A partire dal 20 gennaio, ogni domenica alle ore 23.00, per 9 puntate, inizia sul canale tv MTV la programmazione della prima stagione della serie inglese “Skins”, centrata sulla vita di un gruppo di compagni di scuola, ma soprattutto amici nella vita, alle prese con droga, alcool e divertimenti vari, elementi quotidiani della loro problematica vita adolescenziale.
Ogni episodio della prima serie si focalizza su uno degli 8 protagonisti mostrando, in un’inglesissima Bristol, l’universo relazionale nel quale ciascuno di loro si muove, dal contesto scolastico a quello familiare, senza nascondere gli aspetti piu’ intimi della loro personalita’ fatta di abitudini, fragilita’, ossessioni, vizi, paure e sogni.
Il sesto episodio della prima serie è dedicato a Maxxie, il personaggio gay del gruppo. Scopriamo così cosa succede quando due amici, Maxxie e Anwar, si ritrovano ad esplorare situazioni e sentimenti che vanno oltre l’amicizia. Uno dei due dovrà vedersela con le avances di un suo compagno, mentre l’altro dovrà respingere il padre della ragazza di cui è innamorato. Tutto questo accade durante una delle più disastrose gite scolastiche.
A differenza di molte altre serie televisive che si sono confrontate con questi argomenti, ciò che rende Skins una serie fuori dalle regole è che per la prima volta si parla di bulimia, di eccessi di droghe, di “devastazioni notturne” in party senza regole, di sesso [anche omosessuale] e anoressia in maniera diretta, senza perifrasi, e soprattutto senza ricercare e sottolineare le cause sociali di tali comportamenti, senza “dare la colpa” né al sistema scolastico, né ai genitori né alla generica società.
L’astio degli adolescenti inglesi a metà anni ‘70 sembra rivivere in questa serie se non fosse che questi ragazzi, a differenza dei loro coetanei di 30 anni fa, non cercano il confronto col mondo adulto ma al contrario guardano dall’alto al basso genitori ed insegnanti che, comunque, risultano palesemente incapaci di fargli da guida o di accompagnarli dall’adolescenza all’eta’ adulta con consapevolezza.
Proprio per questo Skins e’ uno dei pochissimi ritratti dell’adolescenza che costruisce storie e personaggi interessanti senza pigiare sui soliti tasti come il perbenismo, gli intrecci da soap opera, la “morale” e senza aver paura di mostrare immagini forti e di adottare un linguaggio particolarmente crudo, diretto e a tratti “borderline” nella logica televisiva e non solo…
Ogni puntata è un mix tra humour, passione e temi “scottanti” trattati con normalità e naturalezza proprio come i ragazzi oggi affrontano l’anoressia, la droga, la voglia di evasione o l’alcolismo.
Recensito dai maggiori giornali inglesi come “intelligente, pioneristico ha tutte le carte per diventare lo show dell’anno” (Times) o “una delle produzioni più interessanti degli ultimi anni” (Heat), Skins arriva in Italia per dare una visione senza censure di una generazione apparentemente tranquilla che nasconde una voglia di riscatto ma che allo stesso tempo ha una inconsapevole grossa paura di affrontare un mondo sempre più precario, messo a dura prova da guerre, disastri naturali, cambiamenti ambientali e governi incostanti. Un mondo non facile in cui vivere e dal quale evadere cercando stimoli in situzioni estreme.
Skins è prodotto da all3media international e combina i talenti alla scrittura di Simon Amstell (Never Mind The Buzzcoccks), Josie Long (Best Newcomer 2006, Edinburgh Comedy Festival), the Dawsons Brothers (Balls Of Steel, Dirty Tricks), Jack Thorne (Shameless), i ventenni emergenti Ben Shiffer e Jamie Brittain con il creatore e produttore esecutivo Bryan Elsley (The Young Person’s Guide To Becoming A Rock Star, 40, The Crow Road).
Dalla presentazione (leggermente implementata) della serie sul sito di MTV
Qui sotto una immagine dell’adolescente gay Maxxie