Il saluto di Daniela Benelli (foto sopra)
Assessore alla cultura, culture e integrazione della Provincia di Milano
Anche quest’anno torna il Festival MIX di Cinema Gaylesbico e Queer Culture, giunto alla ventiduesima edizione. è in occasione del quindicesimo anno di collaborazione con la Provincia di Milano che colgo l’invito degli organizzatori a dare il benvenuto al pubblico che in questi sette giorni di festa e di cultura animerà il Teatro Strehler. Il festival fa parte a pieno diritto di quella rosa di rassegne di qualità che caratterizzano ormai con autorevolezza il panorama del cinema milanese e che danno a tutti l’opportunità di vedere pellicole di ricerca, spesso lontane dai circuiti distributivi tradizionali e altrimenti disperse. La Provincia di Milano da sempre ha creduto in questo progetto, che con il tempo si è dimostrato vincente, catalizzando l’attenzione del pubblico e dei critici. In questi anni abbiamo anche assistito ad una evoluzione. Festival MIX è diventato una forza aggregante, si è aperto a nuove discipline, come la musica, la letteratura ed il teatro. Sganciandosi da facili stereotipi e imponendosi invece come un prodotto culturale serio, motivato e di spessore. L’apertura internazionale del festival ne ha fatto del resto un appuntamento molto eclettico, che ha sempre lavorato su un alto livello qualitativo nella selezione, privilegiando temi di nicchia, unici, ma non per questo poco rappresentativi. Il pubblico lo sa e anche Milano accoglie ogni anno MIX come un tassello importante di un mosaico complesso, che proprio nella sua poliedricità di caratteri e anime ritrova una ragion d’essere profonda. Radici culturali che rimandano alla vocazione antica di questa città, una Milano aperta e necessariamente caotica e contraddittoria, come tutte le metropoli capaci di immaginario e di modernità. Poche arti possono vantare come il cinema la virtù di raccontare questa complessità. Anche su temi scomodi, spinosi, che un certo perbenismo ipocrita e bacchettone vorrebbe lontani dalle luci della ribalta.
Daniela Benelli
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SI/NO
Introduzione di Giampaolo Marzi
Direttore del Festival Mix
Tra il bianco e il nero. Della vita e della morte. Dell’amore e dell’odio. Della gioia, della speranza, della tristezza. Del cambiamento, dell’ostinazione. Della dignità, dell’ingiustizia, dell’umiliazione, del silenzio. E si potrebbe continuare a lungo, in un elenco di apparenti opposti che nelle nostre vite si sfidano, indispensabili gli uni al senso degli altri. Le trame dei film si intrecciano, disegnando una mappa coerente ed aggiornata dei si e dei no, delle nostre emozioni, delle nostre contraddizioni. Dal drammatico ritratto dell’adolescenza che non accetta le convenzioni, dipinto da James Bolton in Dream Boy, alle sfide feroci di Bruce La Bruce, che in Otto auto-critica una generazione consumata dal consumo. E poi la sfida di Senza fine, il film italiano di Roberto Cuzzillo, che racconta il viaggio della speranza per l’inseminazione assistita. E la sfida diversamente dolorosa dell’epico Les filles du botaniste, storia vera di due donne, contadine in una zona remota della Cina, giustiziate quando scoperte amanti. Vivere di Angelina Maccarone mette in gioco le contraddizioni di tre generazioni, cosi vicine, cosi lontane. Sexy, semplice e romantica la partita di Shelter, il melodramma sentimentale in cui due surfisti scoprono l’amore e tutte le certezze crollano. E poi il capolavoro di Gael Morel, Apres lui, in cui Catherine Deneuve ci rispecchia incapaci di metabolizzare il lutto, il dolore. Si ride, si ride, ci mancherebbe che non si rida al cinema. Si sorride nel thriller Finn’s Girl e in Love my live, versione in carne ed ossa di un fumetto manga giapponese. E si ride tanto, come spesso accade nelle pellicole spagnole, con Chuecatown, una dark comedy in cui i buoni sono due giovani orsi-bear madrileni e il cattivo un folle speculatore immobiliare. E si ride in Breakfast with Scot, dove l’undicenne protagonista vince con la sua autentica rivoluzione d’amore. Infine Derek, il documentario narrato da Tilda Swinton, costruito da Isaac Julien con materiale inedito, uno straordinario tributo alle intuizioni sempre attuali di un grande artista e pensatore visionario. Ma il festival non è solo grande cinema di fiction. Ci sono un centinaio di cortometraggi da scoprire e i migliori documentari in circolazione, che restano il cuore pulsante della produzione indipendente. E poi ritorna la letteratura con Brain&Sexy (grazie Pina e grazie Diego!), Music on the steps con i migliori dj milanesi della scena electro, cui si aggiunge quest’anno TriTTico, evento di teatro in collaborazione con il Piccolo, che sarà composto da Try Creampie della compagnia milanese Animanera, (debuttò alcuni mesi fa con un allestimento straordinario a Palazzo Reale) parte di un triduo spettacolare insieme a Chiove dei Teatri di Vita e Ballata del carcere di Reading di Oscar Wilde, prodotto dall’ERT. Il Festival MIX di Cinema Gaylesbico e Queer Culture consolida così la vocazione multidisciplinare sperimentata nelle ultime edizioni. Da quest’anno entra a far parte ufficialmente della MIX family e mantiene l’identità storica e la centralità del cinema tematico gemellandosi con MIX New York e MIX San Paolo, i cui direttori Jim Hubbard e Suzy Capò saranno nostri ospiti speciali. E gli scacchi? Beh, ci siamo ricordati che nel Settimo Sigillo di Bergman il cavaliere rispose semplicemente: “Voglio la conoscenza”. E così vinse la sua sfida.
Buone visioni!
Giampaolo Marzi
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PROGRAMMA LUNGOMETRAGGI E CORTI
MERCOLEDI 4 GIUGNO | ORE 21:30 |
DREAM BOY ANTEPRIMA NAZIONALE Ambientato nell’america del sud e tratto da una novella best seller di Jim Grisley, Dream Boy è l’affresco sentimentale e nostalgico dei tormenti e dell’estasi di un amore adolescenziale. Per il quindicenne Nathan è l’anno delle scoperte emotive. Trasferitosi da poco in un paesino della Louisiana con i genitori, middle class, padre alcolizzato e violento, madre comprensiva e disperata, Nathan è figlio unico e senza amici, isolato e sognatore. Una domenica mattina di ritorno da messa, riconosce il giovane vicino di casa. è Roy, il diciassettenne compagno di classe, autista del bus giallo che tutti i giorni porta gli studenti a scuola. Lui ha già una ragazza, di cui pare molto innamorato. Ma da quel primo sguardo di curiosità e turbamento al primo pomeriggio a casa insieme per fare i compiti, non passa molto tempo. Finchè una sera Roy prende Nathan per mano e camminando senza dire una parola, lo porta in posto isolato, non lontano dal villaggio. è una radura silenziosa e abbandonata. Qui si scambiamo il primo bacio. Impacciati, emozionati, senza schemi. Teneramente attratti da emozioni sconosciute e irresistibili. In pochi giorni sono perdutamente trascinati nel vortice di una romantica e pericolosa storia d’amore, tanto appassionata quanto segreta. Ma durante un week end avventuroso, organizzato insieme ai due compagni di merende di Roy, Burke e Randy, salta fuori tutta la verità. Il giovane James Bolton, riesce nel difficile compito di commuoverci con i silenzi. Un film che si vede tutto d’un fiato. Il regista James Bolton sarà presente alla proiezione |
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GIOVEDI 5 GIUGNO | ore 15.00 |
OGGETTI SMARRITI PROGRAMMA DI CORTI LESBICI Oggetti smarriti che lottano per ritrovare un proprietario, un senso, una via d’uscita. La treccina fuori moda è l’ultima cosa che lega Maddie alla sua ex, e solo sbarazzandosene potrà rimettersi in gioco. Immagini e parole si combinano in una bella e dolorosa meditazione su ricordo e desiderio. Due giovani donne si trovano nello stesso ospedale ma un’amnesia impedisce di ricordare quale rapporto le legava. Strambe adolescenti fuori dal tempo fanno amicizia in un ambiente ostile e una surfista si innamora di una ballerina, scoprendo che avere un cuore significa anche che possa spezzarsi. Long Ago – Christy Wegener, USA 2007, 13’ |
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GIOVEDI 5 GIUGNO | ore 16:30 |
L’ETA’ DELL’IRRUENZA Storie di adolescenze molto inquiete. Il giovane israeliano di Shotgun scopre a sue spese quant’è difficile trovare un compagno di strada. Il ragazzetto represso del corto di animazione For the Love of God (tra le voci, quella di Ian McKellen) ha una cotta niente meno che per Dio. I dialoghi incalzanti di Area X tratteggiano l’intimità improvvisa e il tradimento di un incontro casuale. Nel conturbante Herzaft, l’amore di un quindicenne per il suo allenatore produce terremoti in più di una vite. Il delicato – e splendidamente fotografato – Lucky Blue scandisce l’estate dolceamara di un adolescente pronto a tutto pur di dire il suo amore. Shotgun – Ronny Hirschmann, Israele 2007, 16’ |
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GIOVEDI 5 GIUGNO | ore 18:00 |
GAY…ET APRES? DOCUMENTARIO – ANTEPRIMA LOMBARDIA Prodotto da Canal+, quest’ottimo documentario è una corposa e ritmata scorribanda per le scene gay di mezzo mondo, con l’obbiettivo di fare un bilancio delle mille sfaccettature in cui si declina l’identità “post-gay” nel nuovo millennio. Berlino, Londra, Parigi, Madrid, La Havana e Pechino sono scelti come osservatori privilegiati per comporre un caleidoscopio di punti di vista in cui ritrovare analogie e scoprire differenze. Ad accompagnare lo spettatore in ciascun viaggio sono altrettanti anfitrioni scelti con grande intuito, tra i quali La Prohibida, che ci apre le porte di Chueca e della nuova Spagna, Amanda Lepore a New York, il rapper Cazwell (foto) e il tatuatissimo e supersexy Phillip Tanzer, ex Mister Leather, con un opinione su Berlino molto personale. (Migay 2008) |
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GIOVEDI 5 GIUGNO | ore 20:30 |
Chuecatown ANTEPRIMA LOMBARDIA Siamo a Madrid. Nella Spagna del secondo mandato Zapatero. Come si fa a resistere ad un giovane elegante, loquace, con un fisico atletico e lo sguardo dolce? Sono tante le vecchiette che ci provano e non ci riescono. Autentica dark comedy in salsa iberica, Chueca Town mette in scena una spietata e divertente critica del mondo della speculazione immobiliare, raccontandoci in dettaglio il meraviglioso pianeta dei popolarissimi bear spagnoli. Un nuovo Cachorro. Protagonista del film il bel Victor. Il suo progetto: trasformare il quartiere Chueca nella nuova zona hip&gay di Madrid. Quartiere popolare e storico della città, abitato soprattutto da persone anziane, compra a poco dalle proprietarie sedotte e abbandonate e il gioco è fatto. Ma Victor aggiunge una variante al suo contratto. Lo strangolamento con guanti in lattice hitchcockiani. Ispirandosi alla tradizione spagnola per cui della morte si ride, sempre che non si tratti della tua, con ironia e in perfetto stile almodovariano, la trama si complica quando entrano in scena i due ignari orsacchiotti innamorati: Rey e Leo. Divertente, incalzante, imprevedibile. Extra-large. Presentato al London LGFF 2008 (Migay 2008) |
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GIOVEDI 5 GIUGNO | ore 22.30 |
SENZA FINE ANTEPRIMA NAZIONALE Giulia e Chiara sono una coppia stabile legata da un profondo sentimento e da anni di relazione e convivenza nel corso della quale sviluppano il desiderio condiviso di concepire un bambino con l’inseminazione artificiale. Certo, non in Italia ma all’estero, come fanno molte coppie per aggirare le limitazioni della legislazione nostrana. Ostacoli, emozione, paura per la reazione di chi le circonda, ma soprattutto tanta felicità in complice condivisione. Ma qualcosa non procede secondo i loro piani. Una malattia si insinua minacciosa nei loro progetti. Un film sull’attualissimo tema delle omogenitorialità, sulle necessarie paure che accompagnano certe scelte e le inevitabili bugie che intessono i rapporti umani. La proiezione sarà preceduta dal cortometraggio Pépita, Laura, Kitty et l’utérus artificiel che in totale contrasto con il realismo e la drammaticità di Senza fine, ci presenta il tema della maternità lesbica in chiave surreale, fantascientifica e anche animalista… |
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VENERDI 6 GIUGNO | ore 15:00 |
TRA IL DIRE E IL FARE Amore ed altri ostacoli. Cinque storie brevi su come la vita sa separarci da una felicità a portata di mano. Kompisar tratteggia delicato il ritratto di due coinquilini nordeuropei così vicini e così lontani, Nocturno è una corsa mozzafiato nella passione di una notte. I due giovincelli di 5 Telephone Conversations si cercano come dannati, ma senza il coraggio di spingersi al di là della cornetta. Il sofisticato bianco e nero di Nick: Chico_Ostra fa da cornice a una paradossale vicenda di disguidi telematici. Per concludere, Speed Dating, del maestro del mediometraggio Gregor Buchkremer, racconta di un futuro dove chi non è in coppia, molto semplicemente, muore. Kompisar – Magnus Mork, Svezia 2007, 22’ |
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VENERDI 6 GIUGNO | ore 16:30 |
DONNE D’ANNATA Un programma di film su donne mature e anziane, le loro scelte e destini. Dopo una notte d’amore una donna e la sua giovane amante si confrontano sul loro possibile futuro. Una stimata esponente della comunità si trova a dover compiere un gesto estremo alla vigilia di un grande giorno. L’invito a un concerto fa tornare alla memoria un vecchio amore e non è mai troppo tardi per un nuovo inizio. Dopo la fiction un piccolo documento sulla semplice realtà di una coppia di donne svizzere: le loro abitudini, il rapporto con la vecchiaia e la paura della solitudine dopo trent’anni insieme. Alpha – Dana Goldberg, Israele 2007, 12’ |
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VENERDI 6 GIUGNO | ore 17.15 |
Love and Words ANTEPRIMA LOMBARDIA La regista di questo documentario molto personale si era recata in Yemen per intervistare una donna forte e indipendente, refrattaria alle regole della società in cui vive. Il materiale girato è stato sequestrato dalle autorità e il progetto è andato a monte. Decisa a non rinunciare al progetto, Sylvie Ballyot è rimasta nel paese decidendo di intervistare ragazzi e ragazze che frequentano il centro di cultura francese per avere informazioni sul ruolo della donna e sul pensiero dominante sul tema dell’omosessualità. Facendosi spesso riprendere sola e immobile in mezzo a un mare di uomini quasi sempre armati, l’autrice mette a confronto la propria cultura europea con quella dello Yemen rendendo Love and Words un lavoro sempre più intimo. Un documentario sperimentale di grande bellezza e, sorprendentemente, un film sull’amore. |
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VENERDI 6 GIUGNO | ore 18.00 |
A Jihad for Love DOCUMENTARIO – ANTEPRIMA LOMBARDIA Con un approccio rivoluzionario al discorso sulla natura del vero Islam, questo storico documentario prova a ridefinire il significato della parola jihad (intesa nell’accezione più profonda di lotta religiosa interiore) spostandolo sul piano dell’identità sessuale, e nello specifico sulla lotta per far convivere l’orientamento sessuale con la fede religiosa. Filmato rischiosamente in dodici paesi e nove lingue differenti, il film offre una carrellata estremamente composita di personaggi con approcci alla fede diversi e storie di vita toccanti, nel mentre esplorando i reali contenuti del Corano in materia di sessualità. L’Islam è la seconda religione più diffusa al mondo, predominante in cinquanta paesi, molti dei quali alimentano una forte immigrazione verso l’Occidente. Di questi tempi, una visione doverosa. |
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VENERDI 6 GIUGNO | ore 20.30 |
VIVERE ANTEPRIMA LOMBARDIA Francesca, calma e responsabile, fa la tassista e vive con il padre ela sorella adolescente e ribelle, Antonietta. È la vigilia di Natale e Antonietta scappa di casa per seguire il cantante di un gruppo rockin tour in Olanda. Andando alla sua ricerca Francesca incontra Gerlinde, una donna non più giovane che si trova ad affrontare la pensione e la fine di una relazione con una donna sposata. Tre donne di diverse generazioni che si cercano, si perdono e si ritrovano per le strade di Rotterdam. Tutte le protagoniste sembrano in cerca di salvezza, ad un punto cruciale della loro esistenza. Ma chi salva chi? Dalla regista di Unveiled (presentato al nostro festival nel 2006) un film intenso e riflessivo sui legami che sembrano limitarci ma che in realtà proteggono e guidano, come le stelle che Francesca, Antonietta e Gerlinde guardano insieme, finalmente pacificate. London Lesbian and Gay Film Festival 2008. |
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VENERDI 6 GIUGNO | ore 22.30 |
Otto ; or Up with Dead People ANTEPRIMA LOMBARDIA La metafora estrema di Bruce LaBruce riflette con ironia sanguinaria sulla morte spirituale, emotiva, ideale, di una generazione ossessionata dal consumo. Consumati dal consumo. Morti viventi. Si parla di zombie gay, ma il gioco vale per tutti. La trama: un giovane zombie di nome Otto appare all’improvviso in una strada sperduta. Siamo a Berlino. E l’alter ego di LaBruce, la regista underground Medea Yarn, nota subito il giovane zombie e cerca di convincerlo a partecipare alle riprese finali di Up with Dead People, manifesto post-politico cui sta lavorando da anni. Introduce cosi Otto ad un mondo parallelo e sotterraneo di altri zombie. Interpretato dallo straordinario giovanissimo esordiente Jeremy Crisfar, (selezionato attraverso un casting insolito, realizzato su myspace) e girato in una Berlino irriconoscibile, surreale e quasi felliniana, Otto conferma il talento visionario del canadese Bruce LaBruce. Che da sempre miscela un cocktail ferocemente critico e autoironico, i cui ingredienti principali sono sesso, politica e provocazione. La location più spettacolare: il mattatoio di polli (vero), dove in una desolata periferia berlinese, operai di origine turca spennano centinaia di volatili sotto gli occhi insanguinati del giovane zombie. La battuta da non dimenticare: ‘Vorrei uccidermi, ma come faccio…sono già morto”. Attenzione a non accorgersene. Film culto. Presentato al Sundance 2008 – Berlinale 2008 L’attore Jeremy Crisfar sarà presente alla proiezione |
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SABATO 7 GIUGNO | ore 15.00 |
BABY DYKES Un collage di film sull’età di passaggio dall’infanzia all’adolescenza, sulle sue confusioni ma anche sulle sue certezze. Una ragazzina dimenticata dalla famiglia in una scalcinata area di servizio scopre come guardare la realtà con occhi nuovi. Fantasie acquatiche e giochi da bambine aiutano Georgie a superare gli abusi familiari. Una giovane nordafricana ama molto la sua asina ma è più in subbuglio per la ragazzina che porta il pesce alla sua famiglia. Una piccola città, una scuola e un campo di calcio fanno da sfondo alla ricerca di identità di un ‘maschiacciò. Per finire, il corso estivo di nuoto è l’occasione per non sottostare alle restrizioni che derivano dal crescere, sguazzando in libertà. Piccole lesbiche crescono? Pitstop – Melanie McGraw, USA 2007, 14’ |
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SABATO 7 GIUGNO | ore 16.00 |
COSE DA GRANDI Croci e delizie della maturità. Nella quiete della campagna francese, i due anziani protagonisti di Le moment venu si accompagnano dolcemente verso la fine. Quelli di Rock Garden abitano un mondo iperreale dai colori di fiaba. In Solace, un incontro nato in chat nasconde una verità più profonda e lancinante. Il rarefatto Alonsòs Deadline ci rassicura: l’amore gay non ha davvero età. Wunderlich Privat racconta gli incidenti di percorso di un maturo travestito proletario, e lo splendido Braedrabylta – Wrestling sbircia nel privato di due rudi minatori islandesi con una passione per la lotta libera. Le moment venu – Thomas Forwood, Francia 2006, 23’ |
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SABATO 7 GIUGNO | ore 17.30 |
ETERO A CHI? (pt. 1) Pillole di omaggi al miglior nemico dell’homo. Etero flessibili, etero curiosi, etero mica tanto. I giovani e maschissimi protagonisti di Una para septiembre, studiando insieme per gli esami di riparazione, impareranno molto più del previsto, mentre il grigio travet tutto casa e lavoro di Révolution si muove in paesaggi e giornate geometriche, fino a quando un nuovo collega non gli ribalta la vita. Una para septiembre – Rubén Puentes, Spagna 2006, 10’ |
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SABATO 7 GIUGNO | ore 18.00 |
WITH GILBERT AND GEORGE DOCUMENTARIO – ANTEPRIMA LOMBARDA L’italiano di nascita Gilbert Prousch e l’inglese George Passmore, tra i più grandi artisti visivi contemporanei, si concedono senza remore, e con ironia ed eleganza innate, all’obbiettivo del loro ex modello Julian Cole, fornendogli uno straordinario accesso ai loro archivi e ripercorrendo in prima persona, senza distinzioni tra pubblico e privato, le tappe di un sodalizio creativo e umano che dura da quasi cinquant’anni. Girato nel corso di diciassette anni e ricco di testimonianze illustri, il documentario spazia dalle prime performance alle esperienze filmiche, dalle sculture alla svolta degli anni Ottanta, che li vede elaborare lo stile bidimensionale con cui per decenni rappresenteranno in maniera inconfondibile se stessi, la loro sensibilità e il mondo che li circonda. |
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SABATO 7 GIUGNO | ore 20.30 |
SHELTER ANTEPRIMA NAZIONALE L’esordiente Jonah Markowitz colpisce dritto al cuore, navigando con maestria un intreccio complesso, un dramma sentimentale. Love story dai risvolti travolgenti ambientata in una cittadina di mare abbandonata, assonnata e provinciale. Zach trascorre le sue giornate in un baretto a friggere uova, un lavoro senza alcuna prospettiva. Si occupa del nipotino Cody e passa il tempo libero a scorazzare in roller blades e a graffittare i muri della silente San Pedro. Non ha molto tempo per la sua ragazza, Tori. Il ritorno a casa dell’amico Shaun, scrittore affermato in crisi creativa, porta una ventata di energia e di novità. Shaun e Zach, appassionati di surf, dedicano giornate intere a rincorrersi sulle onde, spingendo contro il vento le inseparabili tavole bianche. Ma un’altra travolgente passione sta per mettere in crisi le certezze di Zach. Immaginate due surfisti che si scoprono innamorati. Ecco, immaginate il dramma di Zach, che da giovane inesperto, etero, capisce che tutto quello in cui crede potrebbe trasformarsi in una trappola. Ai tramonti romantici e alle crisi esistenziali, si intrecciano i drammi e le dinamiche di una famiglia di provincia che non rinuncia al controllo dei sogni, delle emozioni, della vita di Zach. Trionfa l’amore. Ma non vi saranno risparmiate abbondanti lacrime. Con una fotografia spettacolare, il film è raccomandato agli appassionati di surf. E agli inguaribili romantici. Miglior sceneggiatura Outfest Los Angeles 2007. |
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SABATO 7 GIUGNO | ore 22.30 |
Fin ’s girl ANTEPRIMA LOMBARDA Finn fa la dottoressa in una clinica di Toronto dove si praticano aborti. Per questo motivo, oltre a dover superare ogni giorno i picchetti delle associazioni pro-life per recarsi al lavoro, riceve lettere di minaccia a casa. Una casa in cui, dopo la recente morte della sua compagna, Finn vive con Zelly, la loro figlia undicenne. Zelly ha bisogno dell’attenzione di Finn e la cerca mettendosi spesso in situazioni pericolose mentre Finn, non sapendo come gestire il nuovo stato delle cose, si butta sempre più nel lavoro. E cosa succede se la poliziotta incaricata di proteggere l’incolumità della dottoressa ne è sempre più attratta? Un thriller che tra false piste e colpi di scena estremi fornisce un ritratto credibile della rabbia pre-adolescenziale e pone questioni serie sulla genitorialità lesbica. Presentato in tutti i più importanti festival a tematica femminile e omosessuale tra cui San Francisco, Londra, Los Angeles e Créteil. |
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DOMENICA 8 GIUGNO | ore 15.00 |
INCONTRI & SCOPERTE C’è chi sa dove cercare e chi scopre di desiderare qualcosa (o qualcuna) solo quando, inaspettatamente, la trova. Due ragazze spagnole in un parco fanno i primi goffi tentativi per avviare una relazione. Una donna argentina crede di aver trovato un nuovo amore su internet e ritrova la sua infanzia. In Corea è difficile trovare altre lesbiche e quando il gaydar funziona suona il campanello! Mentre nelle tribù sudafricane le ragazze passano il periodo del ciclo in una capanna sotto le cure di una guardiana. Ancora in Spagna un incontro a pagamento si rivela insieme didattico e piacevole e un gruppo di autoaiuto per americani insonni contiene le risposte a tutte le inquietudini. Flores en el parque (o los primeros besos) – Mariel Macià, Spagna 2006, 10’ |
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DOMENICA 8 GIUGNO | ore 16.30 |
I BAMBINI CI GUARDANO Lo sguardo dei bambini come cartina di tornasole per le nostre contraddizioni. Il “bambino più triste del mondo” riesce a farci ridere perfino dei suoi tentativi di suicidio. Lo sguardo candido della protagonista di Lloyd Neck stana i turbamenti dei più grandi. Nello struggente El rapto de Ganimedes esploriamo l’amore proibito tra un bambino gravato da dolori adulti e un adulto un po’ bambino. Lo strepitoso Mario di Vestido Nuevo ha le idee più chiare di tutti quelli che lo circondano. Infine, The Manual apre una finestra sullo scottante problema dell’abuso psichiatrico sui minori. The Saddest Boy in the World – Jamie Travis, Canada 2006, 14’ |
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DOMENICA 8 GIUGNO | ore 18.00 |
IMPROVV ISAMENTE L’INVERNO SCORSO DOCUMENTARIO Luca e Gustav sono una coppia da otto anni. Vorrebbero vedere il loro rapporto riconosciuto dalla legge. Ma vivono in Italia. Nel 2006. Attraverso la loro vicenda personale, questo documentario tutto italiano (menzione speciale alla Berlinale 2008) ricostruisce il percorso dapprima accidentato e infine fallimentare della proposta di legge sui DICO. Assemblando con perizia e una robusta dose di ironia materiali giornalistici e fiction intimista, il film si addentra nel cuore bizantino della politica italiana, registrando la colossale offensiva mediatica scatenata da un pallido progetto che ci avrebbe resi un pochino più europei. |
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DOMENICA 8 GIUGNO | ore 20.30 |
Apres lui ANTEPRIMA LOMBARDA Diretta da Gaël Morel, (ex giovane protagonista de L’età acerba), ritroviamo sul grande schermo una materna e addolorata Catherine Deneuve. Alla morte del figlio, incapace di accettare l’immenso dolore, intesse una relazione morbosa e di sottomissione emotiva, alla ricerca delle tracce perdute nel rapporto figliale stroncato. Comincia cosi a dedicarsi completamente al giovane compagno del figlio, scampato all’incidente mortale, che distutto dal rimorso, si sente responsabile della tragedia. Un film in cui tutto il vocabolario del grande cinema si riflette nella prosa puntuale e rigorosa di Gaël Morel. Un film sulla perdita, sull’incapacità contemporanea di rielaborare il lutto e di accettare la morte come parte indispensabile al senso della vita. Soprattutto quando la morte appare ingiusta. Insensata. Come può essere quella di un ventenne. La Deneuve ci emoziona, interpretando il silenzio con i suoi sguardi persi nel tempo dei ricordi, alla ricerca disperata di una riconciliazione. Che arriverà. Riuscendo nel difficile compito di dare un senso al nostro vivere quotidiano. Sempre così prossimo al tragico e dal tragico sempre cosi lontano. Imperdibile. Presentatato a Cannes 2007 |
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DOMENICA 8 GIUGNO | ore 22.30 |
Les filles du botaniste ANTEPRIMA NAZIONALE La bella Li Min, figlia di una donna russa e di un uomo cinese, cresce in un istituto dopo essere rimasta orfana a causa di un terremoto. Essendo portata per la cura delle piante, ottiene la possibilità di assistere un illustre botanico che vive in una casa circondata da un meraviglioso giardino lussureggiante. Insieme a lui vive la figlia An mentre il primogenito Tan è militare in Tibet. Tra Li Min e An si sviluppa un’amicizia che sfocia in un sentimento pericoloso ostacolato dai progetti del padrone di casa che vuole far sposare Tan e Li Min. Ambientato agli inizi degli anni ‘90 nella Cina rurale (ma girato in Cambogia per le minacce ricevute dalla troupe), Les filles du botaniste è una storia tragica ispirata ad eventi reali che, nell’anno delle contestate Olimpiadi di Pechino e della rivolta popolare soffocata in Tibet, mantiene una sua bruciante attualità. London Lesbian and Gay Film Festival 2008. |
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LUNEDI 9 GIUGNO | ore 16.00 |
BAD GIRLS Ragazzacce che non si conformano, che amano il sesso, le moto e le armi! Una butch rimasta addormentata per decenni si sveglia in un mondo futuro in cui ogni ambiguità sessuale viene riportata all’interno della norma eterosessuale. Un incontro sui campi di calcio accende il desiderio di una coppia in uno strano ménage familiare con maggiordomo. Il cervello di una ragazza viene indagato nel profondo per prevenire (senza successo) la minaccia lesbica. Infine sotto la direzione di Bruce LaBruce, il gruppo delle Scandelles racconta il rapimento di un’ereditiera conquistata alla lotta terrorista in un piccolo Raspberry Reich al femminile. The Gendercator – Catherine Crouch, USA 2007, 15’ |
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LUNEDI 9 GIUGNO | ore 17.00 |
SOUNDS QUEER Anche quest’anno il festival, grazie al prezioso contributo di Flavio Magnani e della queerzine Speed Demon, si ripropone di offrire un aggiornamento sulla scena musicale queer, che ormai non conosce più generi musicali né confini geografici. Una girandola di suoni compositi, immagini esplosive e confini sessuali che saltano. In apertura, recuperiamo una chicca filmica transgender di Franci Omi, talentuoso musicista bresciano già voce del Grande Omi, uno dei gruppi del Consorzio Produttori Indipendenti. Franci Omi – “Insensibile” – Mo Plummer, Italia 2004, 8’ |
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LUNEDI 9 GIUGNO | ore 17.45 |
ETERO A CHI? (pt. 2) Pillole di omaggi al miglior nemico dell’homo. Etero flessibili, etero curiosi, etero mica tanto. Entracte è un delirio esistenzial-sperimental-bisessuale sulle note intramontabili di Lio, mentre per i delicati adolescenti di Le baiser la finzione del teatro si rivelerà sorprendentemente vera. Entracte – Yann Gonzalez, Francia 2007, 15’ |
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LUNEDI 9 GIUGNO | ore 18.15 |
CORTO GAY – ANTEPRIMA MONDIALE Il festival ha l’onore di presentare in esclusiva il primo esperimento filmico del milanese Danio Manfredini, da oltre vent’anni una delle personalità più illustri, talentuose e innovative della scena teatrale italiana. Il cortometraggio Divine precede nell’ideazione ed è il naturale complemento dello spettacolo Cinema Cielo, Premio Ubu 2004 per la miglior regia, che raccontava vicende di umani incontri e solitudini intrecciate tra i sedili consunti di un cinema a luci rosse. Se in quel contesto il pubblico occupava il posto dello schermo cinematografico, cogliendo stralci sonori di un immaginario film tratto da Nostra signora dei fiori di Jean Genet, questo delicato e riuscito racconto scandito per acquarelli (Manfredini è anche eccellente pittore) ci consegna infine, con dolorosa poesia, le immagini e i suoni del film. Il regista Danio Manfredini sarà presente alla proiezione |
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LUNEDI 9 GIUGNO | ore 19.00 |
LOVE MY LIFE ANTEPRIMA NAZIONALE Ichiko e Eri sono giovani e innamorate. Ichiko studia lingue e lavora in un negozio di dischi, Eri si prepara duramente per superare gli esami di legge e seguire così le orme del padre e del fratello ma ha una grande passione per la letteratura. Quando Ichiko decide di presentare Eri a suo padre, famoso traduttore, si verifica un doppio (triplo?) coming out: il padre le rivela di essere gay e che la madre di Ichiko, morta da anni, era lesbica. Una storia sulla ricerca di identità e realizzazione personale alla luce delle proprie origini e delle pressanti aspettative della società in un Paese in cui l’omosessualità resta tuttora un enorme tabù. Love my Life è la trasposizione cinematografica del manga di Ebine Yamaji, una delle più raffinate narratrici del nuovo fumetto giapponese autrice di una trilogia (gli altri titoli sono Free Soul e Indigo Blue) che parlano di giovani donne alla scoperta del proprio desiderio lesbico, pubblicati in Italia con successo da Kappa Edizioni. |
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LUNEDI 9 GIUGNO | ore 20.30 |
Derek ANTEPRIMA NAZIONALE Reduce dalla Berlinale e fiore all’occhiello di questa edizione che si apre trasveralmente a tutte le arti, il documentario Derek celebra, con una impressionante selezione di materiali inediti (tra cui una preziosa intervista del 1990 e vari super8 sperimentali) la straordinaria figura di Derek Jarman. Artista poliedrico e di rottura, nonché attivista fortemente politicizzato, Jarman ha lasciato un segno culturale profondo, rivoluzionando il linguaggio cinematografico e producendo un lascito preziosissimo per la cultura omosessuale. Narrato dalla meravigliosa Tilda Swinton, il film vede dietro macchina da presa il regista di culto Isaac Julien, abilissimo nel rievocare l’intreccio di personalità artistiche che diedero vita a un momento irripetibile agli albori della Swinging London. |
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MARTEDI 10 GIUGNO | ore 16.00 |
CORTEGGIANDO The Shape Of A Heart – Leslie K. Satterfield, USA 2007, 9’ |
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MARTEDI 10 GIUGNO | ore 18.00 |
THE BEIRUT APT. DOCUMENTARIO – ANTEPRIMA LOMBARDA Torna a visitarci, e con un progetto ben più ambizioso del pur ottimo Fuorifuoco (visto al festival nell’edizione 2007), il giovane e dotato regista torinese Daniele Salaris, un nome da tenere d’occhio. Il suo percorso di esplorazione delle realtà GLBT mediorientali si sposta questa volta in Libano. Un paese omofobo, multiconfessionale, parzialmente occidentalizzato e dilaniato dalla guerra, dove tuttavia l’appartamento di Beirut che dà il titolo al film diviene una sorta di zona franca nella quale varie voci GLBT libanesi hanno la possibilità di esprimere il loro rapporto con l’identità sessuale e il loro desiderio di cambiamento. |
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MARTEDI 10 GIUGNO | ore 21.00 |
Breakfast with Scot ANTEPRIMA LOMBARDA Ispirato ad una storia vera, il film racconta le vicende di un ex-campione di hockey canadese e del piccolo Scot. Undicenne rimasto da poco orfano, viene dato in affido temporaneo allo zio e al suo compagno Eric. I due sono la classica coppia gay da mulino bianco, ma dietro all’apparente serenità si nascondono antichi pregiudizi e non pochi problemi di autostima. Eric, che un tempo spopolava come giocatore di hockey, crede di essere inadatto ad accudire ed educare, anche solo per un breve periodo. Ma non tutti gli undicenni sono uguali. Scot ama i travestimenti, ha una sua valigia piena di lucine di natale, ha una foto e un braccialetto della mamma da cui non si separa mai. Parla da solo, canta davanti allo specchio, si asciuga con cura i capelli ricci e rossi. E si diverte a fare shopping. Provocatore e sentimentale, riesce a legare con Eric al punto di decidere di iniziare ad allenarsi ad hockey. In un gioco vorticoso e ironico di ribaltamento dei ruoli e degli stereotipi. Chi ricorda il film belga di alcuni anni fa Ma vie en rose? Ecco, Breakfast with Scot riesce ad arrivare fino in fondo a quella storia di infanzia, famiglia e identità. Sapendoci raccontare quelle rivoluzioni straordinarie di cui sono capaci solo i bambini. Le rivoluzioni quotidiane dell’amore. Presentato a Toronto 2007. |