ENTUSIASMA TUTTI L'ULTIMO IMPERATORE VALENTINO

A Venezia 65 critici e pubblico d’accordo nell’acclamare il documentario di Matt Tyrner sullo stilista Valentino un film perfettamente riuscito. Parte importante del film il suo sodalizio di una vita con Giancarlo Giammetti.

Valentino Garavani, in arte solo Valentino, l’aveva promesso: “costruirò un evento sul mio film”, e così è stato alla presentazione, in anteprima mondiale, del documentario “Valentino, The Last Emperor” del giornalista-regista Matt Tyrner, al secondo giorno della Mostra del cinema di Venezia.
La maggior parte pensava però che sarebbe stato solo un evento mondano, un’ennesima celebrazione di ricchezza e alta moda, la celebrazione di un artista, oggi 76enne, che ha appena abbandonato il suo impero (ma non il suo attivismo: in questi giorni ha appena terminato di allestire la sua seconda retrospettiva delle sue creazioni al museo del Louvre e si appresta a una storica rivisitazione dei costumi impiegati nell’opera classica italiana).
Invece ci siamo trovati davanti ad un vero film, che ha richiamato nelle recensioni di alcuni critici opere come “Prêt-à-porter” e “Gosford Park” di Altman, a volte impietoso e quasi ironico verso il protagonista, con scene che sembravano provenire da tagli a “Il vizietto” e momenti che di primo acchito potrebbero lasciare perplessi (dei collaboratori gli avevano chiesto di tagliare alcune sequenze troppo imbarazzanti ma Valentino ha replicato che erano importanti perché facevano “spettacolo”). Marco Mueller, il direttore della Mostra, aveva visto giusto affermando che questo documentario era in realtà una delle più belle opere di fiction che aveva visto in questi ultimi anni.

Anche se il tema del film, che segue passo passo Valentino negli ultimi due anni di lavoro (250 ore di registrazione) è soprattutto un’acuta analisi di come lo stilista consideri la moda e il suo mondo, non viene trascurato l’aspetto privato e umano del protagonista, colto in momenti di intima vita domestica, mentre ad esempio spazzola i denti dei suoi amatissimi Carlini (sono cinque, Milton, Maude, Monty, Margot, Molly, sempre sostituiti ad ogni decesso, magnifici nella loro “bruttezza”) o battibecca col suo compagno di sempre Giancarlo Giammetti (che gli fa notare di avere preso un’abbronzatura troppo pesante e al quale replica di pensare piuttosto alla sua pancia). Il film è infatti anche una preziosa testimonianza dell’amore che ha unito per cinquant’anni Valentino e Giancarlo, conosciutisi quando erano ancora ragazzi, che fa dire a Natalia Aspesi nell’articolo su Repubblica di oggi che il “film racconta non solo la straordinaria carriera di uno dei più grandi couturier del mondo … Ma anche una storia di complicità, complementarità, sopportazione, comprensione, rispetto e autoironia che fa del lungo legame (quasi 50 anni) di Valentino e Giammetti, l´esempio più ammirevole di come dovrebbero essere un matrimonio felice e un´autentica, libera, fortunata storia d´amore.”

Il film ha tutte le carte in regola per piacere ad un vasto pubblico, anche a quello allergico all’alta moda o agli ambienti simil-aristocratici (Valentino possiede appartamenti, ville e castelli nei luoghi più belli del mondo), perché ci fa capire che ciò che interessa a Valentino non è la ricchezza ma la bellezza, l’armonia, la purezza, e la spontaneità. Nel film abbiamo anche i “cattivi”, quelli che invece pensano solo ai soldi e che per questi sono disposti a mettere in discussione tutto, a costruire e non a creare, a rincorrere le aspettative del pubblico piuttosto che a indirizzarle. Alla fine del film, uno di questi “cattivi”, Matteo Marzotto, il socio che ha in pratica costretto Valentino ad abbandonare la società, verrà pagato con la stessa moneta.
Purtroppo, sembra volerci dire Valentino, con noi sparisce un’epoca, quella dei sarti artisti, che erano una cosa sola con l’azienda e le loro creazioni, estromessi dalla finanza e dai meccanismi delle “borse” che devono guardare più al successo commerciale che alla creatività artistica.

Il film sarà distribuito da Medusa a dicembre 2008.

Sito ufficiale del film

Qui sotto la locandina del film

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