E’ arrivato l’atteso film scandalo di questa edizione del festival di Cannes, si tratta di Shortbus di Cameron Mitchell, il regista dell’apprezzatoHedwig. La critica lo ha accolto con divertimento ma anche con la serietà che merita un’opera che usa la trasgressione per comunicare idee e realtà. Il cast del film è composto in gran parte di persone che hanno risposto ad un annuncio del regista che invitava a raccontare le proprie esperienze sessuali (risposero in 500 e ne sono stati selezionati 40). Uno di questi, Pj DeBoy, ha dichiarato nelle interviste che “Non ci vedo niente di male. Non c’è nulla di immorale nell’omosessualità. Non è un’attività antiamericana, anche se Bush non pronuncia mai questa parola” Il regista ha poi aggiunto: “Nella New York post 11 settembre il sesso libero e senza tabù è diventato per molti un antidoto al regime di terrore e restrizione imposto da Bush”. Anche la critica di “destra” ne riconosce i pregi, vedi recensione de Il Giornale che dice “il film ha una sua grazia che in qualche modo lo salva dalla noiosità greve del porno e dalla gratuita cupezza in cui quasi sempre affondano le pellicole che hanno il sesso spinto al centro della storia”. Da segnalare anche l’ottima accoglienza che stanno ricevendo tutti i film italiani presenti a Cannes, domani sarà il turno del Caimano di Moretti.
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