Giovanni Dall’Orto nella prefazione: “L’omo delinquente colma un vuoto nella ricerca storica sull’omosessualità in Italia. Banalmente: con un paio solo d’eccezioni, tutti i casi di cronaca qui presentati non erano mai stati studiati prima. Si tratta perciò di materiale nuovo, che allarga il cono di luce che riusciamo oggi a gettare sulle tenebre del passato. Non per questo L’omo delinquente (nonostante il richiamo ironico al titolo del celeberrimo L’uomo delinquente del criminologo ottocentesco Cesare Lombroso) è un’opera destinata agli specialisti. Al contrario, è stato scritto con tono piano e giornalistico (Oliari è collaboratore di diversi periodici) letteralmente sfogliando la stampa di un secolo fa”.
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