In attesa degli Oscar, anche per rallentare un po’ la tensione (pure quella … politica), vi presentiamo gli interessanti (per una larga fetta del nostro pubblico) premi assegnati ai video porno gay.
A questa pagina potete vedere le principali nominations dell’edizione 2007 dei GAYVN AWARDS (gli oscar del cinema porno gay) i cui vincitori saranno annunciati questa sera durante la cerimonia di premiazione al “The Castro Theater” di San Francisco.
Il genere porno nel mondo gay ha una rilevanza assai superiore a quella che gode nel mondo etero, dove è considerato un prodotto molto marginale e quasi indegno.
Il porno gay ha sempre fatto parte della cultura omosessuale, in quanto manifesto e testimonianza della realtà gay. E’ considerato da molti omosessuali parte integrante del loro stile di vita, una presenza utile in alcuni momenti difficili e spesso anche una fonte d’ispirazione, una specie di educazione alla sessualità.
Gli attori del cinema porno gay, sono sempre stati molto amati, quasi come delle rock star, circondate di attenzioni e superfotografati ai nostri gaypride, richiesti ad intervenire in vari dibattiti o conferenze, presenti con le loro immagini su molte delle nostre riviste culturali e non, e spesso appesi ai muri delle nostre camere per darci fiducia e speranza. Erano un invito alla visibilità. In fondo sono stati tra i primi a mettersi completamente in gioco con la loro (più spesso nostra) sessualità, sia sugli schermi dei cinema a luci rosse (oggi quasi un ricordo) che accompagnando con le loro immagini la pubblicità dei nostri prodotti preferiti.
Il genere porno è suddiviso, al pari di quello etero, in soft core e hard core. Nell’hard core vengono mostrate penetrazione ed eiaculazione mentre nel soft core si vedono i corpi nudi e sensuali degli attori che, di solito, simulano gli accoppiamenti. Alcuni ritengono che si debbano definire pornografia solo i primi e non i secondi, a noi, che non siamo spaventati dal termine, questa distinzione ci sembra un po’ astratta.
Mentre la pornografia gay nella letteratura e nelle immagini ha delle origini molto antiche, quella cinematografica è abbastanza recente. I primi film porno gay risalgono solo ai primi anni ’70 con titoli come “Song of the Loon” (1970) di Andrew Herbert, ricavato da un romazo pulp gay di Richard Amory che ricostruisce il genere western, e “The Boys in the Sand” (1971) del regista Wakefield Poole, che si presenta come la parodia di “The Boys in the Band” (Festa per il compleanno del caro amico Harold). Prima di queste opere c’erano stati solo brevi spezzoni (alcuni risalenti agli inizi del ventesimo secolo) con una circolazione clandestina, e qualche inserto in film underground come “Scorpio Rising” (1963) di Kenneth Anger (che questa primavera potremo vedere al festival gay di Torino).
“The Boys in the Sand” ha anche lanciato il primo pornodivo gay, Casey Donovan, al quale probabilmente si deve il grande successo del film (incassò 800.000 dollari solo negli USA) che indusse altri produttori a investire in questa nuova industria. Un po’ quello che accadde anche per l’industria del porno etero dopo il clamoroso successo di “Gola profonda”.
Donovan era un aspirante attore che riuscì ad ottenere il successo solo col genere porno, diventando subito un’icona gay, partecipando ai primi gay pride e diventando il simbolo del gay dichiarato, senza vergogna ed orgoglioso.
Nei tardi anni ’70 emerse anche Al Parker, dalle caratteristiche assai differenti, non biondo e gentile come si presentava Donovan, ma con una figura più dura e mascolina. Entrambi goderono di un notevole successo fino a metà degli anni ’80. Un’altra icona di quegli anni fu Jack Wrangler che però terminò la carriera con un matrimonio eterosessuale.
Negli anni ottanta ci sono diversi cambiamenti nel cinema porno. Anzitutto, con la nascita e lo sviluppo delle videocassette, inizia il tramonto del cinema a luci rosse. Il successo del video porno (più economico e facile da girare) moltiplica le produzioni e quindi anche gli attori che ora sono spesso eterosessuali che rispondono alla richiesta del mercato solo per guadagnare più soldi.
Il più famoso di questi fu senz’altro Jeff Stryker, dal fisico che richiama Elvis Presley, molto dotato (ormai è una caratteristica essenziale per questi ruoli) e specializzato solo in parti attive (solo penetratore), ruolo tipico degli attori etero che lasciavano la parte passiva a quelli gay. Un’altra star etero degli anni ’80 fu Ryan Idol, mentre emerse tra gli attori gay (ricevitori) Joey Stefano, che diventò il James Dean del mondo porno di quegli anni. Purtroppo morì di overdose nel 1994.
In questi anni ottengono molto successo anche i film del francese Jean-Daniel Cadinot che usa modelli giovanissimi ma accompagnati spesso da figure più adulte, maschie e di provenienza esotica, come il Nord Africa. In America si seguirà, verso la metà degli anno ’80, la moda Cadinot (ma con una minore varietà di personaggi), con opere come “Sailor in the Wild” (1983) di William Higgins, “The Bigger the Better” (1984) di Matt Sterling, e “Powertool” di John Travis.
Verso la fine degli anni ’80 emerge la figura di Kristen Bjorn, che da modello diventa fotografo e poi protagonista di video porno prima con lui solo in brevi sequenze e infine con “Carnaval in Rio” (1989) inizia la sua produzione di lungometraggi hard, con una struttura assai evoluta e articolata. I suoi film sono caratterizzati da ambientazioni esotiche, una bellissima fotografia e interpreti che provengono da differenti luoghi, come Sud America, Australia, Caraibi, Canada e anche Europa dell’Est.
Negli anni ’90 il mercato del porno gay, nato negli USA e nell’Europa occidentale, si espande anche nei paesi dell’America Latina e dell’Europa orientale (Budapest diventa la nuova capitale del porno, sia etero che gay), soprattutto come produzione e provenienza degli attori, giovani e atletici, tra i quali spicca Lukas Ridgston, dall’aspetto virile ed innocente.
Verso la fine degli anni ’90 scompare anche la rigida distinzione tra attori attivi e passivi e vengono sempre più accentuati momenti erotici diversi dalla penetrazione, come il bacio e il sesso orale. Grande successo ottiene in questo periodo Ken Ryker, uno dei primi a passare dal ruolo attivo a quello passivo, indifferentemente. In una intervista Ryker disse di non essere eterosessuale anche se non voleva essere identificato come gay. Le polemiche e la confusione sulla sua identità sessuale segnarono il tramonto degli attori etero, che dovettero lasciare sempre più spazio a quelli omosessuali, coi quali, un pubblico gay più maturo e sicuro di sè, poteva meglio identificarsi.
In questi anni la Falcon Studios diventa la produzione leader di questo settore, che negli anni precedenti era stato trainato da industrie come la Jaguar, la P.M. Productions, la Colt Studios, la Cadinot Production e la Mancha Productions.
Con l’inizio del terzo millennio, abbiamo ancora notevoli cambiamenti sia nella produzione che nel consumo del genere porno. Anzitutto il successo del DVD e di internet dove nascono nuove società di produzione e distribuzione che sfruttano l’interattività del mezzo e utilizzano anche performance live a pagamento (un esempio lo trovate nelle puntate in onda questa settimane su Canal Jimmy di Queer as Folk USA, dove un protagonista diventa ricco con questa industria on line).
Oggi tra le star più acclamate abbiamo Tom Chase e Steve Cassidy, maschi e muscolosi quanto basta, dai ruoli versatili e baldanzosamente gay. Ma anche Eric Evans, Jake Andrews e Chip Daniels hanno otteneuto un riguardevole successo. Un’altra affermazione di questi anni è la varietà e differenziazione delle specialità. Oggi possiamo trovare video porno per qualsiasi gusto e specialità sessuale, dai nascenti lesbo e transgender ai più confermati orsi, sadomaso, ecc.
Gli attori porno gay sono pagati relativamente poco, al massimo qualche migliaio di dollari per film. Spesso lavorano in questo settore solo per uno o due anni, giusto il tempo di farsi conoscere ed apprezzare, per poi andare a lavorare nella pubblicità o come stripper in locali gay o come accompagnatori.
Il mondo porno gay si è oggi costruito una sottocultura autonoma, con un’ampia organizzazione che gestisce un giro di autori ed attori, fiere, mostre, premi, ecc. sempre comunque strettamente collegato al mondo e all’attivismo gay, che resta naturalmente il suo primo mercato ma anche la sua principale fonte d’ispirazione.
Vedi il sito ufficiale dei GAYVN AWARDS
Qui sotto una immagine del primo porno divo gay Casey Donovan (da wikipedia)