Due Passi Avanti, Un Passo Indietro
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Due Passi Avanti, Un Passo Indietro

Davide è un imprenditore soddisfatto, con una donna che lo ama, una famiglia d’origine agiata e una vita che gli appare di un inspiegabile grigiore. Angelo è un barista squattrinato ma pieno di speranze, consapevole di se stesso e dei propri obiettivi, immerso in un mondo dai colori sgargianti. Una collisione casuale, un’attrazione che attanaglia da dentro, negata da Davide ancorato alle fondamenta della sua educazione, accolta da Angelo che tuttavia non vuole più soffrire per amore. Non sarà facile uscire dall’impasse di un sentimento tanto bello quanto sbagliato camminando due passi in avanti e un passo indietro.


Articolo apparso su quotidianocanavese.it:

“… Una scrittrice che ha avuto il coraggio di realizzare uno dei primi romanzi rosa con protagonista una coppia omosessuale. «Due passi avanti, un passo indietro», edito da Amarganta, racconta di una travagliata storia d’amore, dell’accettazione di sé stessi e dei pregiudizi contro i quali siamo quotidianamente chiamati a combattere. L’e-book uscito il 14 luglio, in pochi giorni ha raggiunto la 150 posizione tra i libri più scaricati sul Kindle.

«Si tratta di un tema per me importante – spiega l’autrice – esistono diversi romanzi erotici ma pochi si soffermano sul romanticismo delle coppie gay, su quei gesti che rendono l’amore universale e indipendente dalle scelte di ognuno. Le attenzioni sono forse più fisiche, ma la tenerezza ed il coinvolgimento mentale non sono meno importanti in una relazione omosessuale». Un libro moderno, in una città, Rivarolo Canavese, che poco più di un anno fa era salita all’onore della cronaca nazionale per le tesi omofobe pubblicate sul bollettino parrocchiale. “Le storie – continua la scrittrice – sono ambientate in una grande città, ma il confronto con realtà più piccole è inevitabile».

Non è la prima volta che la rivarolese affronta con successo temi difficili e profondi. In «Ancora prima di incontrarti» l’amore è il filo rosso per parlare con franchezza di anoressia e trapianti, di lotte e di sogni. Forte dell’appoggio del figlio, Manuela, ha dimostrato di essere capace anche di non prendersi troppo sul serio con «Il mio perfetto vestito portafortuna». Una scrittrice che ha fatto del romanzo rosa una passione, un modo per continuare ad essere felice.” (N.a.)

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