A CANNES UN FILM GAY PIENO DI SESSO SENZA SIMULAZIONI

Sembra ormai sicura la partecipazione al festival di Cannes dell’ultimo film del…

Sembra ormai sicura la partecipazione al festival di Cannes dell’ultimo film del regista gay Cameron Mitchell (nella foto), di cui abbiamo apprezzato l’originale “Hedwig”. Il film, Shortbus è ambientato nella contemporanea New York City, ossessionata ancora dal terrorismo, e ci presenta la storia di tre personaggi: una “dominatrice” (Lindsay Beamish) che abita in un piccolo magazzino perchè non può permettersi un appartamento, una terapista del sesso (Sook-Yin Lee) che non riesce ad avere orgasmi e un uomo gay (Paul Dawson) che si sente intrappolato nella sua relazione. I rapporti sessuali rappresentati, masturbazioni comprese, sarebbero reali. In una intervista il regista ha raccontato di essere cresciuto odiandosi per il fatto di essere gay e di avere letto segretamente molti libri sull’omosessualità. A 20anni è riuscito finalmente a fare il coming out in famiglia davanti a una madre in lacrime e a un padre perplesso. Il padre, generale delle forze militari USA a Berlino negli anni ’80, oggi lo approva e sostiene, aiuta anche le persone gay dentro l’esercito, ma ha detto che alla prima del film verrà con una parrucca irriconoscibile. Il sesso, dice il regista, è una normale esperienza umana. Nasconderlo o mortificarlo è la vera perversione.


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