Agli inizi degli anni sessanta, in una minuscola città della cattolica provincia italiana, Carletto è prima praticante in una sartoria e poi operaio. Giovane, incolto, inespresso, subisce la vita più che affrontarla, quasi consapevole che il suo stesso corpo oltre che la sua anima non appartengono a lui ma a una collettività con regole proprie. Le nozze con Vittoria, figlia del messo comunale, sembrano aprirgli le porte del riscatto sociale e segnare insieme il suo ingresso nell’agognata “comunità di adulti”. Ma l’aspra realtà della vita matrimoniale, sulla quale aleggiano segreti e incertezze, scatena in Carletto una progressiva ribellione. Slanci di libertà e ostinate riflessioni lo portano a ripercorrere un’educazione erotica e sentimentale dove la forza del desiderio e l’irruenza del corpo sono protagonisti. Il militare, le prime esperienze sessuali, i corteggiamenti, la capacità di sedurre un vecchio nobile e l’amicizia con l’outsider Giulio spingono Carletto dentro e contemporaneamente fuori dalle regole, nel territorio autentico della vita, che è quello dell’imprevedibile.
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