Il 3 gennaio 1951, a Firenze, un giovane pittore qui chiamato Fabrizio Lupo andò a trovare Carlo Coccioli, di cui aveva letto La difficile speranza e Il cielo e la terra. Fu il primo di una serie di incontri che, nel 1952 e in francese, portarono alla pubblicazione di un libro intitolato, appunto, Fabrizio Lupo (scritto originariamente in italiano). Un grande affresco: la rappresentazione, in tutti i suoi aspetti, di un caso di omosessualità interpretato come una forma dell’amore, omosessualità come Amore con la maiuscola. In Francia, il romanzo provocò un tale frastuono di reazioni che Coccioli, che ricevette migliaia di lettere si trasferì in Messico. Ma, quasi immediatamente, il libro veniva pubblicato in spagnolo nella capitale messicana, con conseguenze non dissimili da quelle francesi.
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