“Vedeva il suo corpo come un macchinario infernale capace di generare morte. Era un pensiero atroce e non potersi più avvicinare a David era un dolore troppo forte. Più lo abbracciava, più sentiva esplodergli in pancia il senso di colpa. Voleva respirare l’odore della sua pelle, voleva stringere le sue spalle, accarezzargli i capelli, intrecciare le loro gambe, sentire il proprio bacino incollato a quello di David, ma gli pareva, così facendo, di affondargli una lama affilata in quella sua gola liscia.”
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