LE PRIME VISIONI LGBT

Inizia la nuova stagione cinematografica e televisiva. L’attesissimo trionfatore del box office americano “Vi dichiaro marito e marito”. La 4^ stagione di “The L Word”. Ecc.

E’ arrivata la Mostra di Venezia che, come ogni anno, segna l’inizio della nuova stagione nelle sale italiane che ricominciano a presentare film di grande richiamo. A dire il vero quest’anno abbiamo assistito al tentativo di tenere alto anche il cartellone estivo con alcune prime visioni di rilievo, ma, se escludiamo l’eccezione di Harry Potter, a giudicare dagli incassi sembra che gli italiani (a differenza di quasi tutti gli altri Paesi occidentali) non amino andare al cinema quando fa caldo. Forse abbiamo troppe spiagge e monti o forse è ancora radicata la convinzione che d’estate i distributori facciano circolare solo gli scarti di magazzino (tra i quali nel passato erano comprese diverse chicche gay). Vedremo cosa succederà l’anno prossimo, considerando che oggi, volenti o nolenti, le distribuzioni tendono a uniformare, a livello internazionale, le uscite dei grossi film, anche per combattere l’eventuale pirateria.

Grande attesa questa settimana per l’uscita di “Vi dichiaro marito e marito”, il film che in America alla sua uscita ha scalzato dal primo posto del box office nientemeno che Harry Potter. Merito senz’altro della schiera di fans di cui gode in quel Paese il protagonista Adam Sandler, ma forse anche dell’attualità della tematica gay e dei matrimoni omosessuali. Dobbiamo però dire subito che questo film, nonostante il titolo, è soprattutto un film sull’amicizia (i due protagonisti principali sono etero al 100%) e sull’amore etero più che sull’amore gay. E’ un film fatto da etero, a loro uso e consumo, che comunque non beffeggia gli omosessuali, anche se rimane vincolato agli stereotipi più comuni (la barzelletta della saponetta che cade per terra durante le docce dei virili pompieri, potevano risparmiarcela). Complessivamente è una commedia divertente ma senza mordente o colpi d’ala e con molto deja-vu, che scivola via senza turbare nessuno. Forse, speriamo, qualche etero si famigliarizzerà di più con i matrimoni gay, mentre a noi, quelle ridicole cerimonie nuziali gay a Las Vegas fanno solo un po’ pena.

Sempre al cinema arriva anche, direttamente da Venezia, uno dei film in concorso per il Queer Lion, “Il dolce e l’amaro” di Andrea Porporati, un film sulla crisi di un aspirante mafioso che non supera la prova del primo omicidio e rimetterà in discussione tutta la sua vita. La tematica gay è molto limitata ma il film è senz’altro di notevole interesse.

Uscito un po’ in sordina quest’ultimo weekend, ma da noi calorosamente consigliato agli amanti del cinema di qualità, “Soffio – Breath” di Kim Ki Duk, che riscosse un grande successo di critica all’ultimo festival di Cannes. Il film è molto particolare, come ci ha abituati questo geniale regista coreano, un film quasi senza parole ma con immagini che sanno parlare direttamente al cuore, come fa la protagonista che con i suoi teatrini sulle stagioni, rappresentati in una minuscola stanzina del carcere, colpisce a fondo il cuore di un condannato a morte. Ma altrettanto struggenti sono le scene di dolci e amorose carezze che lo stesso condannato riceve nella sua cella da un compagno di lui innamorato, che male sopporterà l’intrusione di una donna nella loro storia, ma che saprà ugulamente amare fino alla fine. Impareggiabili le due scene nel finale del film, che mettono sullo stesso piano la storia d’amore etero e quella gay. Un film e una storia che non si potranno dimenticare facilmente.

Continuano le preziosissime prime visioni della collana Queer che questo mese ci presenta “Mask of Desire” di Mary Haverstick, una intrigante e ossessiva storia d’amore lesbico che nasce all’interno del mondo artistico tra una giovane aspirante fotografa e una creatrice di maschere. Dalla critica internazionale: “Un’affascinante storia di gelosia, manipolazione, follia e di genio artistico.” Jane Holihan, Lancaster New Era ; “Un lavoro visuale espressivo, irresistibilmente intrigante.” Jim Ruth, Sunday News;
“Psycho incontra il Demone personale in questa storia originale e affascinante” Chicago Filmakers.

Ricordiamo infine che questa settimana inizia, in prima visione per l’Italia sul canale satellitare Jimmy, la quarta stagione di “The L Word” (giovedì ore 21), una serie che sta facendo epoca in tutto il mondo, sia per la qualità (tra le registe abbiamo nomi come Rose Troche e Tricia Brock) che per i contenuti finora inesplorati dal piccolo schermo.
In questa 4^ parte, che, a differenza delle precedenti, è stata quasi completamente girata a Los Angeles dove è ambientata la storia, abbiamo l’ingresso dell’attrice Marlee Matlin (foto sopra, vincitrice di un Oscar nel 1986 come protagonista sorda di “Figli di un Dio minore”) che interpreta una appassionata artista che catturerà l’interesse di Bette Porter (Jennifer Beals).
I temi principali di questa stagione sono la politica militare del “non domandare, non dire”, la legalizzazione dei matrimoni gay e la rivendicazione delle transizioni di genere. Su tutto domina un’atmosfera leggera e più divertente, sullo stile di “Sex and the City”, con “lesbiche felici”, almeno per buona parte del loro tempo.


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