“…Tornese racconta le vicissitudini che attraversa il protagonista, Giacomo, dopo aver deciso di confessare alla propria religiosissima e tradizionalissima famiglia del Sud Italia l’amore per un altro uomo, appena sposato in Spagna. In realtà, Giacomo il suo coming out “domestico” non vorrebbe affatto farlo, tanto è il suo timore di essere giudicato e rifiutato. A convincerlo è il suo novello sposo, che gli chiede, attraverso questo inconsueto “dono di nozze”, la possibilità di vivere la loro unione nella normalità, nella sincerità e nella trasparenza. La telefonata di Giacomo al padre, secca, fulminea e brutale come solo le dichiarazioni piene di imbarazzo sanno essere, costituisce così il perfetto ingrediente narrativo per innescare una fitta trama di vicende che svelano le ipocrisie, le incomprensioni, le chiusure e i pregiudizi tipici di una cultura ancorata a principi astratti, ma disincarnata dalla realtà. Ma la vicenda fa emergere anche la sincera voglia di entrare in una più vera ed intima relazione con chi si credeva di conoscere e che – complice anche l’avergli cucito addosso un abito che non era il suo – rivela un’identità inattesa. Le ansie, i complicati rapporti con amici e i parenti, la coscienza progressiva della propria condizione di alterità rispetto ai canoni socialmente e culturalmente accettati e trasmessi, sono infatti la lente attraverso la quale l’autore racconta quanto sia difficile anche oggi vivere la propria “diversità”. E quando Giacomo annuncia di essersi sposato all’improvviso, di averlo fatto in Comune, per di più all’estero, a Madrid; e infine che la “lei” impalmata è in realtà un lui, si rivela la distanza abissale che passa tra Brindisi e Madrid, tra la città di origine di Giacomo ed il luogo dove vive la famiglia del suo compagno, tra la mentalità nella quale è nato e si è formato e quella della capitale spagnola dove si è sposato, ma anche quella della città del Nord Italia dove, frequentando l’università, ha conosciuto suo marito. Tra episodi divertenti e paradossali, comici e drammatici, vengono così toccati, con leggerezza, ironia ma anche rigore e serietà, i grandi temi esistenziali dell’accettazione di sé e della ricerca della propria libertà, del contrasto tra l’aspirazione a realizzarsi ed i vincoli sociali, culturali e religiosi che condizionano te e chi ti vive accanto…” (G. Galeazzi, La Stampa)
“Ho conosciuto questo libro attraverso il passaparola tra gli amici… l’ho divorato in un attimo, pagina dopo pagina, capitolo dopo capito… ridendo da solo, come un matto, ai passaggi ironici e buffi di questa storia che poi è l’essenza delle vite di tanti gay sospesi spesso tra lo dico o non lo dico ai miei… un racconto leggero e sereno, vero e commovente… lo consiglio a tutti… merita davvero” (marcus, Amazon.it)
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