PRESENTATO ALLA STAMPA "SATURNO CONTRO"

Un film che affronta il tema della coppia gay in un contesto di amicizie solidali e costruttive. Un film di cui avevamo veramente bisogno. Nelle sale da venerdì 23 febbraio.

Presentato alla stampa “Saturno contro”, il film di Ferzan Ozpetek che esce venerdì prossimo nelle sale italiane. Oggi quasi tutti i quotidiani dedicano al film una intera pagina, riportando le risposte del regista e degli attori alla conferenza stampa.

Appare chiaro che, contrariamente al penultimo film del regista, “Cuore sacro”, questo “Saturno contro” ritorna con forza ad affrontare i temi dell’amore gay e della socializzazione tra gay ed etero, aiutato da un cast purtroppo tutto etero (con le ridicole precisazioni «il peggio non è stato baciare sulla bocca Pierfrancesco Favino, ma guardarlo con l’aria innamorata. Ammetto di aver rimosso quell’esperienza: l’unica cosa che ricordo è che avevamo entrambi il terrore di quella scena») che però ha dato il meglio di se stesso, ricreando quell’atmosfera da “grande famiglia”, tanto cara al regista e che è forse il principale messaggio del film.

Naturalmente il tema della coppia gay, centrale nel film e catalizzatore dei vari sentimenti e paure con cui tutti i protagonisti devono confrontarsi, è stato collegato all’attuale dibattito politico sui pacs/dico invitando Ozpetek ad esprimenre la sua opinione in merito, molto chiara e assolutamente cobndivisibile: «Sui “Dico” posso solo dire che mi sembrano una cosa molto buona. È un grosso passo in avanti per il quale dobbiamo ringraziare la Pollastrini e la Bindi, due donne che con il loro disegno di legge hanno sicuramente fatto qualcosa di importante. Poi i miei pensieri possono essere differenti su altre cose, per esempio non credo si debba parlare della sessualità delle persone ma della persona in sé. Io non vedo “Pacs” fra uomini che si vogliono sposare, ma il singolo diritto delle persone di poterlo fare. È questa la cosa che conta, se poi arrivano delle leggi a tutelare questi diritti ancora meglio. È questione di accettare non di condividere. Io, ad esempio, sono contrario all’aborto, ma voglio che ci sia una legge sull’aborto perché una persona deve avere la libertà di poter scegliere e decidere per sé».

Sul suo film Ozpetek ha detto: «Ho voluto semplicemente raccontare la storia di un gruppo di persone che si sono scelte per condividere qualcosa, diventando così amici, un tutt’uno, una famiglia. Penso che per ognuno di noi sia un’esigenza quella di creare dei legami capaci di proteggerci da ciò che viene da “fuori”, dal mondo esterno che costantemente ci circonda… Il film rispecchia in modo limpido quello che accade intorno a me. C’è una grande bontà nel film, ma questa è la mia realtà. Parto dalla mia vita: sono circondato da un gruppo di amici che considero la mia famiglia e mi protegge. Cresciamo insieme, non potrei pensarmi senza di loro. Per me è inammissibile che quando finisce una relazione non ci si veda più. Non riesco a separarmi nemmeno dagli oggetti, figuriamoci dalle persone».

Riportiamo di seguito alcuni giudizi della stampa.

La Repubblica (Natalia Aspesi)
… il film più gay del nostro cinema prudente. Il suo film più gay, perché invaso non dal sesso ma dai sentimenti, non dalla passione bruciante e crudele ma dall´amore generoso e duraturo…

La Repubblica (Roberto Nepoti)
Ozpetek e Gianni Romoli scrivono dialoghi realistici e accurati; “tagliano” le situazioni al punto giusto; si permettono addirittura un momento di humour amaro (il personaggio della capo-infermiera Milena Vukotic). Tra gli altri meriti della sceneggiatura, forte e pudica, c´è senza dubbio quello di avere compattato in un lavoro corale un cast di formazione eterogenea…

Il Giornale (Pedro Armocida)
Ozpetek con il suo classico stile, levigato e ovattato, racconta una realtà, quella delle unioni di fatto tra persone dello stesso sesso, all’ordine del giorno della cronaca politica …Preparate i fazzoletti. Perché anche se non tutti, ovviamente, s’identificheranno nella storia d’amore omosessuale tra i due protagonisti di Saturno contro, quando il regista Ferzan Ozpetek risolverà il loro rapporto con l’arrivo d’una morte improvvisa, allora sì che gli occhi si gonfieranno…

Il Giornale (Maurizio Cabona)
Versione gaya del Grande freddo di Kasdan, adattata alla Roma borghese e intellettuale, Saturno contro – titolo che allude all’oroscopo – compendia i film precedenti di Ferzan Ozpetek. A bilanciare il déjà vu di queste comuni, o comunità, libertine, ci sono dialoghi finalmente secchi e pungenti.

L’Unità (Ga.G.)
Altro che famiglia allargata. Qui si tratta di un’intera comitiva di amici, dalla coppia etero di «separandi» a quella gay innamoratissima, fino al singolo bisex, quarantenni, benestanti e inseparabili.

L’Unità (Alberto Crespi)
Il film è quasi un remake delle Fate ignoranti, uscito nel 2001. Parla delle stesse cose, torna sulle stesse ossessioni: la famiglia «allargata», la possibile solidarietà fra gay ed etero, il valore dell’amicizia, la rielaborazione del lutto…

L’Unione Sarda (Marco Cocco)
Ferzan Ozpetek torna al cinema con un film intimo, commovente, ironico e sorprendentemente attuale: “Saturno Contro”. Proponendosi come “Il grande freddo” in salsa italiana, indaga nell’intricato profondo delle relazioni umane e riflette ancora una volta le innumerevoli “anime” tanto care al regista: omosessualità, amore, vita, morte, abbandono e amicizia.

Il Manifesto (Silvana Sivestri)
Le scene non arrivano a un vertice di melodramma, anzi toccano il culmine quando non accade nulla, l’attraversamento di una piazza, uno sguardo al di là di un muro, l’ingresso di tutti gli amici a dare un ultimo addio, il gesto di comprensione del padre.

La Stampa (Lietta Tornabuoni)
Il film imperfetto, trascinato, ha qualche buona battuta… Se c’è un merito, sta negli attori, quasi tutti bravi: Accorsi-Buy formano una coppia classica, Ambra Angiolini ha naturalezza e fascino, Isabella Ferrari si vorrebbe vederla più a lungo, Serra Yilmaz è come al solito una macchietta. E la nuca di Pierfrancesco Favino, su cui la macchina da presa indugia, è come il dipinto della malinconia.

La Stampa (Fulvia Caprara)
Saturno contro è un manifesto politico fatto di sentimenti, sostenuto da tutto il cast degli interpreti

Il Tempo (Dina D’Isa)
…commovente commedia dai toni malinconici e amari, sembra di respirare il clima delle “Fate ignoranti”, rivisitato da Ozpetek sette anni dopo. Ancora una volta, emerge un gruppo di persone che riflette la società di oggi, alla ricerca di nuove regole e diverse dinamiche relazionali…

TGCom (Andrea Conti)
Grazie a tutti questi elementi e all’immancabile ironia di Serra Yilmaz, Ozpetek ha fatto centro. Un film per “massaie” l’ha definito il regista e noi confermiamo, ma aggiungiamo anche intenso e da vedere

Qui sotto la home page del sito ufficiale del film

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