Questo reality è stato trasmesso originariamente dalla tv via cavo Bravo (appartenente al gruppo NBC) quasi contemporanemente a “Queer Eye for the Straight Guy” nell’estate 2003, portando il canale ai massimi risultati di audience (Boy Meets Boy raccolse da solo 1,62 milioni di spettatori). Boy Meets Boy è stato il primo show televisivo interamente gay trasmesso nella fascia di massimo ascolto.
L’accoglienza del pubblico gay fu però assai controversa, cosa che indusse la rete a non proseguire la serie. Il reality, in sei puntate di un’ora ciascuna, riproponeva in chiave gay un programma etero di grande successo “The Bachelor” (Lo Scapolo) dove, in questo caso, un giovane e avvenente gay deve selezionare, tra quindici concorrenti, il suo uomo ideale, quello di cui potrebbe innamorarsi e quindi sposare. Il problema è che tra i concorrenti ci sono anche uomini etero. Se per combinazione alla fine scegliesse proprio un etero, perderebbe il premio in denaro che andrebbe a quest’ultimo. Su questa falsariga abbiamo visto recentemente, sempre su Sky Vivo, il reality “L’uomo per me”, girato però successivamente, dove una ragazza doveva selezionare il suo probabile compagno tra un gruppo di uomini tra i quali insidiosamente si celavano anche dei gay.
Le maggiori critiche mosse dal pubblico gay allo spettacolo riguardavano il fatto che si continuano a presentare gli omosessuali secondo vecchi stereotipi, come se tutti i gay fossero uguali e non possedessero anch’essi differenti personalità e comportamenti. In sostanza si accusava la rete di avere fatto un programma “softcore” (?), con ragazzi dai corpi bellissimi come tanti Big Jim, ma che non c’entravano nulla con la realtà del mondo omosessuale.
Quelli che invece difendevano il programma dicevano che poteva essere utile perchè mostrava al grande pubblico che anche i gay possiedono dei sentimenti e che possono innamorarsi, cioè che anche i gay hanno diritto all’amore come chiunque altro. Un’altro aspetto positivo poteva essere quello di far vedere dei rapporti di amicizia tra etero e gay. Ma anche qui molte critiche si levarono sul fatto che il programma fosse realmente “autentico” e non pilotato o con protagonisti condiscendenti.
Nel reality, girato in due residenze di Palm Spring in California, sono assolutamente vietati i rapporti intimi che vadano oltre il bacio. Il protagonista è un bel giovane di 32 anni che nella vita lavora nel reparto Risorse Umane di una grossa società legale.
Il produttore e co-creatore Douglas Ross ha detto che il programma è una divertente ma seria indagine sociologica sugli stereotipi maschili, “abbiamo messo a confronto i diversi punti di vista dei partecipanti su cosa significhi essere gay o etero”.
Nella prima puntata seguiamo James, il protagonista, accompagnato dall’amica Andra, che studiano le fotografie dei quindici concorrenti (anche se non si può giudicare un libro dalla copertina, è sempre comunque utile per una prima impressione) e selezionano i primi cinque candidati preferiti: Chris, Dan, Matt, Rob e Franklin. Di seguito ognuno verrà incontrato singolarmente da James, cominciando con Michael che si presenta con la camicia completamente sbottonata per mostrare gli splendidi pettorali, poi abbiamo Sean che si inginocchia per baciargli la mano prima di porgli in regalo un CD con le sue canzoni preferite, poi c’è Brian che invece lo abbraccia affettuosamente, ecc. ecc.
Qui sotto una immagine dal sito del reality