I PREMI DI CANNES 2007

Vincono la “Palma Gay” (purtroppo ancora non ufficiale) due film ex-aequo:” XXY” di Lucia Puenzo e “Avant que j’oublie” di Jacques Nolot

I premi assegnati dalla Giuria di Cannes 2007, hanno praticamente accontentato tutti, anche grazie all’inserimento di diversi premi speciali. Nelle conferenze stampa i giurati hanno comunque detto di avere trovato l’unanimità solo sul film di Gus Van Sant “Paranoid Park” al quale hanno assegnato il premio speciale per il 60° anniversario del Festival (strano che venga assegnato un premio così “anziano” ad un autore e ad un film etremamente “giovane”). Il premio appare comunque un po’ consolatorio, e così deve averlo inteso Gus Van Sant che è partito subito dopo da Cannes senza partecipare alla conferenza stampa dei premiati. L’unico film in testa ai pronostici ma rimasto senza premi è “No Country For Old Men” dei fratelli Cohen, che pure era piaciuto molto alla critica.

Nella “Settimana della Critica”, il premio che viene assegnato dalla critica cinematografica all’opera più innovativa e creativa, è andato a “XXY” di Lucia Puenzo, che racconta la storia dell’adolescente Alex, che deve fare fronte ai ripetuti oltraggi dei coetanei e alle indecisioni della sua famiglia, per arrivare a poter scegliere liberamente la propria identità sessuale. Il film, da non perdere, sarà nelle nostre sale dal 22 giugno, distribuito da Teodora Film.

L’altro film, che, purtroppo, vince solo nel nostro virtuale Palmares Gay, è il bellissimo “Avant que j’oublie” di Jacques Nolot presentato nella Quinzaine des réalisateurs, che, secondo il critico di Gay.it, Roberto Schinardi, è il film gay più bello fatto finora sulla terza età (superiore anche al raffinato “So lange du hier bist” di Stefan Westerwelle, vincitore del Togay 2007). Speriamo che qualche distribuzione amica ci permetta presto di vederlo nelle nostre sale.

Tra le ultime segnalazioni di film con qualche riferimento alle nostre tematiche ricordiamo il documentario “Never Apologize: A Personal Visit with Lindsay Anderson” di Mike Kaplan presentato nella sezione Cannes Classic, dove Malcolm McDowell racconta vari aneddoti sulla vita del regista che era gay, ma che non gli fece mai proposte in merito e nei loro discorsi non affrontarono mai questo problema. Alla proiezione sono intervenuti molti estimatori del grande regista tra i quali il presidente della giuria Frears e Tarantino.

Molto interessante anche il film “Pleasure Factory” (Kuaile gongchang) di Ekachai Uekrongtham presentato nella sezione “Un Certain Regard” che ci racconta tre storie ambientate nel quartiere a luci rosse di Singapore, Geylang. In una sola notte, un soldato perde la verginitià con l’aiuto di un amico, una teenager viene iniziata ai segreti del piacere, una prostituta paga un cantante di strada per una canzone che nessuno gli chiede mai di cantare.

L’elenco dei principali premi assegnati:

– Palma d oro: 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni di Cristian Mungiu

– Grand Prix: The Mourning Forest (Mogari no mori) di Naomi Kawase

– Premio speciale per 60/o anniversario: Gus Van Sant per Paranoid Park

– Sceneggiatura: Fatih Akin per Auf der anderei seite (The Edge of Heaven)

– Regia: Julian Schnabel per Le scaphandre et le papillon

– Attore: Konstantin Lavronenko per Izgnanie (The Banishment) di Andrei Zviaguintsev (Russia)

– Attrice: Do-Yeon Jeon per Secret Sunshine di Lee Chang Dong (Corea del sud)

– Giuria: ex aequo Persepolis di Marjane Satrapi e Stellet licht di Carlos Reygadas

– Camera d oro per la migliore opera prima : Meduzot (Les Meduses) di Etgar Keret e Shira Geffen (nella sezione Semaine de la critique)

– Menzione speciale per la Camera d oro: Control di Anton Corbijin (nella sezione Quinzaine des realisateurs)

– Palma d oro per il miglior cortometraggio: Ver Lover di E. Miller

– Menzione speciale per i cortometraggi: Run di Mark Albiston e AhMa di Anthony Chen

– Premio Settimana della Critica: XXY di Lucia Puenzo

– Premio della Giuria Ecumenica: The Edge of Heaven di Fatih Akin

Vedi tutti i premi sul sito del festival di Cannes

Qui sotto una immagine da “Avant que j’oublie” di Jacques Nolot


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