Andrea Barbuti è un giovane arbitro di calcio. Rigoroso e intransigente ai limiti dell’arroganza, reprime il gioco duro e il linguaggio offensivo a suon di cartellini rossi. Invitato ad arbitrare la squadra in cui giocava prima di ritirarsi per un grave infortunio ritrova, a otto anni di distanza, l’allenatore che, con metodi impregnati di denigrazione e intolleranza, ha cercato di trasformarlo in un “vero maschio” e di allontanarlo dalle tentazioni di una relazione omosessuale. Con l’aiuto degli amici d’infanzia, Andrea chiarisce finalmente la dinamica del suo infortunio e, grazie a un’arte marziale, sperimenta una nuova via per promuovere i valori dello sport.
Una storia di machismo che va a intaccare il sano agonismo sportivo, un’omofobia diffusa che guasta lo spirito di squadra, un nuovo sguardo sui giovani calciatori che suggella la vittoria del rispetto nello sport.
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