INAUGURATO IL 1° ROME FILM FEST

Sulle nostre tematiche assai più coraggioso il contemporaneo festival di Pusan in Sudcorea

Parte oggi, anche se l’inaugurazione è stata ieri sera con il concerto di Muti, il Rome Film Fest, l’evento cinematografico destinato a diventare uno dei più importanti del nostro Paese, anche se la vicinanza temporale con la Mostra di Venezia rischia di indebolire entrambe le manifestazioni. Purtroppo, almeno in questa edizione, non abbiamo trovato nel programma opere a prevalente tematica gay, se escludiamo “Palazzo Yacoubian”, il film egiziano che contiene anche una breve storia di omosessualità per la quale è stato duramente attaccato dai governanti di quel Paese. Alcuni film, che trovate segnalati in home page, possono avere qualche ambiguità come “Mon Colonel” di Laurent Herbiet che racconta la tragica vicenda di un giovane tenente francese appena arruolato e spedito in Algeria, durante la guerra di liberazione, che subisce il fascino e il plagio del suo ufficiale comandante, il colonnello Duplan. Un’altro titolo che potrebbe stuzzicarci è “Offset” di Didi Danquart che racconta la storia di Felix, Brindusa e Nicu in un triangolo amoroso sullo sfondo di una Bucarest provata da anni di repressione. Interessanti saranno anche “The Prestige” di Christopher Nolan e “Fur” storia di Diane Arbus con Nicole Kidman (foto sopra) che ci racconta la vita di una grande fotografa anticonvenzionale che ha scandalizzato con le sue foto di nani, gemelli siamesi, travestiti, senza tetto, malati mentali, ecc. Curioso sarà anche vedere Michel Piccoli nel ruolo dell’anziana madre del protagonista di “Jardin en automne” di Otar Iosseliani, un film che però non ha nulla di gay.
Al confronto ci appare assai più coraggioso il Pusan international film festival (Piff ; 12-20 ottobre), inaugurato anch’esso ieri, un festival sudcoreano che viene definito come la più importante manifestazione cinematografica dell’Asia (l’Italia è presente con Il Caimano e Nuovomondo), che presenta oltre a Shortbus anche gli ultimi film di Cui Zi’en, lo scrittore regista cinese gay dichiarato, professore alla Pechino Film Academy (ma attualmente sospeso perchè ha rifiutato di togliere dal suo programma le tematiche omosessuali). A questo regista cinese, il London film Festival, dedica un seminario il prossimo 30 ottobre con la presentazione dei suoi ultimi film (Star Appeal, Withered in a Blooming Season) tutti girati in supereconomia con una videocamera digitale portata a mano.

Vedi i titoli delle principali sezioni
Il sito della Festa Internazionale di Roma


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