In uno sperduto Paese sudamericano la piccola Arida, frutto di un amore tanto impossibile quanto repentino, si ritrova ben presto orfana. Nel suo presente, il testamento spirituale di mamma – “Ricorda, Arida, per una donna è molto importante avere una casa con una bella piscina” – e una severa vita in collegio. Nel suo futuro, il ricongiungimento con zio Tulio, unico tutore. La piccina cresce e finalmente, allo scoccare dei diciotto anni, lascia l’austera dimora per raggiungere quella del tutore. Certo, il tempo passa per tutti, ma la trasformazione di zio Tulio in tia Atlantide ha poco a che vedere con l’avanzare dell’età… L’eccentrica zia è una strepitosa, imponente mujer, animata da dubbi sentimenti religiosi e da un’improbabile passione per la revolución. Insomma, una vera e propria colonna per l’educazione e il futuro della nostra orfanella. Che ben presto incontra il primo amore e trova un lavoro, non necessariamente in quest’ordine. Arida abbraccia quindi la professione di amanuense presso l’Istituto de la Canción National. Un lavoro che le apre nuovi orizzonti ricopiando vecchi spartiti sull’Amor que me quiete mas… Fino all’inevitabile destino: raggiungere la giungla, i combattenti, il vero corazón della battaglia.
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