Inizia oggi il rinominato Festival del Film di Roma (era Festa) con molte anteprime, ospiti e diverse mostre. Tra queste ultime segnaliamo «Chromosomes», dedicata alle immagini che David Cronenberg ha costruito sui suoi film (Palazzo delle Esposizioni di Roma). Cronenberg è un regista che amiamo moltissimo, sia per la sua indiscussa bravura, che per avere inserito tematiche gay in diversi suoi film (Crash, Inseparabili, Il Pasto Nudo, M. Butterfly, Promessa dell’assassino). In occasione della mostra ha dichiarato «Io sono ateo. Per me l’anima non esiste. Niente vita dopo la morte. Ed è per questo che non c’è nulla di più importante del corpo». E ancora: «Quando lavoro al montaggio dei miei film mi capita di soffermarmi su fotogrammi che hanno un potere evocativo speciale, anche al di fuori del contesto filmico. Sono come capsule del tempo che catturano tutta la mia sensibilità. Sono immagini che vivono autonome al di là del contesto cinematografico di appartenenza». Il regista ha selezionato 60 immagini da alcune delle sue pellicole più note e, nel laboratorio del Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino, le ha elaborate digitalmente e stampate su tela pittorica per questa rassegna che segna il suo debutto espositivo. Attualmente Cronenberg si è distaccato dal cinema perchè impegnato a scrivere il suo primo romanzo, anche se, ha detto, la letteratura è stata il suo primo amore.
Il Festival inizia con la consegna del Marc’Aurelio d’oro all’Actors Studio, premio che viene ritirato da Al Pacino, uno dei suoi presidenti, e che ne premia la lunga carriera. Al Pacino è stato un attore “rivoluzionario” sia nel modo di recitare che nella scelta dei film da lui interpretati. In quest’ambito vogliamo ricordare tre fondamentali ruoli di omosessuale che hanno segnato la storia del cinema LGBT: “Quel pomeriggio di un giorno da cani” (1975) di Sidney Lumet, “Cruising” (1980) di William Friedkin e lo splendido film-tv “Angels in America” di Mike Nichols.
Al Festival sarà presente anche il regista gay Gus Van Sant per presentare l’opera collettiva “8/Huit/Eight”, ispirata agli otto obiettivi fissati nel settembre 2000 dalle Nazioni Unite per migliorare la vita della popolazione mondiale. Il film si articola in 8 episodi, girati da altrettanti registi, tra i quali “Mansion on the Hill” di Gus Van Sant. Certo che noi avremmo preferito vedere anche l’anteprima di “Milk”, il film che dovrebbe essere terminato in questi giorni, sull’assassinio del militante gay Harvey Milk (sarebbe interessante sapere perché non è stato inserito nel programma del Festival).
Purtroppo non siamo riusciti ad ottenere informazioni precise sui film presentati che contengano riferimenti alle tematiche gay (lo stesso accadde per Venezia 2008). L’unico film che ha già riempito le cronache dei media per i suoi contenuti “scandalistici” è l’atteso “The Garden of Eden”, di John Irvin, con una storia bisessuale e un triangolo erotico, derivato dall’omonimo romanzo postumo dello scrittore bisessuale Ernest Hemingway.
Di seguito i principali film presentati (in rosso quelli con qualche – probabile – interesse LGBT)
CONCORSO:
Aide toi et le ciel t’aidera, di François Dupeyron (Cinema 2008)
Nella comunità africana di Parigi, nella torrida estate 2003, il matrimonio della giovane Christie è una festa collettiva ma, per sua madre Sonia, quella giornata sarà un autentico incubo. Dall’autore di Monsieur Ibrahim e i fiori del corano.
El artista, di Gastón Duprat e Mariano Cohn (Cinema 2008)
L’infermiere di un manicomio scopre che uno dei suoi pazienti è un pittore di straordinario talento. Si appropria delle sue opere, le fa circolare nel mondo del collezionismo d’arte e diviene una celebrità. Un esordio che è un’autentica rivelazione.
Baksy, di Guka Omarova (Cinema 2008)
Nelle sconfinate solitudini della steppa kazaka, Aidai, una donna, potente sciamana, viene scacciata dalla sua terra da un gruppo di loschi speculatori. Aidai scompare, ma saprà dar battaglia contro l’avanzata della corruzione e della sopraffazione
Un Barrage contre le Pacifique, di Rithy Panh (Cinema 2008)
Solo una diga contro le maree può salvare la risaia dell’indomita Isabelle Huppert che farà di tutto per difendere la sua terra e la sua famiglia. Il romanzo della Duras rivive grazie al regista cambogiano di La macchina di morte dei Khmer rossi. Dal romanzo “Una diga sul Pacifico” di Marguerite Duras (ed. Einaudi, 1985)
Cliente, di Josiane Balasko (Cinema 2008)
Divorziata, affermata conduttrice tv, Judith è una cinquantenne senza problemi apparenti. Nasconde un segreto che solo sua sorella conosce: la compagnia notturna di amanti reclutati su Internet. Tra questi Patrick, a sua volta prigioniero di una doppia vita.
A corte do Norte, di João Botelho (Cinema 2008)
Un melodramma al femminile che intreccia, in epoche diverse, il dramma di Rosalina, quello di Emilia, e anche della Principessa Sissi, tutte avvinte da un destino comune sulle scogliere della Corte do Norte. Il capolavoro del grande maestro del cinema portoghese.
Easy Virtue, di Stephan Elliott (Première | Anteprima)
Un’affascinante ragazza americana, sposa, sull’euforia del momento, un giovane inglese conosciuto da poco nel sud della Francia. Insieme a lui partirà verso l’Inghilterra per conoscere i suoi nuovi suoceri, che si riveleranno essere tradizionalisti ed eccentrici signorotti di campagna…
Galantuomini, di Edoardo Winspeare (Première | Anteprima)
Lecce, anni 90. Ignazio è uno stimato giudice che è da poco rientrato in città dopo aver lavorato per molti anni al Nord. Rivede Lucia, la donna di cui è sempre stato segretamente innamorato fin da piccolo. La donna lavora come rappresentante di profumi, ma si tratta di una copertura. In realtà Lucia è diventata il braccio destro del boss Carmine Zà, uno dei capi della Sacra Corona Unita, la nuova organizzazione criminale che in quegli anni raggiunge il suo apice di potenza e ferocia. Ignazio ritrova anche il suo amico d’infanzia Fabio, con cui insieme all’indomita Lucia formava un terzetto indivisibile, negli anni della loro giovinezza…
Un gioco da ragazze, di Matteo Rovere (Cinema 2008)
Elena (Chiara Chiti), Michela (Desirèe Noferini), Alice (Nadir Caselli) e Livia (Chiara Paoli), diciassette anni: belle, ricche e senza problemi. Nate e cresciute in seno all’alta borghesia di una ricca città di provincia italiana, sono le figlie delle quattro famiglie maggiormente in vista. Estremamente fashion addicted, fissate con la dieta e con l’aspetto fisico, spendono le loro giornate tra shopping di lusso, ragazzi, feste in locali esclusivi e scuola. Ma tutto per loro è già vecchio e noioso: genitori, istituzioni, amici, nulla sembra avere un reale significato, e vivono ogni cosa in modo superficiale, senza pensare alle possibili conseguenze dei loro comportamenti. Abituate a ottenere tutto e subito, si spingono a chiedere sempre di più. Elena incarna la leader del gruppo: magnetica, intelligente, sicura. Per lei l’amicizia rappresenta unicamente uno strumento di potere con cui esercitare controllo sulle altre. Ma un giorno Mario Landi (Filippo Nigro), il nuovo professore, entra nella vita della ragazza, cercando di cambiare qualcosa, e inconsapevolmente ne diventa un gioco… Dal romanzo omonimo di Andrea Cotti (ed. Colorado Noir, 2005)
Good, di Vicente Amorim (Première | Anteprima)
Germania. John Halder è un professore di letteratura, autore di un libro favorevole all’eutanasia che ispira la propaganda politica del partito nazista e aprendogli le porte del gotha dei fedelissimi di Hitler. La sua nuova, importante, posizione porterà Halder, inconsapevolmente, ad allontanarsi dalla famiglia e dagli amici e ad accettare senza riserve le barbarie perpetrate dai nazisti spesso trovandovi addirittura anche una giustificazione. Dall’opera teatrale omonima di C.P. Taylor
Iri, di Zhang Lu (Cinema 2008)
Nel 1977 un’esplosione dilaniò la stazione ferroviaria di Iri (Corea del Sud), causando centinaia di morti. Trent’anni dopo la città ha nome ed edifici nuovi, ma le ferite interiori delle persone coinvolte sono più lente e difficili da sanare.
Opium War, di Siddiq Barmak (Cinema 2008)
In un luogo lontano sulle montagne dopo il regime talebano in Afghanistan, due soldati americani – un ufficiale bianco ed un soldato afroamericano – sono precipitati con il loro elicottero e si sono smarriti. Il soldato aspetta un’occasione per scappare dall’ufficiale ma quest’ultimo, ferito, puntandogli una pistola contro lo costringe a rimanere e trasportarlo. Si detestano ma hanno bisogno l’uno dell’altro per sopravvivere in una terra ostile. Quando attraversano il campo di papaveri, i due incidono gli ovari dei fiori e ne inghiottono il liquido alleviando così il dolore delle ferite, la fatica e la paura della guerra. Subito dopo scorgono nel campo di papaveri un mezzo blindato con una bandiera bianca, un simbolo dei talebani. Praticamente senza armi, attaccano il mezzo. Ma quello che trovano nel blindato è una famiglia afgana…
Parlami di me, di Brando De Sica (Première | Anteprima)
PARLAMI DI ME è un omaggio al teatro e, allo stesso tempo, un’occasione per CHRISTIAN DE SICA per raccontarsi come artista e come figlio d’arte. Un’ora e quaranta minuti in cui è sempre in scena con un’orchestra di venti elementi, diretti dal Maestro Marco Tiso, e da una compagnia di undici artisti, tra cui PAOLO CONTICINI e LAURA DI MAURO. Il musical si snoda lungo il filo della memoria di Christian De Sica, tra i ricordi della sua infanzia, il rapporto con il padre, la sua volontà di intraprendere il mestiere dell’attore, i suoi successi e le difficoltà di una carriera vissuta con grande passione. PARLAMI DI ME è la trasposizione cinematografica dell’omonimo musical teatrale scritto da MAURIZIO COSTANZO ed ENRICO VAIME. Tratto dall’omonimo musical di Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime
Il passato è una terra straniera, di Daniele Vicari (Cinema 2008)
Studente modello, figlio di intellettuali borghesi, GIORGIO conduce la vita normale e ordinaria di un ragazzo di ventidue anni. Una vita senza crepe, almeno in apparenza, fino a quando una sera incontra Francesco. Bello ed elegante, FRANCESCO esercita su uomini e donne un fascino misterioso e oscuro. Per vivere gioca a carte, sa vincere, ma più che fortunato è un abile baro e sembra avere in mano le chiavi per il successo. I tavoli da gioco si spostano da ville sontuose a bettole senza nome e i suoi avversari possono essere ricchi industriali o miserie umane: il risultato non cambia. In una Bari dai contorni sfocati, in cui ambienti segreti e torbidi fanno da sfondo a una quotidianità tranquilla e rassicurante, Giorgio diventa amico di Francesco e complice. Passando da partite truccate a viaggi reali e immaginari, attraversando letti senza amore con donne di lusso annoiate, imparando a muoversi nei luoghi dove la buona e la cattiva società sembrano confondersi, Giorgio vede l’immagine di se stesso sgretolarsi per lasciare posto a qualcosa di sconosciuto. Qualcosa che fa paura, ma al tempo stesso lo attrae. E’ inarrestabile la discesa agli inferi che lo trasporta in un luogo dell’anima fino a quel momento ignoto. L’amicizia di Francesco e Giorgio procede verso un finale sorprendente. Un viaggio doloroso e inquietante nei territori della mente, in quella età fragile e misteriosa che separa la giovinezza dall’età adulta. Quel tempo in cui le cose che accadono ci cambiano per sempre. Dal romanzo omonimo di Gianrico Carofiglio
Le Plaisir de chanter, di Ilan Duran Cohen (Cinema 2008)
Muriel e Philippe sono agenti segreti e amanti. Devono fingersi allievi di canto lirico per carpire il segreto custodito dalla bella vedova Constance.In questa black comedy dell’assurdo, le voci si sciolgono, i corpi si liberano, le anime si inseguono.
Pride and Glory – Il prezzo dell’onore, di Gavin O’Connor (Première | Anteprima)
Quattro agenti della polizia di New York sono rimasti uccisi in un agguato. Il tragico evento scuote l’intero Dipartimento di Polizia, mettendo tutti in allerta. Con un assassino a piede libero e così tanto in gioco, Il Capo dei Detective di Manhattan, Francis Tierney Senior (Jon Voight), chiede a suo figlio, il Detective Ray Tierney (Edward Norton), di condurre le indagini. Ray accetta il caso anche se con riluttanza, consapevole del fatto che i poliziotti uccisi prestavano servizio sotto il comando di suo fratello, Francis Tierney, Jr. (Noah Emmerich), e al fianco di suo cognato, Jimmy Egan (Colin Farrell). Apparentemente sembrerebbe trattarsi del solito sequestro di droga finito tragicamente, ma col procedere delle indagini Ray comincia a rendersi conto che qualcuno deve aver informato gli spacciatori dell’imminente arrivo della polizia. Probabilmente si tratta di qualcuno dall’interno. Le prove sembrerebbero condurre verso persone di cui non dubiterebbe mai: suo fratello e suo cognato. Col trascorrere del tempo, il caso mette sempre più a dura prova i membri della famiglia, obbligandoli a scegliere tra la lealtà che li lega e la fedeltà verso il Dipartimento di Polizia.
Resolution 819, di Giacomo Battiato (Cinema 2008)
La Risoluzione delle Nazioni Unite cui rimanda il titolo è quella presa dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU per accertare e condannare i crimini contro l’umanità perpetrati durante la guerra nei Balcani all’indomani dell’indipendenza della Bosnia Herzegovina. Con questo mandato l’Alta Corte di Giustizia de L’Aja invia volontario a Srebrenica il poliziotto francese Jacques Calvez per trovare le prove del genocidio compiuto dai Serbi di Bosnia. Sei anni di ricerche con un team internazionale ad affiancarlo e mille ostacoli da superare, condussero Calvez a istruire il processo che oggi vede imputati Karadzic e Mladic. Un thriller potente per una pagina della nostra storia che si riapre sull’orrore.
Shattenwelt, di Connie Walter (Première | Anteprima)
Dopo 22 anni di carcere, l’ex-terrorista Widmer torna in libertà. Era uno dei capi della seconda generazione della RAF, inizialmente nota anche come Banda Baader-Meinhof. Durante un sequestro non riuscito, il suo commando uccise von Seichfeld, direttore di banca, ed uno dei suoi dipendenti ma non si seppe mai chi esplose i colpi mortali. Gli altri componenti del commando sono oggi tutti morti ad eccezione di Marita, in quegli anni anche amante di Widmer. Fuori di galera, l’uomo vorrebbe reintegrarsi nella realtà di un mondo a cui non si è mai abituato e riuscire a ricucire il rapporto con suo figlio Samy. Widmer lo ignora ma la sua vicina, la giovane Valerie, è coinvolta con il suo passato. L’uomo avverte la tensione della ragazza ma non riesce a capirne la ragione.
L’uomo che ama, di Maria Sole Tognazzi (Première | Anteprima)
Una pellicola adulta sull’amore. Un film che racconta la grande passione di un uomo per una donna dal punto di vista maschile. L’uomo che ama è un uomo normale che in due storie diverse vive situazioni opposte: abbandona e viene abbandonato, diventa carnefice e poi vittima. (il fratello del protagonista è gay, fa il coming out in famiglia e ha un compagno).
Serce na Dloni, di Krzysztof Zanussi (Première | Anteprima)
Un rappresentante dell’oligarchia polacca, corrotto dal potere e dalla ricchezza, scopre di soffrire di una seria malattia al cuore. La salvezza può consistere solo nell’immediato trapianto. Per puro caso incontra in ospedale un giovane che non ha più voglia di vivere a causa di una delusione d’amore e della perdita del lavoro. Il potenziale suicida è dunque il donatore ideale, basta solamente aiutarlo a passare ad altra vita…
FUORI CONCORSO:
8/Huit/Eight, di Jane Campion (The Water Diary), Gael Garcia Bernal (The Letter), Jan Kounen (The Story of Panshin Beka) , Mira Nair (How Can It Be) , Gaspar Noé (Sida) , Abderrahmane Sissako (Tiya’s Dream) , Gus Van Sant (Mansion on the Hill) , Wim Wenders (Person to Person) (Cinema 2008)
Ispirato agli otto obiettivi fissati nel settembre 2000 dalle Nazioni Unite per migliorare la vita della popolazione mondiale, il film si articola in 8 episodi, girati da altrettanti registi, per tentare una riflessione corale sullo stato dell’arte del pianeta: i suoi progressi, le sue linee di crisi, le sfide imminenti. Otto storie diverse ideate e filmate da questi registi che toccano i confini del mondo: dall’Africa all’Islanda, Germania, Stati Uniti, Australia e l’Amazzonia dando voce a speranze e drammi collettivi. Otto racconti diversi dedicata ad una comune passione per un futuro diverso, creati in piena libertà da ciascuno degli artisti coinvolti.
Der Baader Meinhof Komplex, di Uli Edel (Première | Anteprima)
Germania occidentale, anni 70. Bombe, attentati mortali insieme alla paura e alla minaccia di un nemico interno scuotono le fragili fondamenta della giovane democrazia tedesca. I più radicali figli della generazione nazista guidati da Andreas Baader (Moritz Bleibtreu), Ulrike Meinhof (Martina Gedeck) e Gudrun Ensslin (Johanna Wokalek) combattono una violenta guerra contro ciò che percepiscono come la nuova faccia del fascismo: l’imperialismo americano sostenuto dalle istituzioni tedesche nelle quali ancora agiscono uomini dal passato nazista. Il loro scopo era quello di riuscire a creare una società più umana ma l’utilizzo di strumenti disumani con i quali diffusero terrore e spargimento di sangue fu proprio ciò che gli fece perdere la propria umanità. L’uomo che più li comprese fu anche il loro più irriducibile cacciatore: Horst Herald (Bruno Ganz) il capo delle forze di polizia Che, se riuscì nella sua strenua caccia ai giovani terroristi fu tuttavia consapevole che si trattava solo della punta dell’iceberg.
The Duchess, di Saul Dibb (Première | Anteprima)
Ambientato alla fine del ‘700, La Duchessa è la storia della bella e sofisticata Georgiana Spencer, la donna più affascinante della sua epoca. Famosa per la sua bellezza e il suo fascino, divenne un personaggio controverso per i suoi gusti stravaganti e la sua passione per il gioco e per l’amore. Andata in sposa giovanissima al più anziano e freddo Duca del Devonshire, amica intima di ministri e principi, Georgiana fu un’icona dell’eleganza, una madre devota, un’abile attivista politica, e la beniamina della gente comune. Ma al centro della sua storia c’è soprattutto una disperata ricerca dell’amore. Dalla relazione appassionata e infelice di Georgiana con il Conte Grey, al complicato ménage à trois con il marito e con la sua migliore amica, Bess Foster, La Duchessa racconta una storia molto attuale, che parla di fama, notorietà e bisogno d’amore.
Parlez-moi de la pluie, di Agnès Jaoui (Première | Anteprima)
Femminista appassionata e da poco entrata in politica, Agathe torna nella sua casa d’infanzia dopo la morte della madre. La seguono come un’ombra, Michel Ronsard, regista fallito, e Karim, il figlio della domestica, che devono realizzare un documentario sulle donne in carriera.
Sam Hoy Tsam Yan, di Tsui Hark (Cinema 2008)
Futuro e passato: elementi fondanti della vita che il mare custodisce per sempre. Il maestro di Hong Kong torna con un melodramma soprannaturale tra città perdute in fondo all’oceano, la moderna Hong Kong e i segreti dell’inconscio di chi ama oltre il tempo e lo spazio.
Si può fare, di Giulio Manfredonia (Première | Anteprima)
Milano, anni ’80. Nello è un sindacalista che viene mandato in una cooperativa di ex malati mentali e che, contro il parere degli psichiatri, si batte affinché i ragazzi imparino un mestiere e siano in grado di mantenersi e riappropriarsi della loro dignità.
PREMIÈRE | ANTEPRIMA – ALICE NELLA CITTÀ:
Twilight, di Catherine Hardwicke (anteprima di 15′)
Bella, una 17enne appena arrivata in una piccola cittadina dello stato di Washington per vivere col padre, è attratta da un misterioso e pallidissimo compagno di classe, in realtà il più giovane di tutta una famiglia di vampiri. L’arrivo in città della nemesi di quest’ultimo peggiorerà rapidamente la situazione.
High School Musical 3, di Kenny Ortega
Al loro ultimo anno di liceo, Troy (Zac Efron) e Gabriella (Vanessa Anne Hudgens), che si preparano ad andare al college, devono affrontare l’idea di doversi presto separare. Insieme agli altri Wildcats preparano uno spettacolo nel quale vorrebbero raccontare le loro esperienze ed esprimere le loro speranze e paure per il futuro.
PROIEZIONI SPECIALI:
Appaloosa, di Ed Harris
Ambientato nel 1882 nei territori del New Mexico, “Appaloosa” racconta la storia dello sceriffo Virgil Cole (Harris) e del suo vice Everett Hitch (Mortensen), che si sono fatti la fama di pacificatori nelle città senza legge sorte in quelle terre selvagge. Nella piccola comunità di minatori di Appaloosa, uno spietato e potente ranchero, Randall Bragg (Irons), ha permesso alla sua banda di fuorilegge di spadroneggiare in tutta la città. Dopo l’assassinio a sangue freddo dello sceriffo di Appaloosa, Cole and Hitch vengono incaricati di assicurare il colpevole alla giustizia. Mentre impongono la loro autorità usando in parti uguali fermezza e pistole, Cole e Hitch conoscono la bella nuova arrivata Allison French (Zellweger), i cui modi anticonformisti mettono a rischio il loro lavoro e l’amicizia che li lega da anni.
The Garden of Eden, di John Irvin
Ambientato negli anni che precedono la grande depressione, racconta la luna di miele in Europa (Costa Azzurra) di un affermato scrittore, David Bourne, e della sua bellissima nuova moglie, Catherine, una donna trasgressiva e irrequieta. Catherine vuole mettere a prova la devozione del marito spingendolo verso situazioni sempre più rischiose. David sta al gioco della moglie in modo imbarazzato ma nello stesso tempo curioso, soprattutto quando Catherine si presenta con Marita, una sensuale donna italiana che sembra piacere ad entrambi. Il gioco erotico diventa sempre più spinto e spingerà i personaggi verso eventi che cambieranno per sempre le loro vite. Sullo sfondo l’ombra di un padre avventuriero e dominatore. Tratto dal romanzo omonimo di Ernest Hemingway pubblicato nel 1986, dopo la sua morte. Dal romanzo omonimo di Ernest Hemingway
RockNrolla, di Guy Ritchie
Ultima fatica dell’ex marito di Madonna. Storia con diversi personaggi, ambientata a Londra, su un ricco malvivente russo che fa affari sporchi con la speculazione di terreni. Diversi gangster e truffatori intrecciano le loro vie criminali.
Il sangue dei vinti, di Michele Soavi
La storia di una famiglia lacerata dalle divisioni politiche sul finire della seconda guerra mondiale: un figlio aggregato alle brigate partigiane e una figlia, invece, entrata a far parte della milizia della Repubblica di Salò. Tra ricostruzione storica e thriller politico, un viaggio estremo nelle contraddizioni del nostro passato. Dal libro omonimo di Gianpaolo Pansa. Ispirato al controverso libro di Giampaolo Pansa.
L’ultimo Pulcinella, di Maurizio Scaparro
L’ultimo Pulcinella, il film diretto da Maurizio Scaparro, protagonista Massimo Ranieri, girato fra Napoli e Parigi, ripercorre il viaggio di un attore napoletano, Michelangelo che ostinatamente recita e canta a Napoli il suo Pulcinella dove può, e che , improvvisamente, è costretto a lasciare Napoli per cercare suo figlio Francesco che è scappato nelle banlieues parigine per aver assistito a un omicidio di camorra. A Parigi Michelangelo ritrova un suo vecchio amico professore della Sorbona che lo aiuta a riconquistare la fiducia del figlio, ma soprattutto conosce Marie ex attrice di teatro senza età, rinchiusa in un vecchio e cadente teatro nelle banlieues di cui è proprietaria e ormai custode. Tutti insieme e con l’aiuto di Cecilia, una ragazza napoletana legata a molti giovani del quartiere (maghrebini, francesi , italiani), decidono di realizzare un sogno che fu già di tanti italiani del passato, “les italiens”: rimettono in piedi il vecchio teatro e cercano di mettere in scena uno spettacolo ispirato a un soggetto inedito di Roberto Rossellini su Pulcinella. Malgrado le difficoltà di vita del quartiere e le tensioni crescenti con la polizia Michelangelo cercherà di creare uno spazio dove possa essere nuovamente riconosciuta la dignità e l’utilità di aprirsi ai sentimenti, di parlare, recitare, cantare a Parigi a Napoli, in Europa oggi.
Aspettando il sole, di Ago Panini
In un luogo qualsiasi nell’Italia di inizio anni ’80, tre ragazzi annoiati trovano rifugio in un hotel perso nella notte, il Bellevue Hotel. I tre prendono in ostaggio il receptionist, forse solo per distrarsi ed arrivare sino all’alba… In un intreccio labirintico, avvolte dal velo della notte, le stanze dell’hotel prendono vita, ognuna animata dalla storia delle persone che vi ospitano…
All Human Rights for All di AAVV
Si tratta di 30 cortometraggi ispirati ad altrettanti articoli della Dichiarazione, girati da registi italiani. Ognuno di loro ha scelto un articolo: Antonello Grimaldi il Diritto alla democrazia (art.21), Giovanni Veronesi il Diritto di matrimonio e famiglia (art.16), Vittorio De Seta il Diritto al lavoro (art.23). Tutti i registi e gli attori hanno lavorato gratuitamente a questo progetto: Valerio Mastandrea, Giorgio Colangeli, Primo Reggiani e Marco Giallini per il Diritto al riposo, limitazione delle ore di lavoro e ferie retribuite (art. 24), diretti da Saverio Di Biagio, Maya Sansa e Roberto Herlitzka per il Diritto a nessuna detenzione ingiusta (art.9), diretti da Fiorella Infascelli, Anita Caprioli per il Diritto di non essere schiavi, diretta da Claudio Camarca, e Donatella Finocchiaro per il Diritto al Giudizio (art.10), diretta da Ivano de Matteo. Il film, nato da un’idea dell’Associazione Rinascimento in collaborazione con la Settima Luna di Gianfranco Piccioli, sarà proiettato il 26 ottobre in Sala Sinopoli con ingresso gratuito.