UNA STORIA AGGHIACCIANTE

Quella dell’attore Elio Marcuzzo, omosessuale nella vita e nel film Ossessione di Visconti, barbaramente e ingiustamente ucciso nel 1945

Nella trasmissione di Hollywood Party di lunedì 23 ottobre ’06 (il programma va in onda ogni sera alle 19:00 su Rai 3 ed è scaricabile dal sito della Rai nella sezione podcast,) è stata raccontata la terribile storia di Elio Marcuzzo, l’interprete dello “Spagnolo” nel film Ossessione di Luchino Visconti. Lo spunto per questo intervento è partito dall’ottimo libro “Il quizario del cinema italiano” edito da Dino Audino e scritto dal giornalista Sergio Sciarra che ha riportato alla luce questa vicenda.
Sia il personaggio del film che l’attore che lo interpretava erano omosessuali, anche se, per quanto riguarda il film, quando uscì nel 1943 nessuno parve accorgersene e “bisognerà aspettare 18 anni perché Guido Aristarco, nel 1960, accenni al fatto che “certe tendenze dello spagnolo restano ambigue, soprattutto per ciò che riguarda i sentimenti che lo legano a Gino”, mentre solo nel 1966, il francese Yves Guillome parlerà in modo esplicito di rapporto omosessuale” (Sergio Toffetti).
L’attore che lo interpreta, Elio Marcuzzo, era invece riconosciuto come omosessuale già al tempo in cui girò il film di Visconti.
Nella trasmissione di Rai 3 è intervenuto Pietro Ingrao, che in quegli anni frequentava il Centro Sperimentale e il gruppo che stava progettando il film Ossessione, in particolare, oltre Visconti, che ai suoi occhi di allora, ha detto, sembrava interessato al cinema più per capriccio che per passione, anche Alicata, De Santis e altri.
Ingrao ha parlato con affetto di Elio Marcuzzo, dicendo che tutti sapevano che era omosessuale e antifascista convinto (probabilmente furono proprio queste sue caratteristiche che lo avevano fatto scegliere per il personaggio dello Spagnolo, che doveva figurare come una specie di rivoluzionario in tutti i sensi).
Dopo soli tre anni, il 28 luglio 1945, Elio Marcuzzo veniva impiccato ventottenne a Breda di Piave insieme al fratello Armando con l’accusa di collaborazionismo coi nazi-fascisti. Una accusa assolutamente ingiustificata, basata solo sul fatto di avere tradotto un documento dall’inglese per un gerarca, mentre tutti sapevano della sua militanza antifascista e di come si fosse opposto con tenacia al matrimonio della sorella con un repubblichino.
A quei tempi probabilmente era più grave essere considerato omosessuale che fascista.
Nella trasmissione radiofonica è intervenuta anche la sorella Rina, che attualmente abita a Treviso, raccontando l’angosciante morte dei fratelli. Una mattina Elio e Armando vennero prelevati da casa da un gruppo di uomini vestiti da fascisti e portati a Breda. Durante questo tragitto riuscirono a gettare via i documenti che potevano comprometterli come antifascisti, ma quando arrivarono i loro sequestratori si rivelarono come partigiani che li accusavano di essere delle spie fasciste. Nonostante si dichiarassero innocenti vennero entrambi impiccati.
La sorella racconta, riportando testimonianze dirette, che quando li tirarono giù dalle corde erano ancora vivi ma che vennero ugualmente seppelliti, abbracciati insieme.
Finita la guerra le autorità locali riconobbero alla sorella Rina il grave errore che era stato commesso ed essa non potè fare a meno di rispondere che non si era trattato di errore ma di orrore.
Cosa aveva spinto a tanta veloce e orribile giustizia sommaria?
Ci piacerebbe che qualcuno oggi approfondisse questa agghiacciante storia!

Il sito di Rai 3 dove è possibile riascoltare la trasmissione Hollywood Party del 23 ottobre 06 scricando il podcast:
http://www.radio.rai.it/radio3/podcast/lista.cfm?id=450

La vicenda è raccontata nel libro “Il quizario del cinema italiano” edito da Dino Audino e scritto dal giornalista Sergio Sciarra che sta attualmente preparando un incontro a Roma per rendere un doveroso tributo ad Elio con la presenza della sorella e di Pietro Ingrao.

Qui sotto una immagine di Ossessione con lo Spagnolo (Elio Marcuzzo) e Gino (Massimo Girotti)

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