Questo film potrebbe essere inserito tra i cosiddetti film “ricostituenti”, cioè quelli che ti permettono di godere di una piccola rivincita sul mondo omofobo che spesso dobbiamo sopportare. Abbiamo un incallito giocatore e appassionato di calcio, Ecki, figlio di un fornaio in una piccola città di provincia, che viene prima criticato dai compagni di squadra perchè non è riuscito a parare un rigore, poi, scoperto a tentare di baciare un riluttante e carinissimo collega etero (chissà quanti sogni avava fatto su di lui!), viene deriso, offeso e cacciato dalla squadra in quanto gay, cioè femminuccia, cioè incompatibile col macho gioco del calcio.
A questo punto il nostro eroe si sente in obbligo di reagire e di dimostrare che anche i gay possono giocare al calcio e vincere. Sfida quindi gli ex compagni ad un incontro calcistico, da farsi dopo due mesi, con una squadra di calcio tutta di gay, che lui costituirà.
Qui viene il bello. Il messaggio del film è infatti notevolissimo. Il regista non fa costituire al nostro eroe una squadra di calcio composta da gay “normali”, come ne vediamo tanti anche sui nostri campi sportivi, ma una squadra che ci ricorda l’armata brancaleone: brutti, magri, grassi, effeminati, ecc. Come dire sì, siamo diversi, anche completamente diversi, ma non per questo meno capaci o meno ingamba o meno bravi di voi, anzi siamo magari meglio e più umani di voi!
E’ così che noi potremo gustarci, prima della memorabile partita finale (che non posso dirvi come sarà giocata e nemmeno come finirà – ma questo forse lo sapete già), una galleria di personaggi e situazioni divertenti, amabili e anche intriganti. Come il trio di orsi motociclisti che dormono in un letto a tre piazze che sembra il paradiso dell’amore coniugale, oppure il giovane ed effeminato turco che fa impazzire d’amore e d’orgoglio il padre, oppure il vecchio barzellettiere irrefrenabile, o ancora il piccolo figlio che dimostra di sapere assai bene come vive il padre gay, o il disoccupato velato che troverà la forza del coming out, ecc.
Certo molti potrebbero lamentarsi per i troppi stereotipi, e dire che il film sembra fatto per far ridere gli etero, mentre invece vuole, come dicevamo sopra, presentare senza paura e con grande serenità un’umanità varia e multicolore che nessuno può permettersi di sottovalutare o denigrare.
Anche il protagonista, il simpaticissimo Ecki, che invece è molto virile e insospettabile, davanti alla sua prima esperienza d’amore lo vedremo illanguidire come una mammola. Piacevolissimo pure il personaggio della sorella che riesce a guidare molto bene l’ingenuo fratello nell’oscuro mondo notturno gay e che per ricompensa si vedrà soffiare sotto il naso il ragazzo su cui aveva messo gli occhi.
Nell’insieme una piacevole e apprezzabile commedia come raramente capita di vedere in questo genere, con uno stile fresco, spontaneo e leggero, assolutamente credibile.
Qui sotto una scena del film