un «basso» arredato con gusto volgare. Qui, e in un’atmosfera da feuilleton, un travestito chiamato Jennifer monologa, si spoglia, si trucca, s’impennacchia, aspetta inutilmente una telefonata e magari la visita di un «incegnere» di cui si è innamorato, risponde stizzito a chiamate che non sono per lui, si mette in contatto con una stazione radio gay che trasmette canzonette degli anni 60 con dediche. Ogni tanto dei notiziari parlano di travestiti uccisi nella zona. Forse è un serial killer. Arriva in casa un altro travestito, che Jennifer non conosce. Chiede di aspettare lì una telefonata. Che sia un tranello? Che sia il serial killer? Jennifer lo scaccia, ma lo sconosciuto ricompare. Da quel momento la commedia precipita in un finale vorticoso e violento.
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