In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l’uno all’altro. Si sono trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England, e all’inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall’ambizione. Willem, dall’animo gentile, vuole fare l’attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell’arte. Malcolm è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità. Nei suoi riguardi l’affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la sua vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell’autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa una disamina, magnifica e perturbante, della crudeltà umana e del potere taumaturgico dell’amicizia.
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Sellerio gioca la carta più sorprendente, pubblicando il romanzo che in America è diventato un libro di culto della comunità gay.
Una vita come tante racconta la storia di quattro amici che da una cittadina del New England approdano a New York, in un intreccio definito da molti “magnetico” tra brutalità e tenerezza, dolore e felicità. Pochi scrittori possono vantare la rassegna stampa ottenuta da Hanya Yanagihara, l’autrice del libro. Martina Testa, traduttrice degli americani ed editor di Sur, s’è congratulata con Sellerio, dicendo che «raramente la lettura d’un romanzo è stata un’esperienza così intensa e inquietante». Chapeau. (Simonetta Fiori, La Repubblica)
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