Un allucinante attacco a Lino Banfi, alla Rai e alle coppie omosessuali (anormali e deviate) da parte dell’Osservatore Romano, cioè della Santa Sede.
Non bastano le ingerenze quotidiane nell’attività politica del nostro Paese, ora si prendono di mira anche le singole persone e le libere istituzioni mediatiche.
In Italia abbiamo praticamente un “governo ombra” straniero che si sente in dovere di richiamare all’ordine chiunque e qualsiasi cosa che non sia in linea col suo indirizzo politico e morale.
Immaginiamo la sofferenza che questo attacco abbia procurato a Lino Banfi, uomo credente e onesto, nonostante le sue “spalle larghe”, e per questo ci sentiamo a lui vicinissimi e non finiremo mai di ringraziarlo. Ancora ieri, nelle interviste dei giornalisti, ha confermato le sua posizioni a favore degli omosessuali e delle coppie gay: «Ma che male fanno? Danno diritti a chi non ne ha senza toglierne alcuno agli altri. Qual è il problema?» e rivolto alla Chiesa ha detto: «Si tolgano la ruggine dalla saracinesca che hanno sugli occhi. Il mondo corre alla velocità del suono, si valutino non in modo dogmatico i pro e contro della legge».
Riferendosi ai suoi lavori televisivi e alle critiche mossegli dall’Osservatore, dice: «Me l´aspettavo per “Un posto tranquillo”, ero un prete che era stato missionario e aveva avuto un figlio. Non se ne sono accorti. E in “Difetto di famiglia” avevo un fratello gay. Invece succede adesso, sarà perché discutono il ddl sui Dico… Le ministre hanno fatto un ottimo lavoro: mi sono ricreduto sulla Bindi, ha spiegato con un linguaggio lontano dal politichese, che nessuno vuole toccare la sacralità della famiglia. Dobbiamo tutti aprire gli occhi: il mondo va velocissimo, anche la Chiesa dovrebbe fare uno sforzo». Grande Banfi, sei un vero eroe!
Incredibile poi che, sempre nell’articolo in questione, si immagini un piano diabolico e preordinato della Rai, per raggiungere l’obiettivo di promuovere le coppie omosessuali. Un piano organizzato sapientemente da mesi (da chi? ancora Banfi?): “Riciclare un comico nel ruolo di nonno saggio e bonario, adottarlo come protagonista di un’interminabile serial story d’impatto fortemente popolare, imporlo così all’immaginario collettivo come l’eroe di una perfetta ed esemplare famiglia italiana, affidargli infine, in un momento particolarmente favorevole, il compito di far passare un preciso messaggio.”
Sotto accusa viene anche messa una fiction, “Un medico in famiglia”, che andrà in onda a marzo e che quindi nessuno ha ancora visto, in cui Banfi «si appresta a proporre al pubblico, oltre che la necessità di unioni omosessuali tra uomini e donne, anche la possibilità di affidare a questi tipi di coppie l’educazione dei bambini per un’ambigua parodia della famiglia». Cose che non corrispondono nemmeno alla verità in quanto nella quinta serie ci sarà un personaggio omosessuale, Oscar, già presente da anni nella serie, che ora avrà una relazione con un altro uomo, di cui si innamora, ma i due non vivranno insieme e la bambina di Oscar, nata da un rapporto occasionale, vivrà con la madre, e non con il padre.
Ma le offese del Vaticano non sono solo per Banfi, sono anche per il pubblico televisivo, in quanlo la Rai “si è piegata alle tiranniche esigenze dell’audience che consiste nella passiva subordinazione agli umori, alle mode, ai gusti anche deteriori di momento in momento maggiormente diffusi nelle più larghe zone del pubblico”. Concetti che partono dalla visione di una umanità che sarebbe incapace di ragionare in proprio e che quindi deve sempre essere “guidata”, naturalmente da loro, l’unica realtà “naturale” esistente!
L’articolo dell’Osservatore Romano