Il genere documentario sta conquistandosi nel cinema contemporaneo un’attenzione sempre più rilevante, distinguendosi sempre meno dal genere fiction (spesso vengono chiamati docu-fiction), sia per le tecniche narrative usate che per l’approdo nelle sale di prima visione.
Per quanto riguarda la rilevanza possiamo senz’altro affermare che il cinema queer è stato all’avanguardia nella valorizzazione di questo genere, spesso usato anche come strumento di emancipazione nella lotta dei movimenti lgbt contro le discrimazioni e per i diritti civili.
A riprova di quanto sopra il festival torinese ci presenta quest’anno una serie di documentari che sono in realtà dei veri e propri film, con tanto di protagonisti e storie avvincenti, alcune delle quali utilizzano, come ha sottolineato Ricke Merighi, la tecnica narrativa del viaggio (nel tempo o nello spazio) alla scoperta di se stessi e dei propri valori.
Il primo in cartellone, “Fairytale of Kathmandu” di Neasa Ní Chiánain, è un film che ha fatto molto discutere in Irlanda e altrove perchè seguendo il viaggio in Nepal di un famoso poeta gay irlandese ne scopre atteggiamenti e rapporti umani che possono essere facilmente confusi con la pedofilia.
Anche il secondo titolo, “The Quest for the Missing Piece” di Oded Lotan, ha provocato scandalo per come ha saputo indagare sul rito della circoncisione e dell’omosessualità in Israele.
Grande dibattito e grande successo in diversi festival ha suscitato anche il film “A Jihad for Love” di Parvez Sharma, coraggiosa difesa dell’omosessualità nel mondo islamico, dove viene dimostrato che l’amore, etero o gay che sia, è il valore principale proposto dalla religione islamica.
Tra gli altri titoli, tutti comunque avvincenti e di estremo interesse, segnaliamo “Claudette” di Sylvie Cachin, la storia di una sessantenne ermafrodita che si impegna in una campagna per i diritti delle prostitute rischiando di mettere in crisi la sua vita famigliare.
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di Neasa Ní Chiánain
GGG – VENERDÌ 18 APRILE – AMBROSIO 3 ore 20:15
La regista Neasa Ní Chianáin segue il suo idolo, un celebre poeta gay irlandese in uno dei suoi viaggi annuali in Nepal, un paese che lui definisce la sua "patria spirituale". A Kathmandu lo aspetta il suo "figlio adottivo spirituale". Si scopre così che il poeta ha molti giovani amici in quella città, dove è ben noto come benefattore: paga per libri di scuola, biciclette e persino case. Davanti alla videocamera i nepalesi parlano favorevolmente di questo strano ma generoso occidentale. Ma non tutto è come appare e ben presto, prima il portiere di un hotel poi gli stessi ragazzi nepalesi si fanno avanti per raccontare una storia diversa. Incapace di credere alle insinuazioni contro il poeta che venera, la regista è obbligata a confrontarsi con lui direttamente. (Togay 2008)
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di Oded Lotan
GGG – SABATO 19 APRILE – AMBROSIO 3 ore 18:30
"C’era una volta un bambino nato in un piccolo paese sul mare. Otto giorni dopo la sua nascita, i genitori celebrarono una cerimonia antica e misteriosa…". The Quest For the Missing Piece è un’approfondita indagine sulla tradizione della circoncisione e sulle sue implicazioni; l’indagine è condotta dal regista con il pretesto comico di cercare il suo "pezzo mancante". (Togay 2008) Il film si divide in capitoli che affrontano le seguenti tematiche: 1) il rito della circoncisione ebraica, mussulmana e l’abbandono della pratica da parte dei cristiani; 2) il problema dell’identità ebraica in Israele e in paesi stranieri; 3) l’identità gay in Israele (con gay pride e le accuse al vetriolo dei fanatici religiosi); 4) la psicologia dell’esperienza; 5) i gruppi che si oppongono alla circoncisione; 6) rapporti coi genitori e problematiche personali e di coppia gay
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di Gwen Haworth
TTT – SABATO 19 APRILE – AMBROSIO 3 ore 20:30
Steven sapeva già a quattro anni di essere una ragazza, ma sapeva anche di doverlo tenere segreto, recitando la parte del ragazzo qualunque. Dopo essersi nascosto per ventitre anni, non può più ignorare la sua vera identità. Quando Steven si trasforma in Gwen, scegliendo di agire partendo dall’amore e dalla vulnerabilità e non più dalla paura, si ritrova a sfidare molte delle categorie rigide in cui viene costretta come transessuale e come donna. Con tranquilla franchezza e uno humor leggero, Gwen riesce a raccontare la sua storia: i momenti bui, le luci, i dolori e l’ottimismo. (Togay 2008)
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di Leonor Areal
LLL – DOMENICA 20 APRILE – AMBROSIO 2 ore 16:00
Teresa e Lena, una coppia lesbica, hanno fatto notizia in Portogallo, quando hanno chiesto la licenza per sposarsi. La videocamera di Leonor Areal le segue, in mezzo a quelle di molti reporter, quando la richiesta viene respinta, e più ancora le segue mentre affrontano la pubblicità negativa che ne deriva. Benché siano solo alla ricerca di pari diritti, le due donne e le loro figlie divengono figure pubbliche e si trovano ad affrontare ancora maggiori discriminazioni, sul lavoro, a casa, a scuola. Questo film concorre per il premio "Nuovi Sguardi" al Togay 2008 (Togay 2008)
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di Parvez Sharma
QQQ – DOMENICA 20 APRILE – AMBROSIO 2 ore 20:30
"Se Uno lassù vi ha dimenticati, allora il mondo non ha nessun diritto di giudicarvi". Questo è il primo documentario lungometraggio che ci racconta la realtà dei gay e delle lesbiche mussulmane. Dal famoso processo dei 52 al Cairo alla relativamente liberale Repubblica Islamica della Turchia, il regista indaga e denuncia i miti e gli stereotipi che vengono raccontati dai media occidentali quando parlano del fondamentalismo islamico. Sharma sfida le interpretazioni bibliche di Lut, Gomorrah e Sodoma, e chiarisce il significato, spesso frainteso, della jihad. Da coppie lesbiche che vivono a Parigi fino a padri gay e imam del Sudafrica, Sharma racconta la diversità e la ricchezza dell’Islam, con le lotte del movimento formato da coraggiosi fratelli e sorelle LGBT mussulmani in tutto il mondo. Questo documentario, girato in 6 anni, in 9 lingue e 12 paesi, vi lascerà stupefatti per la sua chiarezza e abilità nel contribuire a chiarire i problemi, le domande e le preoccupazioni che stanno alla base della imperante islamofobia. Sharma ci ricorda che Islam significa sottomissione alle leggi della misericordia e che non c’è nulla che possa sostituire l’amore, sia quello tra le persone dello stesso sesso che quello per Allah.
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di Daisy Mohr, Negin Kianfar
TTT – LUNEDÌ 21 APRILE – AMBROSIO 3 ore 20:30
Il film ci presenta la storia di un giovane uomo iraniano che decide di diventare donna. In Iran fu Khomenei stesso a permettere legalmente questo tipo di operazione, stante che il Corano non dice mai nulla, a differenza dell’omosessualità, contro la transessualità. Uno medico specialista iraniano di operazioni di cambio del sesso dice all’inizio del film che "l’Iran è un paradiso per i transessuali, proprio per l’appoggio concesso dalle autorità". Ciononostante i transessuali in Iran parlano raramente sui media dei loro problemi. Il film segue il protagonista nei giorni appena precedenti e successivi all’operazione. Alla fine, la nuova ragazza spegnerà le candeline sulla torta per la sua festa. Da quel momento all’esterno, secondo il costume iraniano, dovrà indossare il velo. La sua famiglia, molto religiosa, supera abbastanza bene il trauma di questo cambiamento e alla fine accettano la nuova identità della figlia, fidanzato compreso. Oltre a questo caso il film segue anche altri transessuali nella loro vita quotidiana, compreso una coppia composta da un uomo che si sente una donna e una donna che si sente un uomo. Durante il film ascoltiamo diversi interventi di dottori e sacerdoti che intervengono sulla transessualità e sul suo impatto sociale.
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di Sylvie Ballyot
LLL – LUNEDÌ 21 APRILE – AMBROSIO 3 ore 21:40
"Vado in Yemen per riprendere una donna yemenita. Le riprese si interrompono pochi giorni dopo perchè mettono in pericolo la sua vita. Cosa filmare ora che il mio progetto originario si è rivelato impossibile? Inizio ad incontrare persone e ad interrogarle sull’amore e la vita. Le parole non vengono facilmente. Confrontando i loro discorsi con la mia esperienza, decido di espormi in prima persona, così come fanno loro davanti alla cinepresa". (Sylvie Ballyot) Questo film concorre per il premio "Nuovi Sguardi" al Togay 2008 (Togay 2008)
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di Zelimir Zilnik
GGG – MARTEDÌ 22 APRILE – AMBROSIO 3 ore 18:15
Le nuove avventure di Kenedi Hasani (già protagonista di Kenedi Goes Back Home) nelle quali il regista va a trovare il ragazzo rom, ribelle con ragion d’essere e segue la sua vita trasformandola in una docu-fiction. Kenedi Goes Back Home raccontava la storia di cittadini yugoslavi che avevano lasciato il Paese durante la guerra e vi erano stati rimandati forzatamente nel 2002. In questo nuovo film Kenedi si è fortemente indebitato per costruire una casa alla sua famiglia. Cerca qualunque tipo di lavoro. Alla fine decide di provare con il sesso a pagamento. Inizialmente si offre ad anziane signore e vedove, poi amplia il suo mercato offrendosi anche a ricchi uomini. Si rende conto che l’affare migliore sarebbe sposare un occidentale; inizia, così, la ricerca di un buon partito. (Togay 2008)
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di Julian Shaw
GGG – MARTEDÌ 22 APRILE – AMBROSIO 3 ore 21:00
Quando lo sceneggiatore e regista Julian Shaw aveva quindici anni ha visto a Sydney uno spettacolo che ha cambiato per sempre la sua vita. Sul palco c’era un solo uomo: il comico politico Pieter-Dirk Uys, famoso oppositore dell’apartheid che è diventato attivista per le campagne di informazione sull’AIDS, e che può essere considerato l’alter ego della "più famosa donna bianca" del Sudafrica, Evita Bezuidenhout. Uys ha presentato uno spettacolo gratuito sulla prevenzione dell’AIDS a un milione di studenti. Darling! segue Uys per le strade del Sudafrica, mostrando momenti salienti del suo show.
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di Sylvie Cachin
QQQ – MERCOLEDÌ 23 APRILE – AMBROSIO 3 ore 20:00
Claudette è una sessantenne entusiasta, fiera di fare la prostituta. Nata come ermafrodita, sposata e nonno di una famiglia felice, vive la sua vita ambivalente con eleganza. Ad una età in cui potrebbe andare in pensione, Claudette si imbarca in una campagna pubblica per i diritti delle prostitute con il rischio che famiglia ed amici scoprano il suo vero lavoro. Questo ritratto sfaccettato offre temi di riflessione sull’identità di genere, la sessualità, l’amore e la libertà individuale. (Togay 2008)
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di Dustin Robertson
GGG – MERCOLEDÌ 23 APRILE – AMBROSIO 3 ore 21:30
Remix è il quarto autoritratto di Dustin Robertson che sin da quando era giovane ha documentato le sue esperienze di ragazzo gay. Il film copre più di trent’anni nella vita di Dustin: da quando è stato picchiato, alle gare di bodybuilding, ai sogni su Hollywood e Madonna, fino a quando ha davvero lavorato a Hollywood con Madonna nel video di Hollywood e in molti altri. Remix documenta il sogno di un uomo gay diventato realtà. (Togay 2008)
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