Una delle coppie “etero” più reclamizzate dai media e da Hollywood sembra andare definitivamente in crisi. Il loro amore era diventato il simbolo stesso dell’amore assoluto, della reciproca dedizione, del paradiso in terra riservato agli amori eterosessuali. Invece sembra essere stata l’ennesima favola raccontataci da un sistema teso a salvaguardare, insieme alla morale comune, gli incassi internazionali di Hollywood. Veramente di Kathrine Hepburn, si è sempre saputo qualcosa delle sue storie lesbiche (negli anni ’30 aveva convissuto apertamente con l’aristocratica Laura Harding) ma poi la “grande storia d’amore” con Spancer Tracy aveva fatto dimenticare anche le avventure con Susan Steell, Patricia Jarrett e Phyllis Wilbourn. Di Spancer Tracy invece erano pochi a sospettare una tendenza omosessuale. Ora invece una nuova biografia, anticipata da Vanity Fair, “Kate: The Woman that was Hepburn” scritta da William Mann, ci racconta che il loro amore era platonico e costruito ad arte per nascondere le loro vere tendenze. Veniamo a sapere che Spencer Tracy ha combattuto tutta la vita contro la sua omosessualità, aiutandosi anche con l’alcool, ma che non seppe resistere al fascino di Scotty, un ex Marine dell’Illinois che coltivò molte amicizie nell’Hollywood maschile che frequentava la “particolare” stazione di servizio Richfield. Per anni trascorsero intere notti insieme anche se ogni volta, all’alba, Spencer cercava di dimenticare tutto. Oggi, con qualche rimorso e con un po’ di ritardo, giustizia è fatta e possiamo dare a Spencer quella serenità che allora trovò solo nell’amabile, ma menzognera, compagnia della Hepburn.
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