobia registrati in Italia da aprile 2006.
Grandi soddisfazioni per gli autori nei viaggi all’estero per accompagnare il film nei vari Festival. A Toronto, dove c’è la seconda comunità italiana più grande al mondo dopo quella di Buenos Aires (hanno anche un giornale locale in italiano che li ha messi in prima pagina) e dove i nostri eroi ricevono la notizia della vittoria di Alemanno come sindaco di Roma (ispirando loro desideri suicidi).
A Portland (Oregon, USA) al Qdoc il loro film è addirittura l’evento di apertura del Festival e tra gli spettatori è presente anche il sindaco della città, gay dichiarato. Peccato che Gus Van Sant, che vive da anni in questa città e vi ambienta molti dei suoi film, fosse al momento lontano per lavoro (San Francisco?). Si sono però rifatti, dopo avere tenuto una lezione sulla situazione politica italiana alla Portland State University, con la compagnia del regista Rob Epstein, due volte premio Oscar per “The Times of Harvey Milk” (1984) e “Common Threads” (1989), che ha confidato loro che quando girava il film su Harvey Milk non si era reso conto di quanto il film avrebbe poi influito sulla cultura del suo Paese e sulla vita di San Francisco. Insieme a Rob sono andati a visitare in bicicletta gli spettacolari parchi (giapponese, cinese e delle rose) che rendono famosa questa città.
A New York per due festival quasi in contemporanea: il Brooklyn International Film Fest e il New Fest, dove riescono ad essere presenti nonostante un errore di interpretazione dell’orario d’imbarco. Ci descrivono l’aria di cambiamento che si respirava nella città dove tutti erano convinti della prossima vittoria di Obama.
A Tel Aviv i nostri eroi rimangono affascinati dai “bellissimi ragazzi dagli occhi azzurri e labbra carnose” (riuscendo anche a spiegarsi come fosse che Gesù aveva tanti proseliti). Passeggiando per le strade della città venivano spesso fermati dai passanti che li riconoscevano perchè il loro film, nei giorni del Festival (TLVFest, dove vincerà il primo premio), era passato anche tre volte sulla televisione nazionale e l’edizione israeliana di Time Out gli aveva dedicato un’intera pagina.
Fa veramente rabbia confrontare l’attenzione che il film di Gustav e Luca riceve in tutto il mondo con l’evento della proiezione al Parlamento italiano il 12 giugno 2008, organizzato dall’unica deputata lesbica dichiarata Paola Concia del PD. Non vogliamo in merito anticiparvi nulla. Pensiamo che sia il capitolo più istruttivo di tutto il libro.
Dulcis in fundo due capitoli agli opposti. Il primo con le dichiarazioni omofobe dei politici italiani, da Bossi a Buttiglione, Tremaglia, la Mussolini, Calderoli, Pedrizzi, Binetti, Rosy Bindi, Giuliano Amato, Andreotti, ecc. ecc.
Il secondo, rigenerante, con alcune della tante mail che gli spettatori hanno inviati agli autori per ringraziarli, entusisti e commossi, per le emozioni che il film gli ha regalato ma anche per “ringraziare Gustav per non aver messo in lavatrice a 90° il maglione di Luca, che ieri sera gli stava proprio bene”…
Un libro evento, destinato a diventare il nostro “libretto verde”, allegato ad un riuscitissimo ed originale film evento, entrambi una summa del XXI secolo lgbt. Cosa volete di più?
Qui sotto fronte e retro del volume allegato al dvd del film “Improvvisamente l’inverno scorso” di Gustav Hofer e Luca Ragazzi edito da Ponte alle Grazie (Adrano Salani Editore S.p.A.)