Questa classifica ha lo scopo di “premiare” coloro che hanno maggiormente promosso la visibilità LGBT nel mondo del cinema (e della tv) durante il 2006.
Non è stato difficile individuare chi doveva stare al primo posto di questa classifica: Lino Banfi, un artista che si è sempre dimostrato sensibile verso le nostre problematiche e che quest’anno è riuscito a portare, col film “Il padre delle spose”, oltre 7 milioni di spettatori a confrontarsi col problema dei matrimoni omosessuali.
Subito dopo abbiamo la rivelazione “militante” dell’anno, Alessandro Cecchi Paone, che ha messo in campo tutte le sue forze e il suo prestigio mediatico per risollevare (con Open Space) la prima televisione gay d’Europa, la nostra mitica Gay.tv, che oggi il suo coraggioso produttore Massimo Scolari è forse (ma speriamo di no) costretto a chiudere per mancanza di fondi.
Da notare come i primi due posti della classifica siano coperti da personaggi che si dichiarano politicamente di centrodestra, cosa che dovrebbe fare riflettere i responsabili politici di quell’area che ancora pensano di potere cavalcare con profitto sentimenti omofobi e discriminatori, senza accorgersi che invece rischiano di allontanarsi sempre più da una società ormai in gran parte civile e convinta dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
Un’altra bella novità di questa classifica è rappresentata dai nomi di registi e produttori dell’industria cinematografica che si stanno impegnando per la prima volta con le nostre tematiche, significa che finalmente qualcosa si muove anche in Italia.
D’obbligo inserire poi nei primi posti i direttori dei principali festival gay italiani che da anni dedicano quasi tutto il loro tempo a questa attività, permettendoci di vedere opere del cinema indipendente internazionale LGBT altrimenti impossibile da fruire, e spesso dando visibilità e possibilità di crescita ad autori di grande valore.
Molti altri nomi potrebbero essere inseriti, e ci scusiamo con loro, ma per iniziare abbiamo voluto fermarci a quota 20, con la promessa (e l’augurio) di aumentarla senz’altro il prossimo anno.
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