IN 196 PAGINE, IL RACCONTO DEL MONDO SOLITARIO E FANTASTICO DI UN BAMBINO CHE AMAVA GIOCARE CON LE BAMBOLE Non è facile mostrare a nudo la propria anima, le proprie debolezze, raccontare senza sconti la parte più oscura di se stessi. Soprattutto se si nasce a Vittoria, una piccola realtà agricola siciliana, e si vive in questa città per 15 anni, per poi scappare con uno zaino in spalla ancora adolescente. Lasciare tutto, la sicurezza, la famiglia, l’approvazione della società e andare incontro alle proprie pulsioni,ai desideri, immergersi nell’oblio del proprio io, che è completamente diverso da quello che la comunità conosce e vuole, comunità che si toglie la maschera solo di notte e mostra il suo vero aspetto per ciò che è realmente, tra le stradine barocche di Ragusa che diventano scenario di perdizione, e oltraggio ad un’innocenza, che verrà perduta per sempre. Oggi Alessandra Di Martino ha riscattato la propria vita e vive tra noi. Con il passaparola, anche attraverso Facebook, il suo romanzo ha messo in subbuglio la comunità LGBT, facendo della Di Martino un’eroina, un icona LGBT del ragusano e non solo, proprio per il fatto che il suo romanzo sta diventando una guida per non incappare nei pericoli in cui solitamente finiva chi iniziava un percorso di transizione. Alessandra racconta con crudezza, ma mai con volgarità tutto il suo percorso di transizione, doloroso e scottante, il passaggio da bambino ad adolescente che già sembra una ragazzina, i primi amori, le prime delusioni, il primo bacio, le ultime parole,il dolore di finire sulla strada per poter sopravvivere alla società e ad un corpo che non le appartiene, fino a realizzare il sogno di diventare Finalmente Donna. Alessandra cercherà di liberarsi del “fardello della diversità” che è protagonista della sua vita più di quanto lo sia lei stessa. Ma alla fine capirà che la diversità è un colore, un colore di una bellezza struggente con il quale dipingere i fotogrammi della propria storia a tinte forti.
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