"RIPARO - ANIS TRA DI NOI" VINCE IL FESTIVAL D'ANNECY

Il film di Marco Simon Puccioni vince anche il premio per la migliore interpretazione femminile, ma in Italia è ancora impossibile vederlo. Forse perché è uno dei pochi film italiani che affronta con normalità la coppia omosessuale?

Si è conclusa la 25ma edizione del Festival del Cinema Italiano di Annecy, una manifestazione che ogni anno vuole sopperire alla poca visibilità che il cinema italiano gode oltralpe.
La manifestazione all’origine si intitolava “Il volto nascosto del cinema italiano”, una denominazione che dovrebbe essere riattualizzata e che andrebbe benissimo anche se la manifestazione avvenisse in qualsiasi località italiana, anzichè straniera, visto che questa edizione del Festival ha dato ben due premi, tra cui anche quello principale, ad un film che in Italia non è ancora potuto apparire nelle sale, nonostante il suo indubbio valore artistico e sociale.
Stiamo parlando di “Riparo – Anis tra di noi” il bellissimo film di Marco Simon Puccioni che vince quest’anno il “Grand Prix Annecy Cinema Italien 2007” e il “Prix d’Interpretation Feminine” (andato alla giovane Antonia Liskova).
Tra gli altri film in concorso c’erano anche La ragazza del lago di Andrea Molaioli, Notturno Bus di Davide Marengo e L’uomo di vetro di Stefano Incerti.

“Riparo – Anis tra di noi”, che ha partecipato con successo a quasi tutti i festival LGBT del mondo e che fu applaudito al Festival di Berlino 2007 (Sezione Panorama), uscirà il 2 novembre in Spagna e subito dopo in Francia e negli Stati Uniti, ma per l’Italia non c’è ancora nessuna data. Eppure il film è stato riconosciuto di interesse culturale dal Ministero dei Beni Culturali ed è stato prodotto in collaborazione con Rai Cinema e con il sostegno della Friuli Venezia Giulia Film Commission, del programma Media e di Eurimages.
Eppure il film è accattivante, interessante, benissimo interpretato (Maria de Medeiros, Antonia Liskova, Mounir Ouadi, Gisella Burinato, Vitaliano Trevisan), con una forte sceneggiatura che affronta temi di assoluta attualità, come l’immigrazione, il problema del lavoro e dell’integrazione e soprattutto affronta con coraggio e normalità il tema dell’amore e della coppia omosessuale. Probabilmente è proprio quest’ultimo tema che, vergognosamente, tiene ancora bloccato un film italiano già più volte premiato all’estero. Ci era giunta voce che il film era stato acquistato dalla distribuzione Luce, che ora però lo terrebbe chiuso nel cassetto. Forse per ordine di qualcuno?
A noi non resta che sperare nella forza promozionale di questi ultimi premi vinti dal film, che sarebbe assurdo non volere sfruttare per il lancio dell’opera.

Riportiamo la sinossi del film:

I protagonisti di questa storia sono tre: Anna, una consulente finanziaria di trentacinque anni; Mara, un’operaia di venticinque anni di una fabbrica del nord-est; Anis, un adolescente clandestino. Di ritorno da una vacanza all’estero, Anna e Mara, che da tempo fanno coppia fissa e sono state ormai “accettate” in famiglia e nel lavoro, si rendono conto che un giovane immigrato si è infilato nel rimorchio della loro automobile e ne ha approfittato per superare la frontiera. Sulle prime non sanno come comportarsi, poi decidono di portarlo con loro. Anis, questo il nome del ragazzo, dice di aver perso i suoi genitori e di avere l’intenzione di raggiungere uno zio ristoratore a Milano. Poi però le cose non vanno lisce e il ragazzo torna dalle due donne; e lentamente, facendo leva sul desiderio inespresso di Anna di avere un figlio, si introduce sempre più nella loro casa e nella loro vita. Anna aiuta Anis trovandogli un lavoro presso il fratello Salvio, nonostante l’opposizione di Mara, alle prese con un padre malato e con un lavoro in fabbrica che sembra essere meno certo che in passato. La madre di Anna, infatti, che è tra i proprietari della fabbrica dove Mara lavora, sta decidendo di trasferire all’estero una parte della produzione per poter reggere una concorrenza sempre più agguerrita. Dopo l’iniziale diffidenza, ma solo per un breve momento, Anna, Mara e Anis trovano finalmente un equilibrio in cui riescono ad essere un sostegno l’uno per l’altro e a dare vita ad un anomalo eppure tenero ménage à trois. È un equilibrio precario e difatti non dura molto: Anis verrà licenziato perché sospettato ingiustamente di aver preso della merce (il motivo, in realtà, è la rinnovata dose di diffidenza nei confronti di un extracomunitario e per di più clandestino) e poi è inizialmente respinto da Mara di cui si è nel frattempo innamorato. La dolce intraprendenza di Anis, tuttavia, farà cedere Mara, causando una catena di gelosie e invidie nel gruppetto che si è creato. La scoperta della sessualità da parte di Anis, e di un rinnovato desiderio eterosessuale da parte di Mara (che, dopo un divorzio, era stata letteralmente “salvata” dalla compagna Anna), non è soltanto la goccia che fa traboccare il vaso da un punto di vista narrativo: rappresenta un simbolo di tolleranza, di accettazione delle diversità, di riscoperta di sé attraverso l’altro. Mara, a sua volta, dovrà fare fronte alle conseguenze della concorrenza globale e, dopo la morte solitaria del padre, rinuncerà al posto di lavoro, nonostante la protezione di Anna. Anna, che sembrava la più solida socialmente e psicologicamente, vedrà andare in pezzi il suo progetto esistenziale e professionale. Il film, con toni a volte amari a volte più leggeri, racconta anche delle trasformazioni che la società italiana e in particolare quella del nord-est sta vivendo in questo scorcio di inizio secolo. È la realtà complessa di una società fondata sul lavoro, a volte dinamica più spesso cupa e conservatrice. Il gioco di incastri e di rapporti personali – amore, compassione, fiducia, paura – esplora il piano umano di tre persone diverse fra loro e diverse anche dalla maggioranza, nell’attimo in cui, almeno in apparenza, si instaura un patto di mutua accettazione, prima che i casi della vita lo faccia sciogliere forse per sempre.


TUTTI I PREMI DEL FESTIVAL

Le jury de la 25e édition d’ANNECY CINÉMA ITALIEN
Dominique Fernandez, président, Anne Benoit, Orio Caldiron, Luisa Comencini, Barbara Nicolier,
à attribué les prix officiels
Grand Prix ANNECY CINÉMA ITALIEN
doté d’un soutien à la distribution par l’ICE et CinéCinéma
Riparo di Marco Simon Puccioni

Prix Spécial du Jury
Io, l’altro di Mohsen Melliti

Prix d’Interprétation Féminine
Antonia Liskova per Riparo

Prix d’Interprétation Masculine
David Coco per L’uomo di vetro

Le Prix Sergio Leone
Gianni Zanasi
pour l’ensemble de son oeuvre

Le Jury CICAE
Confédération Internationale des Cinémas d’Art et d’Essai
Juliette Boutin, Françoise Maupin, Giovanni Petricciani
a attribué le prix CICAE à
Valzer di Salvatore Maira

PRIX DU PUBLIC
Baciami piccina di Roberto Cimpanelli

PRIX DES LECTEURS DU DAUPHINÉ LIBÉRÉ
Io, l’altro di Mohsen Melliti

Vedi il sito del Festival del Cinema Italiano di Annecy

Qui sotto una immagine del film “Riparo – Anis tra di noi”


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