Ancora un capolavoro dal nostro grande Tsai Ming Liang (foto a lato) con “I Don’t Wan to To Sleep Alone”. Un film altamente erotico e commovente. Un film senza dialoghi ma con una presenza musicale molto significativa (il regista ha detto di avere usato le canzoni che più ha amato nella sua vita), un film senza rapporti sessuali ma con una sessualità che lo pervade in ogni scena e che si esprime con i gesti più semplici e naturali. Nell’intervista stampa, purtroppo non molto affollata, Ming Liang ha detto di essere affascinato dai volti dei suoi attori, che sono per lui una fonte di ispirazione continua, e per questo motivo ha voluto in ogni suo film Lee Kang-Sheng, che vuole continuare a “sperimentare” nei suoi film. Anche il volto del nuovo attore malese Norman Bin Atun, che ha scelto senza fargli provini, gli è parso di una grande espressività, addirittura misterioso, anche nei comportamenti (per rispettare la sua fede religiosa e la sua personalità ha modificato la sceneggiatura). Subito dopo i volti, ha detto il regista, ho voluto valorizzare l’espressività delle mani (struggente la scena della mano di Chen che toglie una lacrima sul viso di Norman) che comunicano molto bene il potere e tutto il bisogno che i corpi hanno di incontrarsi e di amarsi. Il regista ha ringraziato la Mostra di Venezia che col Leone d’Oro del ’94 per “Vive l’amour” gli ha permesso di poter continuare a fare film col suo stile, senza condizionamenti commerciali, e di essere sempre stato invitato con ogni suo film ai più grandi festival mondiali.
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