"VI DICHIARO MARITO E MARITO"

Parliamo della commedia di Dennis Dugan in uscita sui nostri schermi a settembre che vorrebbe replicare il successo di “In & Out”

Dal nostro punto di vista questo film è un’occasione mancata, nel senso che ci aspettavamo , sempre nei “limiti” della commedia divertente, qualche novità o almeno qualche positivo o interessante spunto di riflessione. Invece ci è sembrato tutto già visto e, anche se nel finale c’è un tentivo di recupero, l’immagine dei gay è alquanto stereotipata e banalizzata nelle abituali caricature che ci vedono come assatanati di sesso o emulatori di una iconica femminilità. Per non dire dell’idea, spesso ripetuta nel film (dall’investigatore e dall’avvocatessa), che sia possibile “diventare” gay.
Per questi motivi ci meraviglia un po’ il giudizio positivo espresso sul film dalla GLAAD (l’associazione americana che vigila sulla onesta e corretta rappresentazione dei gay sui principali media), che però, come spieghiamo più avanti, giudica il film da un altro punto di vista.
La storia del film, che poteva essere originale, ci presenta due virili amici pompieri, assolutamente etero, lo sciupafemmine Chuk (Adam Sandler) e il vedovo, con due figli, Larry (Kevin James), che, per risolvere un grave problema finanziario, decidono di fingersi una coppia gay per poter usufruire dei finanziamenti rservati ai partner. All’inizio del film li ascoltiamo anche in qualche battuta leggermente omofoba, ma potrebbe essere solo per inquadrare l’ambiente macho dove i due protagonisti vivono e lavorano. Entrano così in scena diversi personaggi come l’esilarante investigatore (l’ottimo Steve Buscemi) che deve verificare l’autenticità dell’unione gay (da dove cominciare se non dall’analisi della spazzatura della coppia, che deve essere tipicamente “gay”), il gay corteggiatore al quale Larry dovrà rispondere, inutilmente, che “essere gay non vuol dire che devi abbordare ogni tipo che incontri”, e, soprattutto, la bellissima e invitante avvocatessa (Jessica Biel), difensore dei gay, la cui storia con il “gay” Chuck, sembra il vero motivo conduttore del film.
Naturalmente la nuova coppia gay farà scandalo nell’ambiente dei pompieri, ma aiuterà anche il coming out vero di qualcuno. Peccato che uno di questi, appena si rivela, si metta a cantare “I’m Every Woman” dinoccolandosi sotto la doccia. Nelle docce dobbiamo anche assistere (comunque girata assai bene) alla solita barzelletta della saponetta (in questo caso due) che cade e che nessuno osa raccogliere.
La cosa che più mi ha dato fastidio è però la schizofrenia nei confronti del bacio tra due uomini, che appare come la cosa più orripilante che due uomini etero possano fare. Eppure abbiamo appena visto la (purtroppo da noi sottovalutata) commedia “Ricky Bobby: la storia di un uomo che sapeva contare fino ad uno” dove assistiamo al bacio tra due uomini più lungo e appassionato della storia del cinema, ed uno degli uomini era assolutamente etero!
Naturalmente queste critiche vengono da un gay che vorrebbe ogni film fatto su misura per lui, mentre questo film è principalmente indirizzato ad un pubblico etero, del quale ne asseconda le più banali aspettative. Questo fatto però è visto come positivo da Basil Tsiokos, direttore artistico del New York LGBT Film Festival che ha dichiarato al cronista del “New York Post” che “una commedia di grande distribuzione come questa può avere la capacità di aprire gli occhi del pubblico non LGBT, poco informato sulle problematiche relative ai diritti delle coppie omosessuali”. Parole confermate anche dal giudizio di Damon Romine, direttore della sezione spettacolo della GLAAD, che ha detto: “Nei nostri incontri con Sandler abbiamo rilevato la sua espressa intenzione di volere, con questo film, inviare al pubblico un messaggio di uguaglianza e positività. Ciò che rende interessante questo film è il modo in cui può aiutare il pubblico etero a comprendere l’esperienza delle coppie gay e di come le attuali leggi restrittive siano dannose alla società nel suo insieme”.
Queste osservazioni sono senz’altro corrette, soprattutto se il film riuscirà, come vorrebbe, a raggiungere una grande fetta di pubblico, che a differenza di noi, sarà invogliato a rimanere attaccato alla sedia del cinema proprio da quelle battute e gag che noi giudichiamo caricaturali e superficiali (avete mai visto un’amica dei gay chiedere loro di palparle il seno? no, ma gli spettatori etero fans di Sandler andranno in sollucchero). Alla fine del film saranno però più “famigliari” coi matrimoni gay, e questo non è poco.

Negli USA il film esce il 20 luglio (per loro il top della stagione cinematografica) mentre in Italia, distribuito dalla Universal, sarà sui nostri schermi dal 7 settembre 2007.

Qui sotto la home page del sito ufficiale del film

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