BREVISSIME

In forse il primo Leone d’Oro gay – Segnocinema racconta il TOGay 2007 – Aurelio De Laurentiis acquista i diritti per un film transgender …

IN FORSE IL PRIMO LEONE D’ORO GAY

Presentato il programma della 64^ Mostra veneziana sembrano assenti opere a prevalente tematica LGBT. Eppure questo era l’anno del battesimo del Leone d’Oro Gay, il primo premio che la Mostra dedica ufficialmente all’opera che meglio rappresenta il mondo gay. Possibile che non ci fossero opere inedite a tematica (basta guardare le nostre pagine di anteprime o film in lavorazione per accorgersi del contrario)? Varrà la scusa che a Venezia una variabile imprescindibile è la qualità delle opere? Probabilmente ne sapremo qualcosa in più dopo l’incontro che Daniel Casagrande e l’On. Franco Grillini avranno il prossimo 6 agosto con il direttore della Mostra Marco Müller.
Quasi a compensare questa (prevista?) mancanza di opere LGBT gli organizzatori della Mostra hanno chiamato nelle varie giurie importanti personalità artistiche gay, come il nostro amatissimo Ferzan Ozpetek, membro della giuria maggiore insieme a Paul Verhoeven; il regista Gregg Araki che presiede la giuria della sezione “Orizzonti”; Rupert Everett membro della giuria che assegnerà il Premio De Laurentiis all´opera prima.
A proposito di Everett ci spiace segnalare una sua dichiarazione al britannico Daily Express dove, a proposito delle adozioni gay, dice “Oh, Dio, non potrei mai fare questo a un bimbo. Vi immaginate come potrebbe essere andare a scuola il giorno delle premiazioni accompagnato da due padri? E ascoltare quelle terribili prediche frocie mentre state per addormentarvi?”
Ozpetek invece, sbilanciandosi un po’, ha dichiarato che “… andrò a Venezia per difendere il cinema italiano con le unghie e con i denti. Sono pronto a battermi se sarà necessario. Non dimentico la lezione di Rossellini che, per dare la Palma d’Oro a Padre padrone, trent’anni fa a Cannes arrivò a sbattere i pugni sul tavolo. Alla Mostra, tra due film in gara dello stesso valore, uno straniero e l’altro italiano, non avrò dubbi: voterò per il secondo”. In cuor nostro sappiamo che difenderà con i denti anche eventuali opere LGBT meritevoli.

Vedi tutti i titoli presenti a Venezia 64

“SEGNOCINEMA” DEDICA DUE PAGINE AL TOGAY 2007

La rivista cinematografica bimestrale “Segnocinema” pubblica, sull’ultimo numero (146) di Luglio Agosto 2007, una dettagliata sintesi critica di Claudia Azzalin dell’ultimo Festival Internazionale di Film con Tematiche Omosessuali di Torino, che abbiamo riportato nella nostra rassegna stampa. Qui di seguito l’incipit dell’articolo che trovate intero a questa pagina.

Anniversario palindromo all’insegna delle avanguardie e dell’adolescenza. Partendo da Sodoma (peraltro equivoco millenario!), la destinazione non è propriamente la Hollywood lucente ma casomai la Hollywood Babilonia di quella malalingua di Anger, la faccia nascosta e anarchica del mondo. Con il filone dedicato al cinema identitario, il festival torinese vuole raccontare la controcultura, il gusto di decostruire il linguaggio e l’estetica, smantellare i miti, schernire le convenzioni dell’Etero Star System. Andy Warhol – ricordato nel ventennale della morte con i tre cult My Hustler, The Chelsea GirIs e Lonesome Cowboys – preferiva filmare la realtà di un mondo ai margini, come quella di un maschio con “Little Joe” tatuato sul bicipite destro. Annunciato come presidente di giuria e già icona del festival 2000, Joe Dallesandro ha declinato l’invito.

Il bisex symbol, il corpo per antonomasia, bello e dannato, puerile e virile in un mix travolgente, all’epoca dell’underground americano era l’idolo di tutti i giovani hustler metropolitani. Anche il grande Lou Reed lo immortalò nella celeberrima “Walk on the Wild Side”, la prima canzone con espliciti riferimenti all’omosessualità e al travestitismo a essere trasmessa per radio. La campionatura della recente produzione queer e indie è fonte ove attingere contenuti nuovi e utili nei riguardi di un cinema ancora oggetto di fraintendimenti e minimizzazioni. Ci sono ancora tante resistenze da superare. L’importante è non abbassare la guardia e alimentare una continua ridefinizione dei concetti di normalità e diversità, dove ciò che è normale non riduce mai la differenza… segue

FILMAURO ACQUISTA I DIRITTI PER UN FILM TRANSGENDER

Aurelio De Laurentiis ha dichiarato in una intervista a Panorama di avere opzionato i diritti per la trasposizione cinematografica del romanzo “She’s not There” di Jennifer Finney Boylan. Il libro è l’autobiografia della scrittrice Jennifer Finney Boylan, autrice di acclamati romanzi come The Constellations (1994), The Planets (1991), e Getting In (1998). Boylan è stato in realtà un uomo per 40 anni, durante i quali si è sposato ed ha avuto due figli. Ad un certo punto non ha più potuto sopprimere il desiderio di diventare una donna, come si era sempre sentito interiormente, arrivando anche a farsi operare per il cambio del sesso. Questa trasformazione è vissuta e raccontata dalla Boylan con grande serenità e leggerezza, nonostante l’ovvia contrarietà della moglie e dei figli. Il libro è giudicato un importante contributo alle tematiche transgender.

TONINO DE BERNARDI CHIUDE LA SEZIONE ORIZZONTI DELLA 64^ MOSTRA DI VENEZIA

Tonino De Bernardi, uno dei pochi autori gay dichiarati del nostro cinema, torna a Venezia (dove nelle scorse edizioni ha già presentato Appassionate, Rosatigre e Fare la vita), nella sezione Orizzonti, con “Médée Miracle“, la storia di una Medea che vive nelle periferie contemporanee e che non riescea uccidere i figli. Ad interpretare Medea è la grande Isabelle Huppert che ha dichiarato: “Mi ha colpito molto questa Medea-Irene che riscatta le pulsioni negative trasformandole in gesti altruistici, vincente perché riesce a soffocare dentro di sé l’impulso alla vendetta”.

IL CORTO “OFFERTE SPECIALI” PREMIATO A VITERBO

Antonio Cecchi, il protagonista del corto “Offerte speciali” di Gianni Gatti, è stato premiato come “miglior attrice” al festival Corto Viterbo per la sua interpretazione di una trans che partorisce al supermercato. Il corto di Gatti ha già ricevuto moltissimi premi in tutto il mondo e sarà l’unico cortometraggio italiano al festival gay e lesbico di Varsavia che si terrà a Novembre, se non interverranno gli ostacoli politici e sociali che le iniziative gay incontrano in Polonia.

Guarda il sito di www.cortoviterbo.com

I DUE CONTENDENTI AI 59MI PREMI EMMY

T.R. Knight e Neil Patrick Harris, appena usciti da una controversia che ha fatto discutere mezzo mondo (T.R. Knight aveva offensivamente dato del frocio a Neil Patrick Harris che poi si è dichiarato gay) si ritrovano ora insieme nella lista dei nominati per i premi Emmy, gli Oscar della TV, che verranno assegnati il prossimo 16 settembre. T.R. Knight è tra i candidati al premio per il migliore attore non protagonista di Grey’s Anatomy, insieme a Neil Patrick Harris per la serie “How I Met Your Mother”. Essendo entrambi nella stessa sezione sembra che il duello debba continuare. Altri candidati, nostri beniamini, sono Kyra Sedgwick (The Closer), Tina Fey (30 Rock), Felicity Huffman (Desperate Housewives), Rachel Griffiths (Brothers & Sisters), Katherine Heigl (Grey’s Anatomy), e Sandra Oh (Grey’s Anatomy).
Ugly Betty ottiene complessivamente 11 candidature, “I Soprano” ne ottiene 15, Grey’s Anatomy 10, le Casalinghe Disperate 6. Il record di candidature, ben 17, è stato guadagnato da Bury My Heart at Wounded Knee (Seppellisci il mio cuore a Wounded Knee) che racconta il massacro degli indiani a fine ‘800.

NUOVE AMBIGUITA’ CON NIP/TUCK QUINTA SERIE

La quinta stagione di Nip/Tuck, che partirà a Novembre negli Usa, vede trasferita la sua troupe da Miami a Los Angeles dove verrà introdotto il nuovo personaggio, un’agopunturista lesbica, interpretato da Portia De Rossi (l’attuale compagna di vita di Ellen DeGeneres). Liz Cruz, l’assillante personaggio lesbico interpretato da Roma Maffia andrà incontro a importanti cambiamenti, secondo quanto afferma la stessa attrice: “Penso che finalmente potrebbe trovare l’amore … o almeno fare sesso”. Il creatore della serie Ryan Murphy ha ultimamente discusso con i protagonisti Julian McMahon e Dylan Walsh lo sviluppo della storia, prevedendo cambiamenti anche per la sessualità del personaggio di Walsh, un insicuro chirurgo plastico. Murphy ha detto che “i due attori si sono divertiti molto nei loro ruoli. Ho sempre detto che questa serie è una storia d’amore eterosessuale tra due uomini”.

E’ NATO IL PIU’ GRANDE ARCHIVIO DI FILM LGBT

Come vi abbiamo già detto nella presentazione dell’ultimo Outfest (il Festival gay di Los Angeles), la GLAAD (Gay and Lesbian Alliance Against Defamation) ha iniziato una stretta collaborazione con l’Outfest Legacy Project for LGBT Film Preservation (una società che vede la collaborazione dell’Outfest e della Università della California, Los Angeles, Film and Television Archive). Per cominciare la GLAAD ha donato all’Outfest Legacy Project tutta la sua collezione di film e video a tematica, con lo scopo di preservarli ed eventualmente restaurarli. Precedentemente la GLAAD aveva fatto una donazione di 1500 films e 3000 video all’One National Gay and Lesbian Archives che ora li ha trasferiti anch’essi nell’archivio della Outfest Legacy Project, che raddoppia così il suo patrimonio filmico, diventando il più grande archivio di film e video a tematica LGBT del mondo. Il primo film restaurato dall’Outfest Legacy Project è stato “Parting Glances”, presentato quest’anno per festeggiare il 25° compleanno dell’Outfest.

HERE PRODUCE UNA SERIE DI FILM THRILLER GAY

Il network Here che gestisce l’omonimo canale tv dedicato al pubblico gay ha messo in cantiere per la prima volta la produzione di una serie di lungometraggi. Appena terminato un film di spionaggio girato in Nuova Zelanda con gli attori Shannen Doherty (icona di Beverly Hills, 90210) e Robert Gant (il professor Ben Bruckner-Novotny di Queer As Folk)
dal titolo “Kiss Me Deadly” diretto da Ron Oliver. Gant interpreta un fotografo con una tranquilla vita famigliare insieme al suo compagno e una figlia. Le cose si complicano con l’apparizione di una donna chiamata Marta (Doherty) che lo coinvolgerà in un mondo di rischiosi intrighi. Altri interpreti sono Ian Roberts (Superman Returns) e John Rhys-Davies (Il Signore degli Anelli).


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