Il film “Correndo con le forbici in mano”, diretto dal regista gay Ryan Murphy (autore anche della serie Nip/Tuck), uscito negli USA a ottobre, dovrebbe arrivare nelle nostre sale, distribuito dalla Sony, il prossimo 16 febbraio. Il film è già diventato un caso, e aspira adiventare un cult, sia per il cast stellare (Gwyneth Paltrow, Joseph Fiennes, Alec Baldwin, Annette Bening, Brian Cox, Evan Rachel Wood e Joseph Cross), che per la storia in se, alquanto originale e disturbante.
Ad aggiungere un po’ di suspence (e di pubblicità indiretta) ci si è messa anche la famiglia adottiva dello scrittore gay Augusten Burroughs, dal cui omonimo romanzo autobiografico il film è tratto, che ha sporto denuncia contro lo scrittore. La denuncia sarebbe per diffamazione, generata dal fatto che lo scrittore avrebbe descritto la propria famiglia in modo esageratamente eccentrico, esagerato e con fatti non corrispondenti alla verità. Burroughs ha detto di non essersi inventato nulla e di non avere nemmeno esagerato le cose. Alla stampa che lo ha intervistato ha detto che comunque preferisce non parlare di questa denuncia, ormai nelle mani dei suoi avvocati.
Il romanzo di Burroughs, pubblicato nel 2002, racconta la traumatica infanzia dello scrittore, abbandonato dai genitori, adottato in una famiglia dove troviamo malati di mente, pedofili, ecc. il tutto raccontato con una vena quasi comica e accattivante che riesce ad evitare i toni dell’autocommiserazione. Difficile trovare un lettore del libro che non ne sia rimasto affascinato.
Il film inizia con Burroughs all’età di 7 anni che ascolta la madre Deirdre (Annette Bening) che legge delle sue poesie che spera di pubblicare sul New Yorker. E’ una donna che sogna di diventare una scrittrice di successo , narcisista, che cerca l’approvazione delle sue ambizioni nel giovane figlio, considerato quasi come un suo fan.
Sei anni dopo vediamo il naufragare del matrimonio dei genitori, causato anche da un padre alcoolista (Alec Baldwin), e Deidre che inizia a vedere un terapista, il dr Finch (Brian Cox), conosciuto per i suoi metodi inusuali e progressisti. Il figlio Augusten (ora interpretato da Joseph Cross) accompagna la madre in queste visite e rimane affascinato dalla figura del terapista. La casa del dr Finch, una decadente dimora in stile vittoriano con l’esterno rosa shocking e le stanze piene di rifiuti, arcani soprammobili e altre cianfrusaglie, è abitata da eccentrici personaggi: la moglie Agnes (Jill Clayburgh), che mentre guarda la tv mangia cibo per animali; la figlia maggiore Hope (Gwyneth Paltrow) che prende ogni decisione dopo avere consultato la Bibbia, e l’irascibile figlia minore Natalie (Evan Rachel Wood) con un esagerato ombretto agli occhi, segnale della sua natura ribelle.
Improvvisamente Deirdre e il dr Finch informano Augusten che questa diventerà la sua casa, per il fatto che Deirdre deve essere ricoverata per la sua nevrosi. Nella sua nuova famiglia Augusten fa amicizia anche con un altro loro figlio adottivo, Neil (Joseph Fiennes), una specie di elfo baffuto, amicizia che si trasforma presto in un rapporto sessuale…
Leggi l’inizio del romanzo di Augusten Burroughs (in pdf)
Qui sotto una immagine del regista gay Ryan Murphy