Questa settimana, esattamente giovedì 19 giugno, Sky Cinema trasmetterà l’ultimo episodio di “Quo Vadis, Baby?”, la prima serie tv prodotta da Sky Cinema, anche in ottemperanza ad una direttiva europea che le impone una quota di produzione nazionale. Il titolo è lo stesso del film di Salvatores (riprende una battuta di Brando in Ultimo tango a Parigi), che qui figura come curatore mentre la regia è di Guido Chiesa (il regista di Radio Alice e di Lavorare con lentezza ). La serie è composta da sei episodi, praticamente da sei film, in quanto ogni episodio ha la durata di un’ora e mezza e contiene una o due storie (“verticali”) che partono e si concludono nel corso della puntata. In tutti gli episodi abbiamo anche lo svolgimento di una storia “orizzontale”, attinente la vita della protagonista, a cui verrà dedicato, quasi per intero, l’ultimo episodio.
La serie, girata tutta in digitale ad alta definizione, sarà riproposta per intero, il prossimo autunno, da Italia 1.
Dopo avere visto le prime cinque puntate, non possiamo che essere altamente soddisfatti dell’opera, che si mantiene costantemente su un buon livello qualitativo (assai raro nella fiction italiana), con dei personaggi scolpiti a tutto tondo, situazioni e linguaggi che rispecchiano parte della società italiana di oggi, nessuna censura o pruderia nell’affrontare temi difficili come l’omofobia o la corruzione nell’esercito e nella polizia.
Il merito principale di questo risultato pensiamo sia da attribuire in parti eguali agli ottimi sceneggiatori (Fabio Scamoni, Marco Videtta e altri) che ci presentano una serie di protagonisti un po’ borderline, consapevoli dei propri limiti e delle proprie mancanze, ma decisi ad andare sempre fino in fondo, senza arrendersi a nulla; agli ottimi protagonisti che sono riusciti ad aggiungere quel tocco di ironia e di leggerezza, di sogno e di concretezza che ce li fa amare come persone reali, della vita di tutti i giorni; e infine ad una regia che sembra avere appreso il meglio delle fiction americane, riuscendo ad annullare quel gap che ha, fino ad oggi teneva lontano, nel nostro paese, il cinema dalla tv.
Significativo che tra i personaggi principali della serie, presente in tutte le puntate, troviamo anche un omosessuale dichiarato, Lucio Spasimo (Alessandro Tiberi), che vive felicemente col suo compagno e che non ha paura di mostrarsi come gay anche quando non sarebbe obbligato a farlo. E’ l’assistente della protagonista Giorgia Cantini (Angela Baraldi), una detective che conduce un piccolo studio di investigazione privata nella città di Bologna. Il sito ufficiale della serie ce lo descrive in questi termini:
Lucio, l’assistente omosessuale di Giorgia, è un ragazzo più giovane di lei, che la costringe con leggerezza a tenere i piedi per terra, che le fa notare ciò che a volte Giorgia si rifiuta di vedere. Lucio è il suo principio di realtà. Esperto di computer, abile ricercatore. Lo spiccato senso estetico di Lucio ha trasformato l’agenzia, situata in un vecchio palazzo del centro di Bologna, in un luogo accogliente e ordinato, in cui potersi concentrare e ospitare i clienti. Lucio ama l’hi-tech e i colori vivaci. E’ lui che pensa a tenere ordinato l’archivio, è lui che è riuscito a tenere separati gli spazi, è lui che ha scelto persino gli apparecchi telefonici. Giorgia tende continuamente ad incasinare l’ordine e l’estetica delle scrivanie e questo suscita tra i due divertenti battibecchi. La sua dote migliore è la discrezione con cui riesce ad assecondare gli umori altalenanti di Giorgia e talvolta a modificarli in positivo. E’ lui che manda avanti l’ordinaria amministrazione e vive il lavoro con divertimento ed entusiasmo. E’ geloso solo dello speciale legame tra Giorgia e Johnny da cui si sente ingiustamente escluso. Lucio è una persona che non si può non amare : la sua ingenuità e la sua purezza lo portano a cacciarsi in situazioni molte volte incredibilmente comiche. Lucio porta solarità e leggerezza al mondo noir di Giorgia.
Oltre a questo personaggio gay e al suo compagno Carlo (Carlo Orlando) troviamo nella serie anche altre figure gay e un episodio, il terzo (L’onore delle armi), che ha per protagonisti un’altra coppia gay, questa volta opposta a quella di Lucio e Carlo, nel senso che si amano ma non trovano il coraggio di uscire allo scoperto, sono prigionieri e vittime dell’ambiente omofobico in cui vivono, l’esercito e le rispettive famiglie.
Il tema dell’omosessualità, in diverse sue sfaccettature, risulta quindi essere tra quelli principali affrontati dalla serie, che evita accuratamente di utilizzare stereotipi o macchiette, si dimostra assolutamente politically correct, senza per questo essere didascalica o superficiale. I personaggi gay sono veri, problematici o sereni, spiritosi o drammatici, come può capitare a ciascuno di essere. Il protagonista Lucio risulta alla fine tra i più simpatici della serie, nonostante anche lui venga messo alla prova e rischi di cadere in qualche tentazione, cosa che ce lo rende ancora più umano e amabile. Su questo fronte la serie appare quindi rivoluzionaria, encomiabile e d’esempio, capace di affrontare senza pregiudizi e senza compiacimenti la realtà gay dei nostri giorni.
Passiamo ora in rassegna i primi cinque episodi della serie riportandone i momenti più significativi collegati, in vari modi, all’omosessualità.
1° episodio: Fattore umano Sceneggiatura di Fabio Scamoni e Marco Videtta Il personaggio di Lucio viene presentato dalla voce fuori campo della protagonista Giorgia che dice: "Lucio è il mio assitente e pensa che Lou Reed sia uno di Ravenna che si lava poco. Quando mi investe con tutto quello che c’è da fare penso che avrei dovuto fare la rockstar". Le prime parole che gli rivolgerà sono: "… Sei inquietante Lucio. Hai tutte le caratteristiche del serial killer" Vediamo poi il fidanzato di Lucio, Carlo (Carlo Orlando), arrivare a casa dal lavoro in ritardo che gli dà un veloce bacetto sulla guancia e un regalo "per farmi perdonare" che consiste in un cd di tangos, al che Lucio se lo tira vicino e gli dà un bel bacio sulla bocca. La conversazione prosegue parlando di lavoro "il lavoro scarseggia e sono tre mesi che non mi paga" e termina con l’annuncio che "Oggi ho preso l’iniziativa. Un caso tutto mio. Riscossione credito" Al che il compagno gli dice "Ma sei scemo"" e lui "Perchè? Vai lì, butti qualche minaccia" e l’altro "Promettimi che non ci vai solo". Un intenso e dolce scambio di sguardi e Lucio chiude con un bel "Promesso". Prima di uscire di casa Lucio chiede a Carlo se ha preso il latte. Amabile quadretto di vita famigliare. In una scena seguente Georgia entra in ufficio e vede Lucio, seduto alla scrivania, che ascolta musica di tango e gli chiede "Cos’è questa porcheria?". Lucio risponde "Niente. Io e Carlo pensavamo di prendere lezioni di tango". Al che Georgia: "Non vi bastava essere froci" addolcita poi dal complimento per il lavoro svolto "Sai che fai schifo Lucio, tanto sei preciso!" Il primo contatto di Lucio con Johnny Riva (Bebo Storti), ex pornostar e grande amico della detective, avviene nel suo locale, un night, alla presenza di Giorgia. Lucio è appena stato pestato nel corso della sua indagine personale e replica alle insinuazioni di Johnny con "Cosè, non sono abbastanza macho?" In un’altra scena dell’episodio lo si sente dire al telefono "…Vuoi rifiutare un piccolo favore al tuo primo amore? Grazie tesoro … Dai non fare la checca, non ti becca nessuno…" dal che comprendiamo che ha avuto altre storie prima di Carlo. In una scena seguente si vede Lucio a casa con Carlo che riceve una telefonata di lavoro da Giorgia. Dopo la telefonata Carlo, con tono da geloso, dice a Lucio "Magari andiamo a vivere tutti insieme. Facciamo un bel terzetto", ricevendo solo un lieve sbuffo a mo’ di scusa |
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2° episodio: La ragazza dei rospi Lucio compare dopo alcune scene, seduto in ufficio, con Giorgia che mette sulla sua scrivania diversi oggetti e lui che gli fa osservare indispettito: "Cos’è, l’abbiamo presa per una discarica? Hai la tua scrivania, svuotale di là le tasche", Poco dopo un’altra scenetta nel locale di Johnny che dice a Giorgia in presenza di Lucio: Poco dopo Lucio, a lezione di danza con Carlo, scopre che Davide (Andrea Maria Filippo Galatà), un ragazzo che stava pedinando per l’indagine in corso, è omosessuale. Poco dopo dirà a Giorgia "sai, il ragazzo di Michela, è più gay di me!". A conclusione della vicenda di Michela, il cui problema era solo quello che era incinta, Giorgia chede a Lucio "Ti piacerebbe avere un figlio?" ma Lucio non sa cosa rispondere e Giorgia dice "lascia stare". Al termine dell’episodio, in una bella scena muta con la colonna sonora di una canzone di Giorgia, vediamo l’impiegata invitata da Lucio alla scuola di tango che assiste perplessa al (terzo) bacio sulla bocca di Lucio e Carlo, comprendendo la situazione e Lucio che le allarga sconsolato le braccia.
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3° episodio: L’onore delle armi E’ l’episodio che affronta il tema dell’omofobia nell’esercito, insieme a quello della corruzione. Un generale dell’esercito si rivolge all’ufficio di Giorgia per chiedere di indagare sulla figlia Gaia Malingeri (Francesca Cuttica), fermata per problemi di droga. Il generale crede che la figlia sia fidanzata e che stia per sposarsi col soldato Yuri Tesei (Tommaso Ramenghi), appena tornato da una missione in Afganistan. Poco dopo vediamo Giorgia che sta fotografando, non vista, il soldato Yuri che abbraccia e bacia appassionatamente un altro ragazzo, Federico Magliani (Simone Gandolfo), che scopriremo poi essere il suo amante. Quando Giorgia riferisce a Gaia che ha visto il suo ragazzo baciare "sulla bocca, con la lingua" un uomo, pensando di stupirla e di avere scoperto l’origine dei suoi problemi, si sente invece rispondere tranquillamente che "Yuri è gay, volevo dirtelo ma non sapevo se avresti capito… ed è per questo che devo sposarlo … io l’ho sempre saputo che era così, ma i suoi e mio padre si sono messi in testa che … un soldato busone sarebbe un po’ …" In una scena successiva vediamo riuniti tutti i componenti della vicenda che partecipano ad una festa in onore dei soldati tornati dalla missione. Comprendiamo anche che tra Yuri e il suo compagno Federico ci sono delle divergenze. Durante la festa il Capitano annuncia la promozione del soldato Yuri … abbiamo qui un colpo di scena che non possiamo raccontarvi per non rovinarvi il piacere del film. Il succo di tutta la storia, che comprende anche il traffico illegale di armi praticato da un ufficiale dell’esercito, è un miscuglio di ricatti sull’identità ("allora il generale sarà felice di essere informato dell’amicizia del suo futuro genero con il caporale Magliani e di dove vi piace infilare il pistolino"), l’incapacità di accettarsi, paura di venire scoperti dai famigliari ("non poteva accettare che sua madre lo sapesse"), ecc. Situazioni ancora purtroppo molto comuni in certi ambienti e settori della nostra società. Questo episodio ci regala anche una scena di intimità famigliare tra Lucio e Carlo, sdraiati sul divano, uno sull’altro (ma completamente vestiti), mentre discutono dell’indagine in corso con acuti riferimenti sociologici che vogliono spiegare perchè una persona possa decidere di mettere in gioco la propria vita. |
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4° episodio: La ballata di Johnny Riva In questo episodio viene arrestato Johnny Riva, l’amico di Giorgia, per tentato stupro. Lucio commenta così la notizia: "Conosco Johnny da tre anni, senza la sua benedizione Giorgia non mi avrebbe assunto… non lo so, non lo vedo… filo pesante con i gay sì… ma le mani su una ragazza…". Dopo un colloquio in carcere tra Lucio e Johnny, dove quest’ultimo ribadisce la sua innocenza, Johnny saluta Lucio dicendogli "Non ho mai pensato che eri uno senza palle", come dire che i suoi ripetuti precedenti insulti alla sua gayezza erano in realtà solo un modo per dimostrargli che lo accettava così com’era. Ormai possiamo dire che Lucio è diventato sempre più importante e presente nell’economia della fiction, specialmente in questo episodio che lo vede impegnato in prima fila nello svolgimento delle indagini, con la responsabilità di esserne la coscienza libera e oggettiva, dal momento che Giorgia si sente come chiamata in causa e tradita dal suo grande amico Johnny. Carinissima la scenetta di Lucio e Giorgia che sta mettendo a soqquadro l’archivio, con Lucio che alla fine esclama irritato: "E qua… chi rimette tutto a posto? … la colf… che sono io!" L’episodio finisce con Johnny e Lucio che preparano i tortellini e ballano insieme sulla colonna sonora di Giorgia che canta e "A Perfect Day" di Lou Reed
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5° episodio: Sotto ricatto L’episodio inizia come un proseguimento del precedente con Lucio e Johnny in cucina intenti a preparare un menù in compagnia di Giorgia. In questo episodio l’integrità morale di Lucio viene messa a dura prova da una sbandata che prende per un giovane e carinissimo impiegato ad un call center, Angelo Battaglia (Jacopo Bonvicini), che lo sta aiutando nell’investigazione. Il tema di questo episodio è centrato sullo sfruttamento, sulle ambiguità e lo sporco che si nascondono dietro un call center. In una scena seguente vediamo Angelo a casa di Lucio con quest’ultimo che gli chiede se ha mai ballato il tango. Poco dopo vediamo Lucio in casa che sta ascoltando in diretta una conversazione dal cellulare del padrone del call center, che ha precedentemente duplicato con l’aiuto di Angelo. Carlo non sopporta la cosa e prova a disturbarlo alzando il volume della radio, poi dice incazzato "Io vado al cinema… buon ascolto". Ma alla fine della puntata ritroveremo Lucio e il suo compagno Carlo che ballano insieme sorridendosi riappacificati; e Angelo che cammina abbracciato alla sua amica del call center (ma non si baciano). |
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