Questo è l’anno di Sandra Milo, una giovane 73enne che sarà la madrina del 21° Festival di Cinema GayLesbico di Milano, dove il 3 giugno riceverà l’ambito premio di “Queen of Comedy” (Lo scorso anno vinto ex-aequo da Carmen Maura e Angela Finocchiaro).
Sandra Milo è reduce dal successo della versione teatrale di “8 donne e un mistero” (dal film di F. Ozon) e l’ultimo film dove ha lavorato, dopo molti anni di assenza dal grande schermo, è “Il cuore altrove” (2003) di Pupi Avati (era la proprietaria della pensione che ospita la bizzarra famiglia allargata). Quest’anno ha però riempito le cronache dei settimanali sia per la decisione di sposarsi per la quarta volta sia per la dichiarazione fatta a “Domenica in” di avere aiutato, per amore, la madre a morire.
Il quarto matrimonio, poi sospeso perchè troppo chiacchierato, sarebbe con il suo amico da più di trent’anni, Franco Brel, proprietario di una agenzia fotografica romana e gay dichiarato. Brel, qualche mese fa, ha denunciato, assisitito dal suo avvocato, il parroco di Latera, una frazione di Viterbo, perchè durante la predica aveva paragonato i gay a malati incurabili.
A proposito del suo matrimonio con Sandra ha dichiarato “Saremo coniugi particolari ma l’assenza di sesso non rende meno valida la nostra intesa. Tra noi esiste un’amicizia meravigliosa, basata sulla complicità e sul gusto di ridere insieme.”
Sandra, in una intervista a “Chi” ha confessato che “Nella mia vita il sesso ha avuto un gran peso e di questa inclinazione ho pagato le conseguenze con diversi incontri sbagliati. Nella maturità apprezzo piaceri diversi da quelli della giovinezza e credo che con Franco sarò molto serena”.
Sandra Milo aveva iniziato la sua carriera di attrice, con parti secondarie, nel 1955 in un film con Alberto Sordi ( “Lo scapolo”) e in uno con Totò ( “Totò nella luna”, 1958). Il suo primo ruolo importante è ne “Il generale Della Rovere” (1959) di Roberto Rossellini. Bellissima, con un corpo esuberante ed una voce infantile e sbarazzina, affascina Federico Fellini che la vuole in “Otto e mezzo” (1963), e poi in “Giulietta degli spiriti” (1965), che le avevano entrambi fatto vincere il Nastro d’argento come migliore attrice (e pensare che poco tempo prima, nel 1961, aveva interpretato Vanina Vanina di Luchino Visconti, per il quale le avevano appioppato il nomignolo di “Canina Canina”). Ma il suo futuro nel cinema viene compromesso da una vita privata assai movimentata e da una fama che la fa diventare da subito un personaggio icona.
Grande successo ottiene in programmi tv dove debutta nel 1966 come animatrice di Studio Uno e che prosegue, dopo una pausa di dieci anni, con “Mixer'”di Minoli e il programma ‘Piccoli Fans’ (dove incappa nella falsa telefonata sull’incidente al figlio, diventando l’antesignana dei vari reality show).
La bella intervista che TV Sorrisi e Canzoni le dedica in occasione del Premio Queen of Comedy, chiarisce alcuni importanti eventi della sua vita, come la sua storia d’amore con Fellini e il bisticcio con la Masina, perchè sono falliti i suoi matrimoni e perchè oggi sia assente dalla tv («Perché questo non è più il tempo per persone fuori dalla norma»).
Potete leggere l’intervista integrale di TV Sorrisi e Canzoni nella nostra rassegna stampa