Questa è la settimana degli Oscar, i premi cinematografici che godono di maggior prestigio a livello internazionale. Quest’anno i concorrenti (le cinquine in ogni categoria, che già sono una ambito punto d’arrivo) sono per la prima volta composte a maggioranza da film semi indipendenti, cioè prodotti al di fuori del giro delle grandi major hollywoodiane. Infatti in lizza per il miglior film non ci sono opere spettacolari o d’azione – quelli che hanno scalato le classifiche di tutto il mondo, vedi King Kong, Harry Potter, Le cronache di Narnia, ecc. Tutto questo non avviene a caso, semplicemente è successo che la grande industria si è accorta degli incassi notevoli fatti anche da opere di qualità, indipendenti e di basso costo, diventati ormai una quota rispettabile del mercato globale che non poteva essere lasciata a stessa. L’altra grande novità, strettamente connessa alla precedente, che sta coinvolgendo il mercato del cinema americano, è la particolare attenzione rivolta a film con tematiche glbt, sia a livello produttivo che distributivo. Nessuno avrebbe scommesso che un film come Brokeback Mountain, costato solo 14 milioni di dollari, ne incassasse in meno di un mese 75 e, soprattutto arrivasse ad avere una distribuzione in più di 2000 sale solo negli States (tipica dei blockbuster). E ancora nessuno avrebbe potuto pensare che film come questo o come Transamerica e Capote, che affrontano di petto situazioni e personaggi glbt, riuscissero a guadagnare quasi tutti i principali premi cinematografici dell’anno. Se in passato era successo con qualche film, vedi Philadelphia, questo era potuto accadere grazia alla concomitanza di altri fattori come l’attualità del tema dell’Aids o il carisma dei protagonisti. Questa volta le tematiche sono gay al 100% e gli attori erano, fino ad oggi, quasi degli sconosciuti o di secondo piano. La grande novità è quindi rappresentata dall’attualità che le tematiche omosessuali hanno saputo guadagnarsi nella società, acquisendo un diritto di cittadinanza fino a poco tempo fa negato a milioni di cittadini gay , lesbiche e trans. Gli Oscar dovrebbero dare una definitiva conferma di questo cambiamento, anche se taluni tendono a giudicarlo effimero (sarebbe solo una moda del momento) e troppo repentino (quindi non ancora digerito). Noi siamo fiduciosi, anche se sappiamo bene che le nostre battaglie per una società migliore, democratica e senza discriminazioni sessuali, non finiranno certamente con la notte degli Oscar. La premiazione con le consegne degli Oscar potrà essere seguite in diretta sui canali satellitari italiani di Sky Cinema 1 e di E! Entertainment (entrambi del pacchetto SKY) domenica 5 aprile dalle ore 23:30 a seguire.
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