UNA CENSURA INAMMISSIBILE

Negato il finanziamento pubblico all’ultimo film di Carmine Amoroso perché parla di sessualità deviate, mentre attendiamo ancora di vedere sui nostri schermi il suo bellissimo “Cover Boy”

Mentre abbiamo appreso con piacere che il documentario di Stefano Consiglio dal titolo “Camere da letto – Frammenti di un discorso amoroso (omosessuale)” ha ricevuto un finanziamento di 150mila euro dalla Commissione per il Cinema del ministero per i Beni e le Attività culturali, apprendiamo con grande disappunto che il film di Carmine Amoroso (foto sopra) “Tutte le strade portano a Roma” non è stato ammesso ai finanziamenti pubblici perchè la Commissione avrebbe dato un giudizio insufficente al film motivato dal fatto che racconta quattro storie di “sessualità deviata” e che non sarebbe “convincente la struttura narrativa e l’impianto produttivo”.

Scandaloso è il fatto che ancora oggi si faccia riferimento a un giudizio prettamente morale, e quindi assolutamente opinabile, per giudicare un’opera cinematografica. Il film è composto da quattro episodi che raccontano storie di “etica quotidiana” che comprendono squarci della vita di un travestito; Brando, un bambino di otto anni che scopre l’omosessualità del padre; un ragazzo dell’alta borghesia che si innamora di una prostituta romena; Bianca, una tredicenne che accusa di pedofilia un uomo maturo.

Riportiamo integralmente il bell’articolo apparso su Liberazione del 17 Novembre 2007 che denuncia questo ennesimo atto di censura nei confronti del cinema indipendente italiano, che sembra accanirsi particolarmente contro l’opera e la figura del regista Carmine Amoroso, il cui ultimo film “Cover Boy: l’ultima rivoluzione”, presentato tra gli eventi speciali del Festival gay di Torino di quest’anno, non è ancora arrivato nelle sale cinematografiche, nonostante sia stato acquistato per la distribuzione dall’Istituto Luce.

Censurato dalla commissione cinema “Tutte le strade portano a Roma”, ultimo film del regista Carmine Amoroso
«Sessualità deviata» si legge nella motivazione. Tra i membri anche don Dario Viganò della Cei

DANIELE NALBONE e VALERIA MORANDO

Lù è un travestito. Brando un bambino di otto anni che scopre l’omosessualità del padre. Simone un ragazzo dell’alta borghesia che si innamora di Christina, prostituta proveniente dalla Romania. Bianca una tredicenne che accusa di pedofilia un uomo molto più grande di lei.
Tutte le strade portano a Roma , l’ultimo lavoro di Carmine Amoroso scritto con la collaborazione di Armin Schwibach, filosofo e professore di teologia, sarebbe «un film sull’etica del quotidiano. Un ritratto di una società che non sa più cosa sia la moralità». Usiamo il condizionale perché la sezione per il riconoscimento dell’interesse culturale dei lungometraggi presso la commissione cinema del Ministero dei Beni Culturali lo ha escluso dai finanziamenti pubblici «oggi contributo indispensabile per una produzione cinematografica».
«Assurde le motivazioni – denuncia il regista -: ritenere queste quattro storie di “sessualità deviata” è un giudizio morale che non dovrebbe competere a nessuna commissione. Giudicare “non convincente la struttura narrativa e l’impianto produttivo” di un’opera che ha visto l’impegno di Cedomir Kolar, premio Oscar con No man’s land nel 2000 e vincitore del David di Donatello per Train de vie nel 1998, e di Enzo Porcelli, uno dei più importanti produttori cinematografici italiani, è quantomeno singolare».
Non così tanto se si considera che uno dei membri della commissione è don Dario Viganò, responsabile del settore cinema-spettacolo dell’ufficio nazionale per la Conferenza Episcopale Italiana. «E’ inquietante che il 90 % della cinematografia italiana passi il vaglio di questa commissione i cui membri sono complici di tale pregiudizio etico diffuso e che un progetto culturale venga giudicato da un prete. Non c’è libertà di rinnovare il cinema: per linguaggio e contenuti oggi un film di Pasolini non verrebbe prodotto». I lavori di Carmine Amoroso, tra i quali spicca la sceneggiatura di Parenti Serpenti per la regia di Mario Monicelli, sono stati più volte oggetto di censure e discriminazioni.
Regista non politicamente corretto racconta storie che infastidiscono il comune ben pensare. Fin dalla sua prima regia in Come mi vuoi (1996) sono emersi i primi segnali di difficoltà: il film, primo a tematica transgender con Monica Bellucci, Vincent Cassel, Enrico Lo Verso e Vladimir Luxuria, non è mai stato distribuito dalla Medusa Film. Non è mai entrato nei cataloghi home-video ed è uscito in affitto solo in vhs. In Italia è praticamente introvabile mentre in Francia ha riscosso un ottimo successo. Il motivo? «Perché allora come oggi nel nostro paese la transessualità è considerata devianza».
Cover Boy: l’ultima rivoluzione , uno dei film più visti nei festival internazionali 2007 risulta incredibilmente essere uno dei più censurati dal mercato distributivo italiano: nel 2002 ottenne il riconoscimento di “interesse culturale nazionale” e il conseguente contributo statale. Dopo un anno e mezzo, mentre il film era in preparazione, tramite un provvedimento retroattivo del governo Berlusconi (Legge Urbani 2004) il finanziamento è stato decurtato del 75% determinando un grave ridimensionamento produttivo e narrativo: «abbiamo dovuto tagliare tutta la parte riguardante la Romania, la “finta rivoluzione” che ha abbattuto Ceausescu. Il film racconta attraverso l’amicizia tra un ragazzo romeno e un precario italiano di quarant’anni il malessere sociale che accomuna le nuove generazioni: la precarietà nel lavoro, nel mondo sociale, nelle relazioni interpersonali, negli affetti». Un ritratto impietoso dell’Italia di oggi. «Si può essere stranieri quando si vive ai margini e i soldi non bastano per pagare l’affitto. Si può essere stranieri quando si deve scendere a compromessi pur di non vedersi negato uno dei diritti sanciti dalla nostra costituzione, il diritto al lavoro».
Il film, forse perché non da un’immagine negativa del popolo romeno, è stato nascosto in una sezione anomala, Serate Romane, nell’edizione 2006 del Festa del Cinema di Roma. Non è stato nemmeno proiettato all’Auditorium, non è stato mai presentato in conferenza stampa. Nessun giornalista ha raccolto i pareri degli attori, fra cui spicca il primo ruolo drammatico di Luciana Littizzetto.
Eppure l’opera ha ricevuto il premio di Miglior Film al Festival del Cinema Politico di Barcellona, Miglior Fotografia al Festival di Valencia e il Premio Sergio Leone come miglior film 2007. In totale ha partecipato a 35 concorsi ma «grazie al giochetto di Casa Veltroni sono stato tagliato fuori dagli altri festival: non ho potuto partecipare a quello di Berlino e solo Fuori concorso a quello di Rotterdam».


Dall’elenco che segue dei film approvati per il finanziamento pubblico nella seduta della Commisssione del 28 settembre, possiamo notare come vengano ancora privilegiati i nomi di registi ormai affermati, a discapito delle nuove generazioni.

Delibera della Sottocommissione cinema – Sezione riconoscimento interesse culturale lungometraggi – Istanze presentate entro il 31 maggio 2007 – seduta del 28 settembre 2007

Film approvati e finanziati

BIANCO E NERO
CRISTINA COMENCINI
CATTLEYA
SOLO RICONOSCIMENTO INTERESSE CULTURALE

IL PASSATO E’ UNA TERRA STRANIERA
DANIELE VICARI
R&C PRODUZIONI
€ 1.900.000

BAARIA (LA PORTA DEL VENTO)
GIUSEPPE TORNATORE
MEDUSA FILM
SOLO RICONOSCIMENTO INTERESSE CULTURALE

LARIA
VALERIO IALONGO
AMEUROPA INTERNATIONAL
€ 1.700.000

TUTTA LA VITA DAVANTI
PAOLO VIRZI’
MEDUSA FILM – MOTORINO AMARANTO
€ 1.000.000

I CUCCIOLI ED IL CODICE DI MARCO POLO
SERGIO MANFIO
GRUPPO ALCUNI
€ 1.600.000

GENERAZIONE MILLE EURO
MASSIMO VENIER
ANDREA LEONEFILM – BAIRES PROD.
€ 1.600.000

CAOS CALMO
ANTONIO L.M. GRIMALDI
FANDANGO
€ 1.500.000

TUTTO D’UN FIATO
LUCIO PELLEGRINI
RIZZOLI FILM
€ 1.400.000

LA FANCIULLA DEL LAGO
PAOLO BENVENUTI
ARSENALI MEDICEI
€ 800.000

FILM SUFFICIENTI – SUPERATI DA PROGETTI PIU’ MERITEVOLI, NON RIENTRANO NEI LIMITI DELLE RISORSE DISPONIBILI

L’UOMO DEI TAMBURI
MAURIZIO ZACCARO
OPERA FILM

IL SANGUE E’CALDO DI RIO
AURELIO GRIMALDI
PACO CINEMATOGRAFICA

TI HO CERCATA IN TUTTI I NECROLOGI
GIANCARLO GIANNINI
SIMPLE

BONES
MILCO MANCHEVSKI
CLASSIC

SOLO RICONOSCIMENTO INTERESSE CULTURALE

UN TANGO IN CUCINA
MARCO MAZZIERI
DANIA FILM

FRANCO CRISTALDI E LA SUA STRAORDINARIA AVVENTURA
MASSIMO SPANO
ZEUDI E FRANCO CRISTALDI FILM

FILM NON APPROVATI IN QUANTO HANNO RIPORTATO UN GIUDIZIO INSUFFICIENTE

STUPIDO
ALESSANDRO DI ROBILANT
OVERLOOK PRODUCTION

TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA
CARMINE AMOROSO
ACHAB FILM

ITALIANI ALL’OPERA
FRANCO TAVIANI
TIERREPI DI FRANCO TAVIANI

Film rinviati per approfondimenti istruttori

NON TI VOLTARE (NE TE RETOURNE PAS)
MARINA DE VAN
STUDIOURANIA

IO SONO L’AMORE
LUCA GUADAGNINO
MIKADO FILM – FIRST SUN

HENRY
ALESSANDRO PIVA
SEMINAL FILM

ALLEGRE CON BRIO
ANNA DI FRANCISCA
PIXSTAR

FILM RITIRATI DALLE PRODUZIONI

PARLAMI D’AMORE
SILVIO MUCCINO
CATTLEYA

MI FACCIO LA PISTOLA
ALEX INFASCELLI
ON MY OWN PRODUZIONI CIN.CHE

LA DONNA SENZA TESTA
LUCRECIA MARTEL
R&C PRODUZIONI


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