NON POSSIAMO PERDERE L'ESPERIENZA DI CINQUE ANNI DI GAY.TV

Gay.tv ha messo l’Italia all’avanguardia nel mondo dei media, ora che altri paesi europei iniziano ad imitarci sarebbe assurdo che noi tornassimo indietro

Con grande tristezza sfogliando i quotidiani di oggi non abbiamo trovato nemmeno un piccolo trafiletto sull’annuncio della chiusura di Gay.tv. Ma probabilmente , speriamo, ne parleranno domani. Oggi sono molto presi dal dissidio Arcigay-DS e dalle coppie di fatto che dividono sia la destra che la sinistra. Eppure noi siamo convinti che senza Gay.tv forse oggi non si parlerebbe così tanto delle nostre problematiche, che bene o male sono ormai all’ordine del giorno e nell’agenda dei prossimi lavori parlamentari.

Gay.tv è stata un “miracolo” nel panorama dei media italiani ed europei, certo non piovuto dal cielo, ma dalla generosità di un imprenditore illuminato, perdipiù straniero (svizzero), Massimo Scolari. Cinque anni fa la nascita di Gay.tv ha fatto fare all’Italia un balzo in avanti sulla strada della democrazia e del pluralismo culturale che tanti altri paesi europei (e non solo) ci hanno invidiato. Ha dato una casa televisiva a milioni di omosessuali fino ad allora orfani, dimenticati oppure, ancora peggio, spesso derisi sulle altre tv. Ci ha fatto vedere una lunga serie di film a tematica tra i più belli delle ultime produzioni mondiali. Ha fatto intervenire nelle sue trasmissioni tutto il movimento lgbt italiano, dandogli una vetrina più grande di quella di un gay pride. Ha fatto spettacoli e talk show che affrontavano tutte le nostre tematiche, che sono così entrate nel dibattito quotidiano di tutto il popolo omosessuale e di tutta la società più attenta e avanzata.

Tutto questo lavoro è stato così riassunto dall’editore di Gay.tv Massimo Scolari durante la trasmissione di ieri di Open Space:

“Per 5 anni abbiamo creato più di 60 programmi, affrontato argomenti spinosi, lavorato insieme per far conoscere al mondo cosa volesse dire la parola omosessualità. Per 5 anni abbiamo creduto nelle nostre capacità, nella forza di un valore, nella volontà di spiegare a più persone possibile cosa significasse la parola libertà. Per 5 anni ci siamo documentati, abbiamo imparato per primi, abbiamo dato spazio a chi la parola non l’aveva. Abbiamo aperto una finestra sul mondo: lo abbiamo fatto con il nostro linguaggio, nella speranza che le parole usate fossero comprensibili a tutti. Abbiamo parlato al mondo gay e a quello etero indistintamente, convinti del valore che ha la parola uguaglianza. Abbiamo creduto nell’amore, nell’affetto e nell’amicizia. Abbiamo cercato di emozionarvi e ci siamo emozionati. Abbiamo lottato per voi e insieme a voi. Tutto questo è costato fatica e non solo. Noi abbiamo investito, altri no”.

Oggi l’editore è costretto a chiudere per non andare in bancarotta, perchè nessuno ha voluto allungargli una mano, nemmeno quegli imprenditori gay che sono stati i primi beneficiari dei cambiamenti sociali e di costume ottenuti anche con l’aiuto di Gay.tv. Oggi anche le altre televisioni iniziano a trasmettere film e spettacoli dedicati al mondo gay, ma questo accade solo dopo che per anni Gay.tv ha fatto da apripista e da esempio.

Noi, popolo gay, beneficiari assoluti di cinque anni di fatiche, di rischio economico, di coraggio e speranza, non possiamo permettere che vadano perduti. La chiusura di Gay.tv non è la sconfitta di un imprenditore all’avanguardia, ma è la nostra sconfitta, la dimostrazione della nostra impotenza, la dimostrazione, cosa gravissima, della nostra inesistenza!
Per questo non possiamo ora tirarci indietro, sia a livello individuale, che associativo, che imprenditoriale. Gay.tv è nata per noi, è nata cinque anni fa, ha fatto molte cose. Le cose cambiano, siamo noi stessi i primi a dirlo, forse è venuto il momento di fare degli aggiornamenti, delle modifiche più o meno strutturali. Forse è il mercato stesso a richiederlo, con le sue ferree leggi utilitaristiche. L’importante è che non restiamo alla finestra, perchè, lo sappiamo bene, solo noi possiamo e dobbiamo difendere i nostri interessi e valori. L’importante è che l’esperienza di Gay.tv, che è stata anche l’esperienza di moltissimi di noi, non vada perduta in attesa di qualche altro generoso messia.

Gay.tv, in un modo o nell’altro, deve continuare per dimostrare al mondo che noi esistiamo!

Il sito di Gay.tv dove è possibile intervenire nel forum

Qui sotto una immagine di Open Space, la bellissima trasmissione di Alessandro Cecchi Paone, che ha cercato in tutti i modi di risollevare le sorti di Gay.tv


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