PARTE DOMANI IL 22MO FESTIVAL MIX DI MILANO

Intervista all’assessore Daniela Benelli, diventata ormai un’icona amatissima dei gay lombardi, e ad alcuni organizzatori del Festival

Parte domani la 22ma edizione del Festival Mix di Cinema Gaylesbico e Queer Culture di Milano. Il Direttore del Festival Giampaolo Marzi si dice molto soddisfatto del programma che anche quest’anno punta più sulla qualità che sulla quantità ed ha i suoi punti di forza in tre anteprime nazionali (“Shelter”, “Les Filles du Botaniste” e “Dream Boy”, tutti assolutamente imperdibili), nell’esordio cinematografico di Roberto Cuzzillo con “Senza Fine”, e in una scelta ragionata dei migliori corti prodotti nell’ultimo anno.

A questi vanno aggiunti alcuni titoli che hanno avuto un grande successo al Festival torinese di quest’anno come il capolavoro di Bruce LaBruce, “Otto; Or, Up With Dead People”, uno struggente e melanconico horror che mescola fantasia e critica sociale, il documentario “A Jihad For Love”, già vincitore a Torino, l’acclamatissimo “Improvvisamente l’inverno scorso” e il documentario in prima nazionale “Derek”, sul grande regista inglese Derek Jarman la cui opera è ancora un punto di riferimento obbligato per la cinematografia queer di tutto il mondo.

Fortunatamente la perdita di uno sponsor come il Comune di Milano, consumata nella scorsa edizione dopo più di quindici anni di collaborazione, non ha causato gravi danni alla manifestazione che continua a fruire della prestigiosa sede del Teatro Strehler (di proprietà del Comune), arricchita quest’anno da una più stretta collaborazione con l’inserimento nel programma del Festival di tre opere teatrali a tematica.

Il Presidente di Arcigay Milano, Paolo Ferigo, ci ha comunicato la sua soddisfazione per la perfetta organizzazione della manifestazione che, ci ricorda, è nata e cresciuta all’interno del Cig Arcigay Milano e ne è sempre stata il fiore all’occhiello. Abbiamo obiettato che quest’anno ci dispiace che si sovrapponga alla manifestazione del corteo del Pride di Milano ma, ci dice, è stata una scelta obbligata se volevamo ottenere i permessi dalla Questura. In compenso ci ha rallegrati la notizia che Arcigay Milano si sta impegnando ancora di più nel campo cinema con la probabile acquisizione di una società di produzione e distribuzione di film gay.

Il nostro collaboratore Diego Deserti ha intervistato alcuni dei partecipanti al Media Cocktail di lancio del 22mo Festival Mix.

Daniela Benelli – Ass. Cultura prov. Milano.

D: Un esponente del suo Partito (PD) ha dichiarato che alle ultime elezioni la sinistra non ha vinto perchè si è occupata troppo degli omosessuali e dei Dico. Pensate anche Voi che la vittoria della destra possa essere stata causata dalle rivendicazioni del movimento gay?
R: Sinceramente penso che sia stata la risposta ad altre cose e non a questo. Non c’è dubbio però che la destra italiana sia molto conservatrice anche sul tema del costume e questo può portare ad un arretramento anche su dei temi che sembravano ormai acquisiti.
Mi sorprende molto però che in una città come Milano, solitamente aperta, internazionale e cosmopolita non si capisca che qui il punto non è nemmeno quello dei diritti civili. Qui il punto è di una manifestazione che compie 22 anni, che nel tempo si è affermata per il suo spessore, il livello qualitativo, che è cresciuta allargandosi ad altre discipline ed invece se ne fa ancora una questione di diritti, di rifiuto, d’omofobia, quando invece si tratta di altro. Questo lo trovo un po’ sconcertante.
Non dimentichiamoci che anche l’anno scorso, nonostante l’impegno di Sgarbi, il Comune di Milano aveva negato il patrocinio, e quindi non è bastato nemmeno un assessore che aveva capito il valore dell’iniziativa…

D: Più l’Assessore Sgarbi si è impegnato sulla questione gay più sembra avere sollevato posizioni contrarie. C’è un calcolo politico dietro a questo o è solo un tentativo di raccogliere più voti possibile?
R: Ho il sospetto che dietro la vicenda Sgarbi ci fossero altre ragioni e non solo il pretesto del patrocinio dato ad una manifestazione teatrale. Non c’è dubbio pero che durante il suo mandato, a più riprese si è presentato questo problema, che secondo me, è semplicemente la testimonianza di una destra ancora culturalmente arretrata. Questo pero mi colpisce molto che accada a Milano che dovrebbe essere una città che questi problemi li ha superati da tempo e soprattutto quando si parla d’iniziative culturali si dovrebbe guardare al merito delle iniziative stesse. Non si sta parlando di unioni civili o di DICO, né d’adozioni, siamo su un altro piano, ma non si riesce a fare questa distinzione. Sgarbi, che qualche volta ha utilizzato in maniera provocatoria questo tema (in alcuni casi non ho condiviso il suo modo di strumentalizzare un argomento che merita di essere trattato più seriamente), non c’è dubbio chi si sia scontrato con una forte resistenza culturale.

D: All’interno della Provincia, l’appoggio a queste iniziative, trova ostacoli da parte dell’opposizione?
R: All’interno della Provincia non ho mai avuto nemmeno una polemica sulla sponsorizzazione di questo Festival, che per altro abbiamo sempre dato, mai nemmeno da parte dell’opposizione, il che però si spiega banalmente col fatto che se la cosa non è problematica per la maggiorana, l’opposizione non ha ragione di fare polemica.
Speriamo che la Provincia continui ad essere disomogenea politicamente con le altre Istituzioni lombarde, perchè se alle prossime elezioni prevalesse questo clima vi trovereste ancora più isolati.

D: Avete un suggerimento da dare al movimento gay perché riesca a portare a casa dei risultati?
R: Per quel che riguarda le manifestazioni culturali, il mio suggerimento è quello di continuare cosi come avete fatto tenendo sempre d’occhio la qualità delle proposte fatte. Che poi abbiano più o meno istituzioni che le appoggiano, non dico che non importi, importa tantissimo, ma occorre tenere dritta la barra, andare avanti cosi.
Per quello che riguarda i diritti civili, il riconoscimento, le cose che sono rivendicate dal movimento omosessuale, il discorso è un po’ diverso perchè temo che il clima in questo momento non sia particolarmente favorevole all’espansione dei diritti, mi sembra più favorevole ad un arretramento. Ed è un clima politico, culturale generato anche dalle posizioni che la chiesa ha preso in quest’ultimo periodo con un’ossessione omofobica, sessuofobia in generale che non colpisce solo i gay ma anche le donne, sui temi della procreazione assistita e dell’aborto.
Direi che c’è un clima non favorevole che va gestito con molta calma e serenità, ribadendo le ragioni, senza cercare lo scontro a tutti i costi perché la mia convinzione è che siamo di fronte ad un arretramento temporaneo, provvisorio. I diritti inevitabilmente andranno avanti, si ricrederanno loro, cambierà il clima politico, non so cosa succederà, ma sicuramente arriveranno. Io credo che nemmeno la società italiana sia cosi sensibile a questo problema, se si eccettuano certi temi effettivamente più spinosi, io non penso che la società italiana voti a destra perchè è omofobica, lo sono certamente alcune componenti in una certa percentuale, ma non penso che sia cosi importante, determinante, da orientare addirittura il voto dei cittadini.
Lo sono altre cose, lo sono gli immigrati, le preoccupazioni per la globalizzazione, sono questi i problemi.

Tony Aventino – Ufficio stampa FESTIVAL MIX.

D: Quali sono le novità di quest’anno.
R: Quest’anno il Festival cresce in maniera multidisciplinare, oltre al cinema, che resta l’elemento principale, da alcuni anni si sono uniti degli elementi collaterali che sono: il teatro con tre spettacoli che cominciano insieme al festival ma che proseguono anche a giugno, intrecciandosi senza sovrapporsi alle proiezioni, e la letteratura con il salotto di Diego e la Pina che presentano venerdì, sabato e domenica qui al Festival alcune delle più importanti uscite editoriali.

D: MIX vuol dire anche gemellaggio con altri festival.
R: Esatto, con il festival di N.Y. e di Rio, infatti gli organizzatori saranno presenti qui al Festival per saldare quest’unione.

D: Ci saranno come al solito molti ospiti?
R: Naturalmente si, ci sarà il regista del film d’apertura DREAM BOY, sarà presente anche l’attore protagonista del film OTTO di Bruce la Bruce, Sarà premiata la Queen of Comedy ovvero Cinzia Leone (La TV delle ragazze) che ha accolto il nostro invio in maniera molto simpatica e con la sua verve, col suo modo di fare molto sarcastico ed ironico divertirà tutto il pubblico del festival.

D: Mi incuriosisce molto il cortometraggio di Danio Manfredini (in programma lunedì pomeriggio).
R: Lui è un personaggio teatrale che in quest’occasione si è prestato al cinema, c’è sembrato che come elemento d’unione tra teatro e cinema avesse i requisiti d’interdisciplinarieta di cui parlavamo prima.
Insomma c’è molto da ridere e da piangere…

D: Parliamo di sponsor, cosa trovano nel Festival grossi marchi come Citroen e BURN.
R: Sicuramente Citroen è un marchio che crede molto in noi perché il festival è un collettore di menti che si riuniscono attorno alla comunità LGBT e non solo, è un evento assolutamente trasversale che il cinema e la musica sanno veicolare.
Questo dovrebbe attirare gli sponsor. Penso che oggi, anche marchi importanti non temano l’etichettatura gay, ma si siano ormai convinti che i gay sono una fetta importante del mercato.

D: Dove arriva il privato non arriva il pubblico, anche quest’anno, ad eccezione della Provincia, manca il sostegno delle altre Istituzioni.
R: Siamo sempre all’annosa questione. Noi non abbiamo tolto la parola “gay” dal cartellone perché non teniamo nella nostra identità. Crediamo che sia una scelta giusta in quanto ogni escamotage è lecito nel momento in cui ci si prende la responsabilità di farlo per avere una visibilità o una sponsorizzazione dalle istituzioni. Noi lo abbiamo chiesto in punta di piedi, non pretendendo un contributo oneroso perchè cosi ci sembrava giusto, però lo Strehler è un teatro del Comune.

D: Avete avuto difficoltà quest’anno ad ottenere ancora questa sede prestigiosa?
R: Devo dire che da parte dello staff del teatro c’è stata la massima disponibilità a far si che anche quest’edizione del FESTIVAL accadesse qui, in questa sede istituzionale per noi importantissima.
Per noi l’identità passa anche attraverso il luogo in cui si svolge il Festival.

Diego – Radio Deejay.

D: Siamo con Diego che per il secondo anno consecutivo conduce con la Pina lo spazio dedicato ai libri ed alla cultura…
R: Già il fatto che i nostri nomi siano associati alla parola cultura fa capire che non c’è niente di serio.
Nell’ambito del Festival è stato Giampaolo (Marzi) a chiederci di creare un momento precedente alle proiezioni serali che riguardasse tutto ciò che può fare cultura come il cinema, ma in maniera parallela ed abbiamo avuto l’idea di questa sorta di caffé letterario dove pero si chiacchiera anche di massimi sistemi e di shopping…

D: Cosa ci dobbiamo aspettare come novità quest’anno?
R: Per noi vale il detto “squadra che vince non si cambia”, abbiamo solo voluto raggruppare diversi autori attorno ad un tema centrale.
La prima serata si parlerà più che altro di religione.
La seconda sera ci occuperemo di manualistica, che è diventato un genere letterario di successo, ovvero come raggiungere degli obbiettivi per step.
La terza sera sarà una sorpresa…
L’idea è di raggruppare diversi autori con lo scopo di conoscerli non solo attraverso i loro libri ma in un modo un po’ diverso.

D: Con la Pina prosegue un sodalizio, vi trovate molto bene e si vede…
R: Spero che si senta anche. Per lo spazio letterario abbiamo trovato questo titolo BRAIN & SEXY che nasce dalla teoria del “brain sharing”, un fenomeno che presto anche Piero Angela studierà, in altre parole abbiamo un cervello in due…

D: Infatti, mi ero chiesto chi fosse BRAIN e chi SEXY…
R: Beh ovviamente ognuno ha i suoi gusti, noi cerchiamo di coprire tutte e possibilità…

Qui sotto alcune immagini dei partecipanti al Media Cocktail

L’assessore Daniela Benelli
Toni Aventino
Deserti intervista Toni Aventino
Deserti intervista Diego
Il presidente di Arcigay Milano, Paolo Ferigo e il vicepresidente Amedeo Patrizi
Matteo Colombo (Programmazione Festival)
Federico Giunta (Brain & Sexy)
Daniela Benelli e Giampaolo Marzi
Toni Aventino e Gianni Rossi Barilli

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