CL
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TITOLO
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DATA USCITA
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NUMERO SALE
(tra parentesi il numero max di sale raggiunto nelle settimane successive) |
INCASSO TOTALE
NAZIONALE (non definitivo) |
1 | Brokeback Mountain |
20/1/2006
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202(245)
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4.427.768
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2 | Transamerica |
10/2/2006
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20(52)
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1.174.001
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3 | Shortbus |
24/11/2006
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90
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535.138
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4 | Reinas |
23/12/2005
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35(38)
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529.086
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5 | Non è peccato – La Quinceanera |
1/9/2006
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20(28)
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198.601
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6 | C.R.A.Z.Y. |
25/8/2006
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80
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183.346
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7 | Mater Natura |
21/4/2006
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20
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110.045
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8 | Le temps qui rest |
23/6/2006
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4(6)
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20.219
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9 | Imagine Me & You |
30/6/2006
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20
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16.610
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10 | Kinky Boots |
23/6/2006
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14
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9.863
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11 | En Soap |
7/7/2006
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5
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1.875
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12 | Le anime veloci |
14/7/2006
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3
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?
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Diciamo subito che il 2006 ha iniziato una nuova era per il cinema LGBT, sia in Italia che soprattutto negli USA e in diversi altri paesi occidentali. Fondamentalmente è iniziato il suo sdoganamento. In pratica non viene più considerato solo un sottogenere da relegare nei festival del circuito gay, ma viene accolto anche nel mainstream, cioè nel circuito della grande distribuzione. Questo negli USA sta succedendo per quasi tutti i nuovi film gay, anche se limitato ad alcune grandi città. In più, molte nuove produzioni hanno inserito personaggi omosessuali, più o meno secondari, nella trama di film spettacolari e di cassetta (V per Vendetta, Poseidon, ecc.).
La molla di questo cambiamento è stato senz’altro il successo ottenuto da Brokeback Mountain, un film nato come un’opera minore che è invece diventato un blockbuster. Ora sarà difficile che nel breve periodo possa ripetersi un’altro exploit come quello del film di Ang Lee, dove hanno valso un insieme di concomitanze eccezionali, e cioè una regia di altissima qualità, una storia originale e innovativa, un cast giovane ma sulla cresta dell’onda, ecc. Anche se non lo escludiamo a priori.
Quello però che sembra iniziato, a differenza di quanto accadde nei primi anni ’90 dopo il successo di Philadelphia, è la caduta (o almeno diminuzione) delle preclusioni o paure (sia commerciali che morali) verso le tematiche gay o trans.
Oggi si tende anche ad abbandonare la classificazione dei film gay come un genere o sottogenere a parte, come succede ad esempio per il western o il poliziesco, ma si inizia a considerare le problematiche omosessuali o i personaggi gay come appartenenti alle normali vicende umane, come espressioni articolate dei valori dell’uomo in quanto tale, sia sentimentali (leggi amore, passione, odio, ecc) che comportamentali (il gay non è più il “mostro”, il “diverso” o il simbolo del vizio e della perversione).
Il gay è finalmente diventato un personaggio “alla pari”, non è più visto come un soggetto “limitato” o circoscritto alla sfera delle “deviazioni” erotico-sessuali (come succedeva in tanti film del passato). Il gay è un personaggio che, come qualsiasi altro, ha le sue peculiarità che possono cambiare da individuo a individuo ed essere naturalmente anch’esse più o meno positive.
Così come non esiste, al cinema, il genere “donna” o il genere “uomo” è chiaro ormai che non può esistere nemmeno il genere “gay”. Donne, uomini, gay e trans sono semplicemente persone, ognuna delle quali può avere mille sfacettature differenti, che sarà compito del cinema e dell’arte indagare (senza pregiudiziali, discriminazioni o settorialismi).
Una bella dimostrazione di questa conquista ci viene, ad esempio, dal prossimo film di Giovanni Veronesi “Manuale d’amore, capitoli successivi” dove, insieme ad altre storie d’amore, c’è anche quella, anch’essa normalissima, di due gay che vogliono sposarsi.
Ma vediamo in concreto, con un breve riassunto/bilancio, com’è stato il 2006 per il cinema gay (notate che non ci stiamo contraddicendo, perchè non stiamo parlando di un “genere” ma di film che hanno affrontato particolari problematiche, come potrebbero essere quelle del femminismo o dell’immigrazione o dell’infanzia ecc.).
FILM A PREVALENTE TEMATICA LGBT
Anche se uscito alla vigilia del Natale 2005, Reinas possiamo considerarlo come il primo successo commerciale del 2006, riuscendo ad incassare quasi 530.000 € e arrivando, nonostante la concorrenza del blockbuster natalizi, fino al 12 posto del boxoffice italiano del periodo.
Il 20 gennaio esce Brokeback Mountain che sull’onda dei numerosi premi ricevuti, a partire dal leone veneziano, arriva subito al 4° posto del boxoffice e incasserà complessivamente quasi 4,5 milioni di euro (preceduto nella classifica generale degli incassi dei film a tematica gay, solo da In & Out che arrivò, nel 1998, a più di 5,8 milioni di euro)
Il 10 febbraio esce Transamerica, primo film a completa tematica trans che ottiene in tutto il mondo un grande successo, trainato soprattutto dalla formidabile interpretazione di Felicity Hoffman fino ad allora conosciuta solo per la serie delle Casalinghe Disperate. Il film incasserà più di 1,1 milioni di euro. Significativo il suo percorso al botteghino, dove più della pubblicità ha contato il passaparola, in quanto, contrariamente alla norma italiana che vede un film incassare il massimo alla sua uscita poi, più o meno lentamente scendere, Transamerica debutta al 16° posto per poi salire nella settimana successiva al 14° (nonostante vengano inspiegabilmente dimezzate le sale) e quella dopo al 12° posto.
Il 21 aprile esce Mater Natura in sole 20 sale (arriva al 21° posto degli incassi) e praticamente sparisce la settimana successiva dove lo troviamo solo in 4 sale con un incasso complessivo di 108.000 euro. Il film è stato penalizzato (ma avrebbe anche potuto essere agevolato) dal ritardo di un mese nella distribuzione causato dalla campagna elettorale dove una delle protagonista, Vladimir Luxuria, era impegnata.
Il 23 giugno escono contemporaneamente Le temps qui rest e Kinky Boots. Il primo, uno dei più bei film di Francois Ozon, viene distribuito sottotitolato e arriva al 28 posto nonostante venga scandalosamente distribuito solo in 4 sale (nelle settimane successive raggiungerà al massimo le 6 sale) e incasserà globalmente poco più di 20.000 euro (comunque un successo, considerate le spese di distribuzione ridotte al minimo).
Kinky Boots, distribuito in 16 sale arriva al 30 ° posto e sparisce (inspiegabilmente) la settimana successiva incassando globalmente meno di 4.000 euro. Praticamente sono film bruciati dalla distribuzione, senza o con pochissima promozione. Un vero peccato perchè entrambi di notevole interesse. Oggi purtroppo, nell’era del DVD, questo accade assai spesso, perchè si preferisce sfruttare l’uscita sul dischetto, assai più economica, anzichè investire per una complessa e costosa distribuzione nelle sale, ormai riservata ai blockbuster di sicuro successo commerciale. In futuro il cinema d’essai o di qualità dovremo accontentarci di vederlo in DVD o nei festival.
Il 30 giugno, quindi in piena estate, esceImagine Me & You un piacevole e curioso film lesbico che aveva tutti i numeri per un buon successo di sala, ma deve anch’esso accontentarsi delle 20 sale iniziali e sparire dopo due settimane con circa 17.000 euro di incasso. Su questa distribuzione, estiva e povera, che non ha nemmeno la scusa del film d’essai, pesa probabilmente ancora la tradizionale sfiducia tematica.
Il 7 luglio esce En Soap, sottotitolato, prodotto senz’altro d’essai, che ottiene infatti solo 5 sale e incassa meno di 2.000 euro. Un film fatto uscire quasi come fiore all’occhiello della distribuzione Teodora Film (inserito nel pacchetto pubblicitario di cinque film che comprendeva anche quello di Ozon) che probailmente non poteva o voleva spendere maggiormente per questo tipo di film giudicato probabilmente un prodotto di nicchia.
Il 14 luglio esce solo a Roma, Napoli e Milano, dopo tre anni di attesa, “Le anime veloci” di Pasquale Marrazzo, dove purtroppo ha un incasso insignificante. La colpa non è del film, che nonostante alcuni limiti (tra i quali un montaggio inutilmente complicato) è un opera originale e di notevole interesse (è una moderna spy-story girata tra Berlino e l’Italia che vede protagonisti due giovani ventenni, Giada e il transgender Francesca, i quali adescano i propri clienti in luoghi non comuni alla prostituzione, come i supermercati. Francesca è un transessuale che cerca di essere accettato, ma si sente respinto e tradito…). Purtroppo il film, che era stato proiettato con successo al festival gay di Torino (dopo 19 anni che non veniva presentata un’opera a tematica di produzione italiana), esce in piena estate, in sale di periferia e senza un briciolo di pubblicità. Condannato prima ancora di nascere.
Il 25 agosto esce C.R.A.Z.Y., un film che vanta 10 oscar canadesi, premiato in diversi festival internazionali, che ha tutte le carte in regola per un buon successo. La tematica gay è quella principale (ma abbiamo incontrato persone che non l’avevano percepita) e poteva essere un piccolo Brokeback. Ottiene infatti abbastanza fiducia dalla distribuzione che gli assegna subito 80 sale e parte col 7° posto del boxoffice. Resterà in classifica fino alla fine di settembre (con un ottimo 29 posto) nonostante l’assalto dei film lanciati dalla mostra veneziana, con un incasso globale di circa 180.000 euro.
Lo stesso successo ottiene Non è peccato – La Quinceanera, distribuito l’1 settembre, ma solo in 23 sale, dove guadagna un ottimo 10° posto al botteghino. Resterà in classifica un mese e mezzo incassando globalmente quasi 200.000 euro. Anche per questo film ha contato più il passaparola che l’impegno distributivo.
L’ultima grossa uscita del 2006 è stata Shortbus, lanciato il 24 novembre con 90 copie (originariamente dovevano essere 120 ma sembra che molte sale lo abbiano rifiutato) che arriva subito al 12 posto del boxoffice ed è ancora oggi in gara con un buon 21 posto e 535.000 euro incassati. Questo film aggiunge qualcosa allo sdoganamento promosso da Brokeback Mountain in quanto oltre alla tematica gay sdogana anche la sessualità gay (a quella etero ci aveva già pensato da parecchi anni Tinto Brass). Shortbus ha definitivamente seppellito il “genere” gay, dando completa cittadinanza anche alla sessualità gay, assolutamente identica (nei diritti) a quella etero.
Complessivamente possiamo dire che in Italia non avevamo mai avuto una annata, di film a prevalente tematica gay, distribuiti nelle sale, ricca come questa, sia in qualità che quantità.
Nel seguito di questo bilancio annuale analizzeremo i film con tematica gay parziale distribuiti nelle sale e scopriremo che sono stati ancora di più e con incassi notevolissimi.