"LATTER DAYS" INAUGURA LA COLLANA DI DVD GAY PRODOTTA DA FOURLAB

Tutti film con doppio audio, italiano e originale, che ci portano in casa il meglio del cinema lgbt visto negli ultimi festival gay internazionali. Ce ne parla il produttore Simone Morandi.

Dal 25 agosto è acquistabile su Ebay il primo titolo della nuova collana di dvd a tematica omosessuale, OUTLOUD, prodotta dalla Fourlab di Simone Morandi (e altri): LATTER DAYS di C. Jay Cox, disponibile in versione doppiata e originale, comprensivo di uno speciale backstage sottotitolato in italiano. Il prezzo su Ebay è di € 14.90 anziché 20,90. Dai primi di settembre il dvd sarà presente, a prezzo pieno, anche nelle librerie gay e nei principali mediastore. Dal successo di vendite di questo primo titolo dipenderà la frequenza con cui usciranno i successivi imperdibili titoli in programma (Boy Culture, Naked Boys Singing, il bellissimo film musicale francese Les Chansons d’amour, ecc.).
Inutile sottolineare l’importanze dell’evento: una collana di dvd, tutti perfettamente doppiati in italiano e in originale, con anteprime dei migliori film a tematica provenienti dagli ultimi festival gay internazionali. Praticamente un festival del cinema lgbt a casa nostra per 12 mesi all’anno!

Sito Ebay, gestito da Tuttouomini.it, dove è possibile acquistare il dvd: http://cgi.ebay.it/LATTER-DAYS-DVD-VERSIONE-ITALIANA

Il sito della collana “OUTLOUD”

Abbiamo chiesto a Simone Morandi, fondatore della Fourlab (insieme a Paolo Trombetti e Simone Caldani nel 2005), di parlarcene.

Simone Morandi, Fourlab – un marchio che abbiamo iniziato a vedere associato a molte iniziative legate al cinema a tematica gay, da Sky al mondo dei festival. Adesso anche un’etichettà di distribuzione su dvd inaugurata con “LATTER DAYS”. Ce ne vuoi parlare?
Innanzi tutto grazie a cinemagay.it per questo spazio! Per noi è molto importante e significativo presentare su cinemagay.it il primo nato della nostra collana di dvd a tematica gay. Prima di tutto perché cinemagay.it e’ stato molto vicino, sin dall’inizio, a tutte le nostre iniziative legate alla produzione e distribuzione di cinema a tematica lgbt, sin da quando riuscimmo a vincere la scommessa (persino "contro" noi stessi) di portare il cinema gay in tv con il ciclo di film che abbiamo curato per Sky. Fu proprio cinemagay.it a pubblicare il primo comunicato stampa su “Funny and gay” (il 6 dicembre 2006) e dopo questo primo gesto di attenzione ci ha sempre sostenuti, incitati e appoggiati con la comunicazione.
Perché avete scelto LATTER DAYS per inaugurare la collana di dvd?
Abbiamo scelto Latter Days, perché per noi ha una grandissima importanza e rappresenta molto bene tutto il nostro progetto editoriale. Praticamente si può dire che l’idea stessa di lavorare sul cinema a tematica lgbt ci è venuta grazie (o per colpa!) di questo film, che pur essendo considerato in nordamerica ed in Europa il cult dei cult del cinema gay commerciale, in Italia era ancora del tutto assente.
Ricordo ancora la prima volta che ho visto il film. La battuta finale di Jacqueline Bisset (“Non credo alle coincidenze, piuttosto credo ai miracoli”) mi ha fatto pensare che con una buona dose di impegno e di sconsideratezza (in senso positivo) ce l’avremmo potuta fare. Da lì, il primo viaggio a New York per cominciare a tracciare la mappa del “chi è chi” della produzione e della distribuzione USA del cinema gay.
Poi (anche qui per coincidenza, o per miracolo) l’incontro con Sky a Venezia durante la Mostra del Cinema 2006. La nostra idea iniziale era di partire dalla distribuzione su dvd. Non pensavamo realmente che fosse ancora possibile curare un ciclo così imponente su un canale televisivo italiano, né che fosse possibile ottenere un budget abbastanza capiente da consentire l’adattamento italiano e la localizzazione del film. Sky in questo senso è stata molto importante per la costruzione di un progetto produttivo di ampio respiro. In occasione di “Funny and Gay” ci siamo trovati a poter gestire una campagna acquisti molto più massiccia di quella che una società giovane ed indipendente potrebbe “permettersi”.
Tutti i film del ciclo sono stati doppiati in italiano in quella occasione. Il doppiaggio (soprattutto all’altissimo livello qualitativo dei film di “Funny and Gay”) è un processo enormemente costoso. Al di là del parere personale di ciascuno di noi sull’opportunità del doppiaggio, è comunque un dato di fatto che riuscire a creare una “library” di film doppiati in italiano è un patrimonio di grandissimo valore per una società di distribuzione. Così, selezionando i titoli migliori e più interessanti tra quelli programmati da Sky, abbiamo creato “OutLoud!”, tornando all’idea iniziale della distribuzione (anche) in dvd, senza però mai abbandonare la ricerca e l’aggiornamento necessari ad avere sempre titoli nuovi su cui lavorare.
Probabilmente con il prossimo anno televisivo, è possibile che questo lavoro torni utile perché sono convinto che il discorso con Sky sia solo temporaneamente sospeso.
Ci parli un po’ di “LATTER DAYS”?
In due parole, credo che “Latter Days” sia davvero un film completo, che fa piangere e ridere, con un cast davvero straordinario.
Dai due protagonisti (Steve Sandvoss e Wes Ramsey), bellissimi da togliere il fiato e molto “generosi” anche nelle scene di nudo presenti nel film, ad una straordinaria Jacqueline Bisset, che interpreta il ruolo della proprietaria del ristorante dove si svolge buona parte della storia.
Nel dvd è presente anche un backstage sottotitolato in italiano che siamo i primi ad avere in Europa e che regala una visione dall’interno del film e del suo processo produttivo. Ricordiamo poi che il film è presente sia in lingua originale che nella versione doppiata in Italiano, la cui direzione artistica è stata curata dall’amica di sempre Georgia Lepore (che ha donato la voce italiana a Cameron Diaz, Penelope Cruz, Shannon Doherty e tante tante altre). Non voglio aggiungere altro sul film per non rovinarne la visione. Per chiunque volesse avere un assaggio, il trailer italiano è presente anche sulla vostra scheda del film o su Youtube .
Sempre sul film, stiamo per lanciare anche il minisito dedicato www.latterdays.it sul quale saranno presenti anche le scene tagliate, i profili completi di tutti gli interpreti e tantissime altre sorprese.
Che anticipazioni ci puoi dare sulle prossime attività di “OutLoud!”?
Per adesso, vogliamo lavorare con tutta la cura possibile sulla promozione e sulla commercializzazione di “Latter Days”, perché essendo una prima uscita non può già contare su una rete commerciale e distributiva “rodata” e quindi va molto sostenuto. L’amore per il prodotto non riguarda solamente la fase di realizzazione, ma anche la vita successiva. Per questo stiamo organizzando tutta una serie di proiezioni, presentazioni, serate a tema con omaggi e moltissime sorprese.
Per tutti i lettori di Roma, possiamo segnalare sin d’ora che il 23 settembre alle 18.30 presso la Casa delle Letterature di Piazza dell’Orologio ci sarà una presentazione del dvd insieme al romanzo “49 gol spettacolari” di Davide Martini nell’ambito della prestigiosissima manifestazione romana “Libri in Campo”.
Per tutte le altre iniziative, e per individuare i punti vendita dove trovare il dvd, potete consultare il sito www.outloud.it . Arriveremo molto presto anche a Bologna, Milano, Lecco, Genova, Napoli, e in tantissime altre città.
Per quanto riguarda invece le pubblicazioni di prossima uscita, vi invito a fare riferimento al sito www.outloud.it . Per adesso posso dare qualche piccola anticipazione. Il nostro secondo film sarà “Boy Culture” di Allan Brocka, che uscirà probabilmente tra la fine dell’anno e l’inizio del 2009. Stiamo trattando anche “Naked Boys Singing” (che è un film davvero insolito e molto interessante) ed il bellissimo film musicale francese “Les Chansons d’amour” di Christophe Honorè, con Louis Garrel, Ludivine Seigner e Chiara Mastroianni, che abbiamo visto al Festival di Torino di Giovanni Minerba e del quale ci siamo letteralmente innamorati.
Concludo ringraziando ancora di cuore Cinemagay.it, ed invito chiunque volesse saperne di più a scriverci anche per commenti o suggerimenti ad: [email protected] .
Simone Morandi

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“LATTER DAYS” di C. Jay Cox

LA STORIA

Il ventenne Christian (Wes Ramsey),è il tipico ragazzo gay che frequenta i party di Los Angeles: corpo stupendo, palestrato e perfettamente abbronzato e abitudine a quotidiane avventure sessuali. Di giorno fa il cameriere ai tavoli del locale alla moda di Lila (la brava Jacqueline Bisset), e le sue conquiste sessuali sono spesso argomento di conversazione con i colleghi di lavoro. Un bel giorno un appartamento vicino al suo viene preso in affitto da quattro missionari mormoni, tra i quali il diciannovenne innocente e sessualmente confuso “Anziano” Aaron Davis (Steve Sandvoss) . Ai primi tentativi di Christian di sedurre Aaron, i colleghi del ristorante, scommettono che egli non riuscirà a portarsi a letto il giovane missionario. E in effetti quando Christian rivela ad Aaron il suo desiderio sessuale, Aaron lo rifiuta e lo accusa di essere superficiale e vuoto. Ma il loro incontro è destinato a trasformare completamente le personalità e le vite di entrambi.

NOTE DEL REGISTA

Il mio film LATTER DAYS, che racconta la storia di un missionario mormone gay, era appena stato proiettato al festival di Rochester, ed ero molto sorpreso di trovarmi proprio nelle vicinanze di Palmyra, New York, il luogo che ha visto nascere il culto dei mormoni. Mi colpì ancora di più per il fatto che mi trovavo di fronte ad un’icona, una figura epica della religione della mia infanzia e prima giovinezza.

Mi ricordò come in qualche modo mi fossi sentito “ingannato” da bambino.
La altre religioni contemplavano figure di angeli, di serafini con morbidi capelli biondi ed ali aggraziate. Le immagini sacre della religione dei mormoni, invece, erano angeli rigorosamente privi di ali, severi, esclusivamente maschi, con vestiti informi, barbe meticolosamente curate e capigliature in stile anni 70.
Ai miei occhi, figure del genere parevano avere molto poco degli angeli, somigliando molto di più ai BeeGees nel film tratto da Sgt. Pepper. E forse questo è stato il primo indizio del fatto che ci sarebbe potuta essere una discrepanza tra me e la religione della mia infanzia: il cinema.

In effetti da bambino mi sentivo molto più incline ad una versione Hollywoodiana della gloria celeste, con in “Il Paradiso può attendere”. Mi ricordo ancora con quanta insistenza fissavo la locandina del film, quelle bellissime ali attaccate alla schiena di Warren Beatty. Eh si, quello era probabilmente il secondo indizio. Ci sono quelli che crescono già “allo scoperto”. Essendo cresciuto in una terra di cowboy, sul confine con lo stato della Utah, in un luogo polveroso governato dai camioncini pick-up e dai rodeo, mi resi conto subito di essere molto diverso. Persino da bambino, avevo un innegabile e segreto bisogno. Sapevo che – nascosto in me – c’era l’animo di un regista, che aveva necessariamente bisogno di essere “svelato”.

Alcune persone possono “vivere” un’esperienza, incorporarla nelle loro vite e forse addirittura utilizzarla per rendere il mondo un luogo migliore.
Altre persone, invece, sono destinate a tenerla dentro fino ad esprimerla realizzando un film. Quella è decisamente la categoria cui appartengo. Originariamente, ho scritto questo film per me stesso e per un paio di amici come me. Mi rendo conto che questo non sia il miglior “target” demografico per un mezzo di comunicazione come quello cinematografico. Tuttavia sentivo un bisogno urgente di raccontare questa storia. Ad un certo punto, in una delle prima stesure della sceneggiatura, il personaggio di Aaron (il protagonista mormone) si siede su una panchina a riflettere, comparando (forse in modo un po’ naive) la vita alla confusa massa di puntini di una pagina di fumetto ingrandita. Aaron esprime la speranza che forse, “dalla prospettiva di Dio siamo tutti collegati, e questo sarebbe bello”. Mi sono sentito come se Aaron non stesse parlando solo a me, ma a chiunque si senta diverso e solo, o tenti di trovare delle risposte razionali alle infinite domande poste dal mistero dell’umanità e della vita.

E questa è une delle cose che più apprezzo del film. Idealmente il film apre una finestra in altre vite, in mondi diversi, in nuovi reami di esperienza. Spesso, osservando le differenze tra noi stessi ed i personaggi dei film, troviamo anche dei punti di contatto. Troviamo somiglianze, con i nostri sogni e le nostre angosce. Sì, in moltissimi casi mi capita di uscire dal cinema e pensare: “Ho buttato 8 dollari e due ore della mia vita per vedere questa cagata”. Ma poi ci sono anche quelle rare ma impagabili occasioni quando in cinema mi sembra un tempio: le luci si spengono, lo schermo prende vita, e sullo schermo gli angeli ritrovano le ali.

C. Jay Cox – scrittore / regista.

TRAILER ITALIANO

Qui sotto una scena del fim

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