Ottimo esordio, ieri sera, dell’iper-reality “Open Space” di Cecchi Paone su Gay.tv. La prova di questo successo è che noi, ma pensiamo anche molti altri spettatori, non vediamo l’ora di rimetterci in compagnia questa sera di questa vivace brigata di varia umanità (si parlerà delle cattiverie del mondo della moda, con un giornalista di Vogue Italia ed uno di Visto. Anteprima anche dell’atteso film con Meryl Streep: “Il diavolo veste Prada”).
Ma qui non vogliamo prolungarci con le lodi (ieri sera ne sono arrivate centinaia in diretta sugli sms) pensando che qualche appunto critico possa essere più utile all’evolversi della trasmissione. Anzitutto il cast, ottimo ma sbilanciato. Una sola lesbica è veramente poco, limita la sua dinamica socio-affettiva nel gruppo e lascia fuori molte differenti posizioni che albergano nel mondo lesbico di oggi. La mancanza di 40enni e soprattutto 50enni ci impedisce di indagare l’evoluzone della realtà omosessuale nel nostro paese, senza considerare poi che la maggioranza delle persone che sono abituate a mettersi davanti ad un televisore quasi ogni sera, appartiene proprio a questa fascia di età, quindi perchè escluderli?
Riguardo ai 12 protagonisti, ci sono sembrati tutti belli bravi e interessanti ma troppo subordinati al conduttore-chioccia Cecchi Paone, a volte timorosi di contraddirlo e troppo spesso schiacciati dal suo interventismo. Comprendiamo l’esigenza di mettere ordine nella combricola e di avere una regia, il rischio che si trasformi in un mercato è sempre presente, ma lasciare più spazio ai ragazzi è fondamentale per dare varietà e movimento al programma. Così sembra proprio che Cecchi non abbia antagonisti, sembra più una scolaresca che un incontro tra amici (non a caso Cecchi ha ricordato il film “L’attimo fuggente”), mentre a noi sembra fondamentale dare a tutti le stesse possibilità, la stessa dignità, anche per evitare striscianti discriminazioni che potrebbero pesare su questa o quella categoria di persone.
Ieri sera i momenti migliori, a parte l’ottimo inizio che senza retoriche presentazioni ci ha piacevolmente precipitati all’interno di una festosa comunità, sono stati quelli dedicati agli ospiti, gli unici che sono riusciti a tenere testa al conduttore, regalandoci momenti di interessante dibattito e approfondimento.
Un altro punto difficile della trasmissione ci sembra quello politico, nel senso più completo del termine, da quello partitico a quello ideologico. Tutti sappiamo, ad esempio, che Cecchi Paone è di centro-destra, assolutamente liberale e progressista per quanto riguarda diritti civili e libertà, ma su tante altre cose, legittimamente conservatore. Ora noi sappiamo anche che gran parte degli omosessuali visibili sono invece di sinistra (più facile uscire allo scoperto se ci sentiamo appoggiati dalle forze politiche e sociali a cui facciamo riferimento). Bisogna quindi cercare in tutti i modi di non privilegiare una parte a scapito dell’altra se si vuole mantenere compatto e possibilmente in crescita il parco spettatori. Quando si esprime una determinata idea politica è bene che si lasci lo stesso spazio espressivo anche all’idea contrapposta, e senza cercare poi a tutti i costi un vincitore (saranno gli spettatori a trovarlo per conto proprio). Ieri sera la discussione su Lady D ha, secondo noi, lasciato con l’amaro in bocca molti di coloro che hanno amato questa figura, che, al di là dei limiti e tornaconti personali, era diventata un simbolo di emancipazione e democrazia.
Un’ultima piccola ma significativa contraddizione ci è sembrato il discorso sulla visibilità che Cecchi Paone per tutta la trasmissione ha giustamente reclamato e difeso a spada tratta (i gay velati sono la rovina della nostra società) per poi cadere nella stessa logica quando permette agli ospiti di non dichiararsi. Comprendiamo la difficoltà di trovare ospiti illustri disponibili al coming out televisivo, ma almeno non avalliamo questa scelta con un regolamento ufficiale.
Potremmo ancora proseguire con gli appunti “costruttivi”, segno che il programma ha colpito e lasciato il segno, ma non vogliamo sembrare anche noi dei “maestri” solitari e concludiamo ringraziando di cuore gli autori e i protagonisti tutti di questa splendida avventura che rivitalizza non solo Gay.tv ma tutto il panorama della televisione nazionale.
Qui sotto le prime ospiti di ieri sera Katia & Valeria