“Paola Presciuttini adopera il sistema della lente di ingrandimento narrativa: pensieri e fatti minuti (non nel senso di poco importanti, ma nel senso di nascosti e profondi) crescono mano mano che vengono narrati in un movimento elicoidale che li rende via via più vicini e più comprensibili fino a farli esplodere in vere tragedie del sentimento. I personaggi si formano lentamente sotto gli occhi dei lettori, quasi loro malgrado, come se fossero spiati, da dietro un vetro, mentre inseguono un loro segreto e tenace rimuginio mentale. Hanno tutti qualcosa di rivoltato e di arreso nello stesso tempo che li rende estremamente vulnerabili quando appaiono più forti e vincenti.” (Dacia Maraini)
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