Vivere LGBT a Roma. Tutto quello che c’è da sapere e i luoghi che bisogna conoscere per cogliere al meglio le opportunità offerte da una città «diversa» – “L’autore è esperto della materia: intellettuale trasversale (tv, radio, cinema, teatro, web..), da una sua personale esperienza di prostituzione ha tratto “Quanti padri di famiglia” (sempre Castelvecchi). Più che una guida (l’indirizzario completo e aggiornatissimo è in fondo) è un almanacco della Roma in gay, è il racconto dell’esperienza di un omosessuale praticante “modesto osservatore della realtà”; un “agitatore culturale” come si definisce Mazzini, che si è assunto il non facile compito di orientare, nella maniera più obbiettiva possibile, i lettori nell’ universo LGBT capitolino.
E allora ecco la mappa “aggiornata” dei luoghi deputati agli appuntamenti, agli incontri, agli scambi: dopo il declino di Monte Caprino e il battesimo della Gaystreet per eccellenza, via Verri (vicina a via Labicana), la mappa – che già annoverarava le zone tra Piramide e Porta San Paolo dove si trovano il Circolo Mario Mieli e Dgp, l’ associazione che si occupa dei diritti civili degli omosex – si è allargata al Pigneto “triangolo di edifici poco dopo Porta Maggiore, tra Casilina e Prenestina fino a Torpignattara”.
Le informazioni sono tante e le realtà gay, lesbo, trans romane sono viste da vicino attraverso le strutture sanitarie, per esempio. Come il protocollo d’ intesa con l’ ospedale Spallanzani, l’istituto che si occupa di Hiv (tutte le attività sono gratuite), come il San Giovanni, il San Gallicano, l’ Anlaids, la Lila.
Ci sono le comunità religiose tolleranti come quella interna alla Chiesa Valdese, Nuova proposta, Refo (Rete Evangelica Fede e Omosessualità), la Sorgente (solo per i cattolici). C’è lo sport: quello dei Black Angels Team “compagine romana di omosessuali con la passione del calcio”, c’è la RoMan Volley, lo Yellow Sport Club, il Gruppo Pesce Roma e il Ballo ROmO, danze di coppia dello stesso sesso.
Tra discoteche, caffè letterari, associazioni, un capitolo dedicato a Ostia, localini per aperitivi, saune, palestre, non manca una sezione sugli alloggi-gay-friendly, Bed&Breakfast specializzati (Gay Open, Domus Valeria, InAndOut, Il bosco dei fauni, EatSleepGayRoma… ma sono davvero tanti). E una citazione affettuosa e rispettosa per la Casa Internazionale delle Donne con le sue circa 40 associazioni.” (Alessandra Rota, La Repubblica)
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