I VINCITORI DEL 25° FILM FESTIVAL DI TORINO

Premio speciale della giuria a “L’elefante e il mare” di Woo Ming Jin, nuovo astro del cinema del sud est asiatico, discepolo di Tsai Ming-Liang

Un nuovo autore malesiano, Woo Ming Jin, alla sua seconda prova (dopo “Monday Morning Glory“, pochissimo visto) con questo bellissimo ‘L’elefante e il mare‘ , ha vinto il Premio speciale della Giuria (euro 10.000) al 25mo Film Festival torinese, primo anno della discussa ma efficente direzione morettiana.

Woo Ming Jin si sta imponendo a livello internazionale per l’altissima qualità delle sue opere. Discepolo del nostro amatissimo Tsai Ming Liang, sembra quasi gareggiare in bravura col maestro proprio nei suoi titpici modi operativi, come l’uso statico della cinepresa, il minimo impiego di parole e musica, il distacco dai protagonisti (praticamente muti, in questo film non abbiamo più di dieci minuti di dialoghi), l’ossessione per il desiderio sessuale e l’insoddisfazione perenne. La sorpresa è che il regista riesce a mescolare meravigliosamente uno stile ascetico ricco di poesia, con una narrazione assolutamente imprevedibile; immagini reali e immagini grottesche; una costruzione filmica ellittica con un’andatura ipnotica che ci cattura dalla prima all’ultima sequenza.

Il film ci racconta, forse ancora meglio di “I Don’t Want to Sleep Alone” di Tsai, le ansietà e i disastri che stanno colpendo il sud est asiatico. Ambientato in un villaggio rurale di pescatori della Malesia Occidentale, seguiamo le pene d’amore di un adolescente (che ha appena perso l’amico) e quelle di un uomo di mezza età (che ha appena perso la moglie) causa una malattia trasmessa improvvisamente da pesci del posto (una bella metafora sociale).

I due personaggi, entrambi soli e alla disperata ricerca di compagnia in una società dove il calore umano tra le persone sembra poter essere sostituito solo dalla prostituzione, non s’incontrano mai nel film e reagiscono in modo differente alla loro depressione. Il giovane cerca ossessivamente di trarre piccoli vantaggi economici dalle situazioni più disparate (un mucchio di pesci tirati a secco, una ragazza vicina di casa, ripara incidenti stradali da lui provocati). L’anziano si dedica stoicamente a inutili donazioni, dorme fuori casa e spende i suoi soldi in un bordello dove gli viene proposto anche un catalogo maschile.

Sia il giovane che l’uomo sembrano seguire falsi obiettivi, incapaci di risollevarli dal loro dolore. Anche gli incontri sessuali si dimostrano del tutto insoddisfacenti e fuggevoli, sia per il giovane che vedrà terminare male il tentativo di una storia con una ragazza, sia per l’uomo che al bordello finirà per litigare con diversi borsaioli. Una visione pessimistica della società che non sembra più in grado di dare risposte soddisficenti ai bisogni dell’uomo.

Il festival torinese è terminato con l’attesissima proiezione, fuori concorso, dell’ultimo film di Cronenberg, “La promessa dell’assassino”, che ha dovuto avere diverse proiezioni supplementari per poter accontentare le richieste del pubblico.
Osannato dalla critica che lo giudica allo stesso livello o forse, se possibile, ancora migliore di “A History of Violence”, è una potente critica della corrotta società contemporanea, suggerendone comunque un possibile riscatto, come spiega bene il critico A. Crespi: “Tornando a lavorare insieme dopo il magnifico History of Violence, Cronenberg e Mortensen hanno composto un mirabile dittico perfettamente speculare: nel vecchio film la violenza emergeva dalla vita quotidiana dell’America di provincia, qui un mare di violenza e di degrado morale nasconde un ineffabile progetto di redenzione. Come diceva De Andrè, dal letame nascono i fior.” Anche questo film è inserito nel nostro catalogo perchè presenta una interessante sottostoria gay tra i due giovani protagonisti (vedi scheda del film). Un breve ma intenso ed istruttivo riferimento gay c’era anche in “History of Violence” dove il figlio del protagonista veniva ingiuriato e beffeggiato come gay (ingiustamente) dai bulli della scuola.

TUTTI I PREMI DEL 25mo FILM FESTIVAL DI TORINO 2007

TORINO 25

Miglior film (euro 25.000) a: Garage di Lenny Abrahamson

Premio speciale della Giuria (euro 10.000) a: The Elephant and the Sea di Woo Ming Jin

Premio per la miglior attrice a: Joan Chen per The Home Song Stories di Tony Ayres

Premio per il miglior attore a: Kim Kang-Woo per Gyeongui Seon / The Railroad di Park di Heung-sik

ITALIANA.DOC

Miglior documentario italiano: La nación mapuce di Fausta Quattrini

Premio speciale della Giuria (euro 5.000) a: L’esame di XhodI di Gianluca e Massimiliano De Serio

PREMIO CIPPUTI

Miglior film sul mondo del lavoro (euro 5.000) a: In fabbrica di Francesca Comencini

PREMIO FIPRESCI

Miglior film di Torino 25 a: Gyeongui Seon / The Railroad di Park Heung-sik

ITALIANA.CORTI

Miglior cortometraggio italiano, in collaborazione con Lancia (euro 10.000) a: Giganti di Fabio Mollo
Premio speciale della Giuria – Premio Kodak (euro 3.000 in pellicola cinematografica) a: Primogenito Complesso di Lavinia Chianello e Tomás Creus
Menzione speciale a : Il resto di una storia di Antonio Prata

SPAZIO TORINO

Miglior cortometraggio (euro 2.600 in servizi di laboratorio offerti da Blue Gold, Milano; euro 5.000 in servizi tecnici offerti da Unistudio, Torino) a: Il lavoro di Lorenzo De Nicola

Qui sotto una immagine de “L’elefante e il mare”


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