Al cinema Castro di San Francisco c’è stata, lunedì sera 28 ottobre, la prima mondiale del film di Gus Van Sant, “Milk”, dedicato al primo attivista gay eletto nel 1977 consigliere comunale a San Francisco e assassinato un anno dopo, insieme al sindaco. E’ stata una serata di cinema e di lotta. Ricorreva il 30mo anniversario della morte di Milk, e siamo alla vigilia di una elezione politica che, nella California, è diventata anche una battaglia per fermare il referendum, la prop. 8, che vuole abolire i matrimoni gay.
La popolazione gay di San Francisco, le autorità politiche cittadine, il cast e gli autori del film, hanno voluto esprimere tutta la loro solidarietà per questa battaglia, della quale Harvey Milk fu senz’altro un importante precursore.
La strada del cinema Castro è stata chiusa al traffico sin dalla mattina e coperta dal tappeto rosso delle grandi occasioni. I segnali stradali e le vetrine della via sono stati rifatti come si presentavano all’epoca. Un folto pubblico ha atteso per tutto il giorno, pressato contro le barriere, l’arrivo delle stars Emile Hirsch, Alison Pill, Sean Penn, James Franco, Diego Luna, Dustin Lance Black (sceneggiatore del film e applaudito come Penn dal pubblico), Gus Van Sant, ecc. Erano presenti anche Bruce Cohen e Dan Jinks, produttori del film, insieme ai rispettivi compagni. Una grande serata organizzata anche per raccogliere fondi per l’Hetrick Martin Institute (che ospita l’Harvey Milk High School), per il Larkin Street Youth Services e per il San Francisco Lesbian Gay Bisexual Transgender Community Center. In totale sono stati raccolti più di 200.000 dollari. I biglietti d’ingresso, esauriti da giorni, sono stati venduti a prezzi che andavano da 50 $ ai 15.000 $ dei 12 posti in prima fila (comprendevano anche la cena e il party al Municipio).
Gruppi di manifestanti con grida e cartelli contro il referendum che verrà votato martedì prossimo si sono mescolati allo spirito e alle combattive dichiarazioni dei politici e degli attivisti gay che ricordavano il sacrificio di Harvey Milk.
Il procuratore distrettuale di San Francisco ha dichiarato: “Harvey Milk ha dato la sua vita per la battaglia per i diritti civili. Una battaglia che non è ancora finita”.
Il sindaco di SanFrancisco,, Gavin Newsom, che indossava i jeans della Levi’s, sponsor ufficiale della serata, ha detto: “ho provato un impeto di orgoglio nel vedere questo film… sono orgoglioso di vivere in una città che non solo tollera la diversità ma che la celebra…” ed ha citato i cambiamenti avvenuti da quando erano ancora vigenti (negli anni ’70) le leggi contro la sodomia.
Il consigliere Tom Ammiano, che fu un amico di Milk, ha detto: “Questo film mi ha fatto rivivere il dolore di quei giorni. Harvey era una persona rispettabile. Ma era anche una ‘primadonna’. Sarebbe stato molto felice di vedersi impersonato da Sean Penn”.
Sean Penn, notoriamente refrattario ad apparire in pubblico, è stato l’ultimo ad arrivare, sollevando un terremoto di grida e urla tra il pubblico e i manifestanti. Insieme alla moglie, l’attrice Robin Wright Penn, ha stretto centinaia di mani lungo il tappeto rosso e all’interno della sala.
Il film, che ha bagnato gli occhi di quasi tutti gli spettatori, racconta per due ore, con una perfetta ricostruzione storica, la storia di Harvey Milk che arriva da New York a San Francisco, dove apre un negozio di fotografia e usa la sua abilità politica e il suo sentimento idealistico per la lotta di liberazione omosessuale, riuscendo a vincere le elezioni del consiglio comunale nel 1977. Appena un anno dopo verrà assassinato dentro il Municipio, insieme al sindaco George Moscone, dall’ex consigliere Dan White, interpretato nel film da Josh Brolin.
Brolin ha detto di essere entrato completamente nel suo personaggio. In una scena del film assistiamo ad un confronto che i due attori, Penn e Brolin, hanno quasi completamente improvvisato, durante una festa di compleanno, dove Brolin degenera sotto l’effetto dell’alcool.
Il film, che alcuni critici hanno definito più un film di Penn che di Van Sant, ha un tono sommesso, un’aria di predestinazione, accentuata anche dai flashback che accompagnano le preveggenti dichiarazioni di Milk davanti a un registratore. Nel film viene presentata con molta partecipazione anche la vita privata di Milk, la sua storia d’amore (il suo compagno è interpretat da James Franco), e la sua crescente presa di coscienza delle rivendicazioni gay. Il regista Van Sant ha dichiarato che per lui ogni film rappresenta un momento di forte acquisizione “mi sento completamente coinvolto, anche a livello personale, dentro le storie che racconto”.
Tra i protagonisti della serata, oltre agli interpreti e autori del film, anche alcuni dei personaggi storici che il film fa rivivere e che sui titoli di coda vediamo in foto d’epoca. Tra questi il militante amico e confidente di Milk, Cleve Jones, interpretato nel film da Emile Hirsch (la star di “Into the Wild”), che negli anni seguenti fonderà il Memorial Quilt degli scomparsi per Aids. Era presente anche il fotografo Danny Nicoletta, interpretato nel film da Lucas Grabeel, e Anne Kronenberg (interpretata dalla 22enne Alison Pill) all’epoca direttrice della campagna elettorale per Milk e oggi amministratrice della salute pubblica di San Francisco che, dopo aver visto il film, ha detto “non riesco ancora a riprendermi dall’emozione. Gus è riuscito a catturare perfettamente lo spirito dell’epoca. Si respira veramente il sentimento di unione e di ‘famiglia’ che allora sentivamo”.
Qui sotto l’attivista per i diritti gay Anne Kronenberg (sinistra) insieme all’attrice Alison Pill che l’impersona nel film.
Qui sotto l’attivista per i diritti gay Cleve Jones (sinistra) insieme all’attore Emile Hirsch che l’impersona nel film.
Qui sotto l’attivista per i diritti gay Danny Nicoletta (sinistra) insieme all’attore Lucas Grabeel che l’impersona nel film.
Qui sotto una scena del film con Milk (Penn) e il suo compagno Scott Smith (Franco)
Qui sotto il regista Van Sant (sinistra) con Josh Brolin (centro) e Sean Penn mentre discutono sul set del film.