A distanza di dodici anni da Casanova di se stessi, e a dieci da La signorina Gentilin dell’omonima cartoleria, contravvenendo alla sua stessa decisione di non scrivere più, Aldo Busi estrae dal proprio cilindro un romanzo inaspettato, favoloso e nuovissimo. Ambientato nella Spagna europeista di Zapatero, tra un sentore di Santa Inquisizione e un’eco di Goya e di Francisco Franco, El specialista de Barcelona si può definire un’educazione sentimentale al vivere universale che più fallisce, più sconfina con il romanzo gotico e le sue tragiche piccinerie dagli effetti esilaranti, esaltati da una scrittura imprevedibile e senza pari, che suscita meraviglia e commozione, e non poca rabbia, di frase in frase. Una costellazione di personaggi buffi e inquietanti, di figure bizzarre e normalissime, ruota intorno a un intrigo familiare che non è mai quel che sembra e che, fino all’ultima pagina, si tiene aperta la possibilità di ricominciare da capo.
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