Agnese ed Ulla studiano ad Amburgo dove si conoscono, iniziano a condividere lo stesso appartamento e diventano grandi amiche. Ulla è omosessuale e ben presto si innamora di Agnese che, intimorita dai sentimenti di colei che credeva essere la sua migliore amica, approfitta delle vacanze di Natale per allontanarsi e riflettere. È a questo punto che le vite delle due si fermano in una sorta di angolo statico in cui l’unico interesse rimasto vivo è il desiderio di capire cosa fare. Ma la vita non le aspetta e le sveglierà bruscamente dal torpore ipnotico che le ha avvolte, infatti avvalendosi della mente malata di Stephan, cambierà per sempre il corso delle loro esistenze. I biechi pregiudizi che marchiano e mortificano l’omosessualità, e l’imperfezione insanabile della psiche determineranno l’infelicità dei personaggi del romanzo. L’ombra della solitudine interiore che li avvolge è perfettamente illustrata con i chiaroscuri freddi e suggestivi degli alberi, del cielo, dei laghi e dei prati che paradossalmente riescono a raccontare, con squisita loquacità, la mancanza di colore nella vita dei protagonisti. E’ veramente convincente, Marcella Mascarino, e dimostra grande padronanza della penna ricamando, con pregevoli flash back, perfetti e naturalissimi passaggi tra presente e passato. Il cielo è bianco perché i protagonisti, impegnati a riscoprirsi (Agnese ed Ulla) o impossibilitati, per volere del fato, a conoscersi e a rispettarsi (Stephan), non riescono a vivere in pieno le proprie esistenze e smettono di sentire la vita, perdendone di vista l’essenza colorata e rutilante. Quando tutto sarà compiuto ci sarà chi non avrà più la possibilità di rimediare, chi non ne avrà la forza e chi invece, ammonito dal destino, capirà l’irreparabilità del passato, l’importanza del presente e la speranza nel futuro. (Giulia Sperini)
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